Questa è la pagina dedicata a libri che fanno riflettere.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”.
Storie della buonanotte. Favole senza tempo che fanno riflettere offrendo piccole lezioni di vita!
Notebook dei Conigli Trovatelli. Agenda letteraria con storie e fiabe su conigli che fanno riflettere
“Le storie dei conigli in cerca d’autore, che in questa raccolta si alternano alle pagine per le annotazioni, nascono con l’obiettivo di entrare nella vita quotidiana di molte persone che potranno leggerle e rileggerle in momenti diversi della propria vita. Possono essere uno strumento per dialogare tra educatori e ragazzi o tra genitori e figli, oppure semplicemente un’occasione per riprendere fiato, per combattere la stanchezza e per ricaricarsi, facendo nuove scoperte mentre si indossano gli abiti leggeri e morbidi dei personaggi pelosi che le animano. Nel darvi il benvenuto all’utilizzo di questo diario speciale, vi auguro che la compagnia dei coniglietti, protagonisti delle storie raccolte in questo prezioso libretto, vi aiuti a scoprire o a ritrovare tante risorse e riflessioni utili per affrontare con maggiore leggerezza la vostra quotidianità. Uno dei tanti auguri di vita che vi rivolgo, a nome di noi tutti volontari dell’Associazione Conigli Trovatelli, è che possiate imparare ad amare sempre di più il meraviglioso mondo dei conigli che, nella vita reale, così come nelle storie che seguono, hanno tutti un proprio carattere unico che richiede di poter entrare in storie di vita sempre più felici.” (Monica Monaco A cura dell’Associazione Conigli Trovatelli)
L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello
Oliver Sacks è un neurologo, ma il suo rapporto con la neurologia è simile a quello di Groddeck con la psicoanalisi. Perciò Sacks è anche molte altre cose: «Mi sento infatti medico e naturalista al tempo stesso; mi interessano in pari misura le malattie e le persone; e forse anche sono insieme, benché in modo insoddisfacente, un teorico e un drammaturgo, sono attratto dall’aspetto romanzesco non meno che da quello scientifico, e li vedo continuamente entrambi nella condizione umana, non ultima in quella che è la condizione umana per eccellenza, la malattia: gli animali si ammalano, ma solo l’uomo cade radicalmente in preda alla malattia» E anche questo va aggiunto: Sacks è uno scrittore con il quale i lettori stabiliscono un rapporto di tenace affezione, come fosse il medico che tutti hanno sognato e mai incontrato, quell’uomo che appartiene insieme alla scienza e alla malattia, che sa far parlare la malattia, che la vive ogni volta in tutta la sua pena e però la trasforma in un «intrattenimento da Mille e una notte» Questo libro, che si presenta come una serie di casi clinici, è un frammento di tali Mille e una notte – e ciò può aiutare a spiegare perché abbia raggiunto negli Stati Uniti un pubblico vastissimo. Nella maggior parte, questi casi – ma Sacks li chiama anche «storie o fiabe» – fanno parte dell’esperienza dell’autore. Così, un giorno, Sacks si è trovato dinanzi «l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello» e «il marinaio perduto» Si presentavano come persone normali: l’uno illustre insegnante di musica, l’altro vigoroso uomo di mare. Ma in questi esseri si apriva una voragine invisibile: avevano perduto un pezzo della vita, qualcosa di costitutivo del sé. Il musicista carezza distrattamente i parchimetri credendo che siano teste di bambini. Il marinaio non può neppure essere ipnotizzato perché non ricorda le parole dette dall’ipnotizzatore un attimo prima. Che cosa vive, se non sa nulla di ciò che ha appena vissuto? Rispetto alla normalità, che è troppo complessa per essere capita, e tende a opacizzarsi nell’esperienza comune, tutti i «deficit» o gli eccessi di funzione, come li chiama la neurologia, sono squarci di luce, improvvisa trasparenza di processi che si tessono nel «telaio incantato» del cervello. Ma queste storie terribili e appassionanti tendono a rimanere imprigionate nei manuali. Sacks è il mago benefico che le riscatta, e per pura capacità di identificazione con la sofferenza, con la turba, con la perdita o l’infrenabile sovrabbondanza riesce a ristabilire un contatto, spesso labile, delicatissimo, sempre prezioso per i pazienti e per noi, con mondi remoti altrimenti muti. Questo è il libro di un nuotatore «in acque sconosciute, dove può accadere di dover capovolgere tutte le solite considerazioni, dove la malattia può essere benessere e la normalità malattia, dove l’eccitazione può essere schiavitù o liberazione e dove la realtà può trovarsi nell’ebbrezza, non nella sobrietà» L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è stato pubblicato per la prima volta a Londra nel 1985.
Opinioni:
Scelto da IBS per la Libreria ideale. “Si deve incominciare a perdere la memoria, anche solo brandelli di ricordi, per capire che in essa consiste la nostra vita. Senza memoria, la vita non è vita. La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza di essa non siamo nulla.” – LaFeltrinelli
È un libro che vorrei consigliare a tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. La prima musa di Sacks è la meraviglia per la molteplicità dell’universo. – Pietro Citati
Se questo è un uomo
Testimonianza sconvolgente sull’inferno dei Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo sterminio di massa, Se questo è un uomo è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un’analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio. Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò Se questo è un uomo nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei «Saggi» e da allora viene continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo.
Opinioni:
«Un magnifico libro che non è solo una testimonianza efficacissima, ma ha delle pagine di autentica potenza narrativa» – Italo Calvino – LaFeltrinelli
Fiabe lunghe un sorriso
Grazie a Gianni Rodari la letteratura per l’infanzia è stata sottratta al limbo di una produzione minore e restituita, nella sua affascinante complessità, alla storia della letteratura e a quella della pedagogia; il percorso dello scrittore di Omegna non si configura, però, come accomodante itinerario nei luoghi letterari dell’ironia, del paradosso e ancor meno si caratterizza come sentiero tutto interno all’attivismo pedagogico italiano, ma assume via via i segni della contemporaneità, dell’inquietudine, della tensione morale, della coraggiosa protesta civile. L’umorismo dell’assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti del linguaggio altro non sono che l’invito reiterato a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano; in un momento storico in cui i punti di riferimento morali e civili sembrano smarriti i libri di Rodari ci indicano, anche al di là della felice invenzione e del piacere della lettura, le strade della tolleranza, le vie dell’amicizia sulle quali converrà incamminarci se vogliamo ancora scommettere sul futuro delle nuove generazioni. Età di lettura:da 6 anni.
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