Questa è la pagina dedicata a Julius Evola.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Cavalcare la tigre. Orientamenti esistenziali per un’epoca della dissoluzione”.
Imperialismo Pagano: nelle edizioni italiana e tedesca (Opere di Julius Evola Vol. 6)
Cavalcare la tigre. Orientamenti esistenziali per un’epoca della dissoluzione
Julius Evola tratta in quest’opera del problema dei comportamenti che per un tipo umano differenziato si addicono in un’epoca di dissoluzione, come l’attuale. E “orientamenti esistenziali per un’epoca della dissoluzione” è il sottotitolo esplicativo che l’Autore stesso dettava per la prima edizione del 1961. Il libro, però, venne pensato all’inizio degli Anni Cinquanta per poi essere adattato allo svilupparsi della situazione contingente una decina d’anni dopo insieme a Gli uomini e le rovine, che uscì nel 1953. I due saggi dunque, non devono essere considerati in contrapposizione, ma viceversa come complementari. Per essi è possibile adottare la definizione che Evola diede per i suoi due libri sulla sapienza orientale, Lo yoga della potenza e La dottrina del risveglio: così, Gli uomini e le rovine è analogamente al primo l’indicazione della “via umida”, cioè della affermazione e della realizzazione in atto; Cavalcare la tigre illustra come il secondo la “via secca”, cioè quella intellettuale, interiore, personale.Partendo da una decisa opposizione a tutto ciò che è residuale civiltà e cultura borghese, viene cercato un senso dell’esistenza di là del punto-zero dei valori, del nichilismo, del mondo dove “Dio è morto”. Il detto orientale “cavalcare la tigre” vale per il non farsi travolgere e annientare da quanto non si può controllare direttamente, mentre è possibile così evitarne gli aspetti negativi e forse anche ipotizzare una possibilità di indirizzo: esso quindi comporta l’assumere anche i processi più estremi e spesso irreversibili in corso per farli agire nel senso di una liberazione, anziché come per la grande maggioranza dei nostri contemporanei in quello di una distruzione spirituale. Cavalcare la tigre può dunque venire considerato, come scrive Stefano Zecchi nel suo saggio introduttivo, quasi uno speciale “manuale di sopravvivenza” per tutti coloro i quali, considerandosi in qualche modo ancora spiritualmente collegati al mondo della Tradizione, sono costretti però a vivere nel mondo moderno.Un libro complesso, fra i più importanti del suo autore, che durante gli anni della “contestazione” venne contrapposto alle opere di H. Marcuse. Un libro spesso anche oggetto di equivoci e fraintendimenti di due generi opposti: da un lato accusato di aver indotto molti a chiudersi in una torre d’avorio; dall’altro, viceversa, di aver spinto altri ad una lotta concreta e violenta.
Il cammino del cinabro. Ediz. ampliata
Questo libro, che inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Il sentiero del cinabro e che poi l’autore mutò in bozze ne Il cammino del cinabro, con evidenti riferimenti simbolici ed ermetici, venne completato entro la metà del 1962 e pubblicato dall’editore Vanni Scheiwiller nel marzo 1963, con lo scopo di rispondere alle polemiche suscitate dall’intellighenzia italiana all’uscita di Cavalcare la tigre nel novembre 1961, in quanto si riteneva intollerabile che fosse stato pubblicato un saggio di un autore ancora messo all’indice. Julius Evola lo aveva scritto per farlo pubblicare dopo la sua morte, ma prevalse la richiesta del giovane editore milanese. Non si tratta di un’opera autobiografica, precisa il filosofo, ma di una “guida attraverso i miei libri”, anche se trattando, più che di vicende e fatti personali, di idee e di quei valori tradizionali che hanno caratterizzato tutta la sua vita, ben gli si adatta la definizione di “autobiografia spirituale”. In quanto tale Il cammino del cinabro ha una importanza fondamentale ed è determinante non soltanto per ben comprendere il percorso delle tesi e della “visione del mondo” che mossero Julius Evola, ma soprattutto per constatare come ci sia un filo conduttore e una coerenza di fondo che legano tutte le sue opere e le posizioni che in esse vengono trasmesse.
Gli uomini e le rovine
In questo libro Julius Evola, partendo dai principi di un “tradizionalismo integrale” traccia le linee essenziali di una dottrina dello Stato e di una visione generale della vita a carattere “rivoluzionario-conservatore”: rivoluzionario, con negazione decisa delle ideologie e dei miti che dominano il mondo dell’attuale decadenza europea e specialmente italiana (anticapitalismo, antiliberalismo, anticomunismo); conservatore, come ripresa in tutti i domini dell’idea aristocratica, gerarchica e qualitativa che ha già costituito la base di una superiore tradizione dell’Occidente. Il senso dell’autorità e del vero Stato, l’ideale “organico”, la denuncia della “demonia dell’economia”, il significato di un nuovo realismo antiborghese, positivo, antimarxista, l’indicazione dei punti di riferimento per la formazione di un tipo umano che vive nella modernità ma non l’accetta ed anche di una élite, l’attacco allo “storicismo” e la revisione della nostra storia al di fuori delle falsificazioni della vulgata corrente, sono fra i principali argomenti affrontati ne “Gli uomini e le rovine (1953)”.
Il cammino del Cinabro: Nuova edizione con immagini e documenti inediti (Opere di Julius Evola Vol. 4)
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
- Migliori Libri sul Ballo da sala
- Fumetti Bao Publishing Migliori da leggere e consigliati
- Libri di Gianni Spartà Migliori da leggere e Consigliati
- Libri ambientati a Barcellona migliori da leggere e consigliati
- Libri sulla Dieta dell’indice glicemico Migliori. Opinioni e cosa mangiare
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.