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Psicoterapia corporea

In questi giorni sto leggendo il libro “Le psicoterapie“, di Ezio Sanavio.

Il saggio, che inizia sottolineando la necessità di un titolo al plurale, va ad analizzare alcune tra le oltre 200 “psicoterapie” ad oggi esistenti.

Mi ha particolarmente colpito un capitoletto riguardante la “Psicoterapia corporea”, e apprezzerei un vostro commento all’acqua di rose sui concetti cardine che questa scuola ha impiegato nel forgiare la propria ragion d’essere.

L’autore inizia la sezione narrando dell’espulsione di Wilhelm Reich della società viennese negli anni 30.

L’espulsione di Reich, medico, psichiatra e psicoanalista austriaco, fu determinata dal carattere eterodosso delle sue posizione teoriche, da timori politici e dal sospetto di una sua incipiente patologia mentale.

Reich sosteneva l’esistenza di profonde e complesse interconnessioni tra la sfera psichica e quella somatica.

Connessioni tanto forti da rendere la psicoterapia necessaria ed efficace anche per disagi prettamente corporali.

Secondo Reich, a governare la struttura dei sentimenti e dei pensieri umani, sarebbe l’energia sessuale.

La sessualità, sarebbe l’energia vitale di per sé.

Reprimere la sessualità, significherebbe turbare le funzioni fondamentali della vita non solo nel campo medico, ma in generale.

Reich, combatte la repressione sessuale, che si salda con l’autoritarismo nei rapporti familiari, sociali e politici.

La società forma, modifica e reprime i bisogni umani.

In questo processo si formerebbe la struttura degli impulsi umani, che non sarebbe quindi innata o congenita, ma si svilupperebbe in ogni individuo durante la lotta tra bisogno e società.

Di congenito ci sarebbe unicamente una maggiore o minore quantità di energia biologica.

La repressione sessuale, crea la struttura del servo che obbedisce e si ribella nel medesimo tempo.

Il nucleo della struttura psichica sarebbe di natura totalmente sessuale, e il processo culturale sarebbe determinato essenzialmente dai bisogni sessuali.

Come Freud, anche Reich diede grande rilievo alla sessualità come origine delle nevrosi, distaccandosi però su più livelli dall’idea del più famoso collega.

Reich concepiva la sessualità nel senso più comune e concreto, e trasformava il precedentemente astratto e platonico concetto di “libido” in una forza materiale.

Una vera “energia” che egli chiamò “energia orgonica”, da “organismo”.

Egli arrivò al punto di ideare delle vere e proprie scatole – rivisitazione delle vasche di Mesmer – allo scopo di “imbrigliare” l’energia orgonica.

Secondo Reich, la nostra vita materiale e pulsionale va contro il secondo principio della termodinamica, e produce energia in eccesso.

L’orgasmo ha la funzione di scaricare tale energia in eccesso, che altrimenti darebbe adito ad ansia e sintomi nevrotici.

Nella misura in cui la sessualità migliora, la nevrosi, diminuisce.

L’educazione, i costumi sociali e la legge, dovrebbero dunque favorire e non scoraggiare le diverse espressioni della sessualità, che non dovrebbe essere imbrigliata nel matrimonio.

Sia i rapporti sessuali tra gli adolescenti, sia la masturbazione e il libero amore, non dovrebbero quindi essere repressi, ma piuttosto incoraggiati.

Reich fu perseguito dalle autorità per la sua terapia orgonica e incarcerato per oltraggio alla corte.

Morì in carcere nel 1957.

Da Reich, prendono le mosse varie correnti di psicoterapia corporea tuttora vitali in Europa come negli USA.

Il setting prevede sia il rapporto faccia a faccia, sia l’uso del lettino, sia il contatto corporeo.

Ho optato per riportare qui il tema in memoria di una risposta data qualche mese fa da un’utente storica di questo gruppo in una discussione riguardante l’ansia.

Al tempo il primo feedback del mio cervello fu “Beh… Indelicato, ma vero”.

Da oggi in poi, quello stesso feedback potrebbe piuttosto giungermi come “Ah, scuola Reichana eh”!

Cosa ne pensate dei principi fondanti della teoria Reichana?

Ne trovate un riflesso concreto nella vita reale o vi risultano campati per aria?

Grazie a chi vorrà contribuire con il proprio pensiero quanto a tema specifico, saggio in questione o psicoterapia in generale. 😉

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