Questa è la pagina dedicata a Aldo Palazzeschi.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Le sorelle Materassi”.
Il codice di Perelà
Al “Codice di Perelà”, «favola aerea», «punto più elevato» della sua fantasia, Palazzeschi fu fedele per tutta la vita. Ne ha lasciate infatti ben cinque redazioni, che corrispondono a rivisitazioni e rielaborazioni legate a diversi momenti della sua carriera di scrittore. “Il Codice di Perelà” viene qui proposto secondo il testo della prima edizione, del 1911, definito fin dalla copertina come «romanzo futurista» Alla temperie futurista, alla giovinezza dell’autore che lo scrisse ventiseienne e agli anni fervidissimi di inizio secolo rimandano numerosi elementi del testo, a partire dalla dedica, irriverente e al contempo delicatamente evocatrice di serate turbolente.
Le sorelle Materassi
“Sorelle Materassi” racconta la vicenda di due anziane zitelle che si lasciano spogliare dei risparmi accumulati in lunghi anni di lavoro come ricamatric da un nipote, il bellissimo Remo. La loro decadenza economica è però ripagata dalla gioia esuberante del ragazzo, che dona loro l’illusione di partecipare in modo vitale all’esistenza. Nel romanzo, qui presentato nella sua edizione del 1960, Palazzeschi realizza pienamente quella sorta di specularità espressiva, tematica, linguistica e psicologica che lo porterà per tutto l’arco della sua attività letteraria a giocare e a “divertirsi” con i contrasti, conducendo la narrazione sempre sospesa sul filo fra comicità e tragedia, fra il riso e la malinconia.
Il doge-Stefanino-Storia di un’amicizia
Questo volume accoglie tre romanzi scritti da Aldo Palazzeschi nei suoi anni estremi che hanno visto la luce in pressoché esatta contestualità con la pubblicazione di “Cuor mio” (1968) e di “Via delle cento stelle” (1972), le due singolarissime testimonianze della definitiva chiusura dei conti con la poesia. “Il Doge” (1967), “Stefanino” (1969), “Storia di un’amicizia”(1971) segnano il ritorno di Palazzeschi alla sua vena più anarchicamente inventiva e con la loro partitura ludica e paradossale illuminano retrospettivamente l’intero “sistema” narrativo dell’autore.
L’Incendiario
Due imperi… mancati
Diario di angoscia ispirato a un pacifismo intransigente, “Due imperi…. mancati”, scritto a partire dall’estate del 1914, è un atto d’accusa all’interventismo degli intellettuali che vollero la partecipazione al conflitto e la imposero al popolo: nessuna idealità patriottica – sostiene Palazzeschi – può giustificare il sacrificio di un continente. Vissuta nelle retrovie, nelle caserme, in luoghi squallidi e antieroici, a fianco di soldati terrorizzati dall’incubo del fronte, la guerra palazzeschiana diventa una atipica vicenda di disgusto e umiliazione che, lasciandosi alle spalle gli esperimenti delle avanguardie, approda a un cristianesimo della pietà e del dolore.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.