Questa è la pagina dedicata a Alberto Riva.
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Dove sei Albert?
Una storia delicata e tenace, una parabola sull’unicità e sull’importanza della gentilezza e dell’ascolto.
«Ricordo che quando mi esibii per la prima volta col mio monologo teatrale ero commosso: avevo pianto, avevo sofferto, avevo amato, avevo riso proprio come il mio piccolo protagonista Giacomo, e sento che a ogni performance anche io ho vinto. Sarà perché, in fondo, Giacomo sono proprio io» – Francesco RivaGiacomo ha undici anni, ama i colori, la musica, disegnare e immaginare avventure. Per tutti, però, Giacomo è un bambino svogliato e non abbastanza intelligente, che continua a fare errori nei temi e ancora non ha imparato le tabelline. È la disperazione della madre, che lascia il lavoro per stare con lui, e il tormento del padre, che lo considera un investimento perso. Tanto che i due si fanno convincere dai professori di un prestigioso istituto a iscriverlo in una sezione per ragazzi speciali. Per tutti Giacomo è “ritardato”. Perché non può essere come gli altri, fare quello che a loro riesce così facile? Deve essere stupido, non ci sono altre spiegazioni. Ben presto anche Giacomo stesso se ne convince. Ma quanta disperazione in questa etichetta che gli rimane addosso! Finché non arriva il maestro Andrea, un giovane insegnante pronto ad ascoltare le difficoltà dei più piccoli. Andrea capisce subito che Giacomo non è affatto stupido: anzi, il bambino ha una profondità e una sensibilità che gli consentono di vedere più lontano di molti suoi compagni. Semplicemente, soffre di una dislessia non diagnosticata. Grazie all’aiuto di maestro Andrea, un po’ di fantasia e la giusta dose di duro lavoro, Giacomo comincia a imparare con entusiasmo. E così, quando alla fine dell’anno viene chiamato alla lavagna, è pronto: sa spiegare meglio di chiunque altro cosa significhi L’infinito di Leopardi. Dimostrando finalmente a tutti di essere sì “diverso”, ma mai “sbagliato”. Con le storie di 12 grandi personaggi che hanno superato l’ostacolo della dislessia andando incontro a un brillante futuro.Il maestro e l’Infanta
Tristezza per favore vai via. Storie brasiliane
A partire dalla follia collettiva del Carnevale, Alberto Riva giunge in Brasile alla scoperta di un universo mitico e malinconico, lasciando la parola a una sfilata di musicisti e cantanti, artisti e architetti, poeti e scrittori, calciatori e gente di strada. Con disincanto e passione ci restituisce le infinite sfumature di una nazione straordinaria. Storie, ricordi, segreti e aneddoti: tutto concorre a costruire una memoria che, tra schiavitù, guerre e colpi di stato, si perde in un passato coloniale quasi mitico. E che ritorna con i gol di Garrincha, le suggestioni di Oscar Niemeyer, i versi di Vinicius de Moraes e Tom Jobim, le voci di Elis Regina, Caetano Veloso e Maria Bethânia e arriva fino a oggi, un presente in bilico, fatto di miseria e violenza ma anche di seduzione, esuberanza e riscatto. È un viaggio a ritmo di samba e bossa nova attraverso l’incontenibile e incantevole natura che ancora oggi deborda nel cuore di Rio de Janeiro, la gastronomia vissuta come un irrinunciabile rito sociale, la mitologia del calcio celebrato come una vera religione nazionale nel tempio del Maracanà, il più grande stadio del mondo. Un viaggio nella cidade maravilhosa dove tutto riesce a convivere in maniera incredibilmente armonica: le colline delle favelas – tra criminalità, droga e disperazione -, i futuristici grattacieli sul mare, le favolose spiagge di Ipanema e Copacabana, i locali alla moda e i botequins poco raccomandabili, il divertimento sfrenato e la saudade.
Il prezzo dell’onore. La storia della Brigata Sassari e dell’8° Reggimento Bersaglieri nelle vicende di Giovanni e Alberto Riva Villa Santa
Nella storia della Grande Guerra alcune figure, così come alcuni eventi, sono scolpite nella storiografia nazionale. La Brigata Sassari con l’epopea dei suoi “Diavoli Rossi”, così come gli Arditi, rientrano di certo fra queste. Non è però cosa comune il poterne tracciare la storia attraverso le vicende belliche di una famiglia, i Riva Villa Santa, il cui nome si è legato indissolubilmente, e tragicamente, alla storia di questi reparti. Il capofamiglia Giovanni Riva, comandante del I Battaglione del 151° della Brigata Sassari, cadde infatti il 7 giugno 1916 sulle Melette dell’Altopiano di Asiago. Anche il giovanissimo figlio Alberto seguirà il tragico destino del padre quando, il 4 novembre 1918 a pochi minuti dallo scoccare dell’armistizio, cadrà alla testa di un plotone di Arditi. Sua sarà l’ultima Medaglia d’Oro al Valor Militare e lo stesso d’Annunzio scriverà un’ode per ricordare il suo coraggioso gesto. Gli autori hanno quindi potuto ricostruire, attraverso l’inedito archivio della famiglia Riva Villa Santa, alcuni dei principali eventi bellici della Grande Guerra sul fronte italiano, rinnovando così l’immagine di quell’indomito “spirito sardo” reso celebre da Emilio Lussu.
Colección Alberto Blest Gana. Martín Rivas
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