Questa è la pagina dedicata a Daniel De Nardi.
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La via perfetta. Nanga Parbat: sperone Mummery
«Un alpinista è un esploratore, non resiste a una via di cui si è innamorato, non può sottrarsi al desiderio di tentarla. Perché la visione iniziale è diventata un’idea, e l’idea un progetto a cui pensa tutti i giorni e a cui dedica le sue energie migliori» Sulla Terra ci sono quattordici montagne che superano gli 8000 metri: il Nanga Parbat è una di queste. La nona in ordine di altezza e una delle piú difficili; in particolare se la si affronta dallo sperone Mummery, che nessuno ha mai salito. Nei suoi cinque tentativi di conquistare la vetta in invernale, Daniele Nardi lo ha provato quattro volte. Quel «dito di roccia e ghiaccio che punta dritto alla vetta» aveva catturato la sua immaginazione. Un percorso cosí elegante da sembrare perfetto. L’impresa di Nardi e del suo compagno di cordata Tom Ballard si è interrotta a un passo dalla conclusione, ma Daniele, come fa ogni alpinista, aveva messo in conto che potesse accadere, e si era rivolto ad Alessandra Carati. Hanno lavorato insieme per quasi un anno. Alessandra lo ha seguito al campo base del Nanga Parbat e, dopo essere rientrata in Italia, è rimasta in contatto con lui fino all’ultimo giorno. Nella posta elettronica aveva un’email che era un impegno: terminare il racconto che Daniele aveva iniziato.
Opinioni:
L’avventura di un uomo che, partendo dalla provincia di Latina, tra difficoltà e pregiudizi ha lasciato la propria firma nel mondo dell’alpinismo estremo. – LaFeltrinelli
Se non dovessi tornare dalla spedizione desidero che Alessandra continui a scrivere questo libro, perché voglio che il mondo conosca la mia storia – Anonimo
In vetta al mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni. Nuova ediz.
“Siamo arrivati sulla Luna ma ci sono luoghi sulla Terra ancora inesplorati. Come gli astronauti, gli alpinisti sfidano l’estremo e l’ignoto.” La vede così Daniele Nardi, ragazzo di pianura con la montagna nel cuore. E lui estremo lo è davvero, tanto che affronta le scalate più difficili “a mani nude”, in stile alpino, senza ossigeno, con attrezzature ridotte al minimo, senza corde fisse o campi preinstallati. Testardo e sognatore, Daniele persegue da anni con tenacia un obiettivo ai limiti dell’impossibile: completare la prima scalata invernale del Nanga Parbat, nona montagna più alta della Terra, aprendo una nuova via che ricalchi i passi di un pioniere dell’alpinismo le cui imprese e la tragica fine – sono avvolti nella leggenda, Albert Frederick Mummery. Nardi giura che prima o poi riuscirà nell’impresa e questa è la sua storia, dalle prime arrampicate sulle pareti e le cime scabre del centro Italia di cui è originario, alle spedizioni che nel corso degli anni lo hanno portato a calcare le vette più alte del pianeta. Questa edizione del libro contiene il diario della sua ultima avventura, la Nanga Parbat Winter Expedition 2015: Daniele lo ha scritto giorno per giorno a oltre quattromila metri di quota, componendo l’epica storia in presa diretta di un atleta che sogna di lasciare un segno indelebile nella neve. Nuova edizione rivista e aggiornata.
Mille giorni d’inverno
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