Questa è la pagina dedicata a Alessandro Milan.
In questa pagina troverai 3 prodotti, tra cui “Mi vivi dentro”.
I giorni della libertà. Storie di chi ha combattuto per l’Italia
Tutto inizia con una pietra d’inciampo vicino casa. Alessandro Milan la scorge in un giorno di ottobre, quasi per caso. Riporta il nome di Angelo Aglieri, impiegato del «Corriere della Sera», arrestato nel maggio 1944 con l’accusa di aver introdotto in redazione una bomba a mano, poi condotto al carcere di San Vittore e da qui deportato al campo di Fossoli. Determinato a ricostruirne la storia, Milan inizia la sua ricerca. A quella vicenda però se ne intrecciano presto molte altre: la storia di chi allora era soltanto un ragazzino, come Sergio Temolo, e perse il padre per mano fascista il 10 agosto 1944 nell’eccidio di piazzale Loreto, o di chi mise a disposizione il proprio coraggio, come Carmela Fiorili, portinaia del palazzo in viale Monza 23 – noto come il «Casermone» -, staffetta partigiana insieme alla figlia, Francesca, e per mesi punto di riferimento sicuro per la resistenza meneghina. Il risultato è un grande affresco di uomini e donne che, pur non conoscendosi, si trovano legati da un filo invisibile, protagonisti e testimoni della Storia. Le loro vite si sfiorarono tra le strade dello stesso quartiere, della stessa città, Milano, sempre più devastata dai bombardamenti e dalle macerie. Quello di Milan è il racconto di una pagina della resistenza milanese, ma anche un racconto universale che, con accuratezza storica e un brillante passo narrativo, restituisce un pezzo di storia del nostro Paese. Un racconto che parte da Milano e si dipana nel resto d’Italia, dal campo di prigionia di Fossoli a Riva del Garda fino alle campagne vicentine di Arzignano. Un racconto che parla di noi, del nostro passato e del nostro presente.
Mi vivi dentro
Tutto comincia alle sei di mattina, in radio, dove due giornalisti assonnati si danno il turno. Francesca è bassina, ha i capelli biondi sparati, due occhioni azzurri che illuminano il mondo. È una forza della natura, sempre in movimento, sempre allegra. Alessandro è scherzoso e un po’ goffo, si lascia travolgere da Francesca e dall’amore che presto li lega. E così anni dopo, insieme, si troveranno a combattere la più terribile delle battaglie, quella che non si può vincere. Non è una favola, la loro. È però una storia piena di speranza, di amore, di attaccamento alla vita, un inno alla resilienza. Non c’è lieto fine, perché le storie più belle, semplicemente, non finiscono.
Due milioni di baci
Dopo il successo di Mi vivi dentro, Alessandro Milan torna a raccontare le sue emozioni, le gioie e i dolori di un padre rimasto solo a crescere due figli. «Milan ha scritto della tragedia che ha travolto lui e sua moglie. Un libro bello e potentissimo, che lascia senza difese, che racconta di chi ha amato e vissuto davvero» – Selvaggia Lucarelli «Un libro vero, autentico, straordinariamente ben scritto, che ti scava dentro, ti fa ridere e sorridere, ti fa piangere d’emozione» – Umberto Brindani, Oggi «Mi vivi dentro è una storia d’amore in cui è facile riconoscersi. Perché è una storia normale. Interrotta troppo presto. Dall’”evento” che non avevi pianificato, sempre che la vita si possa programmare» – Carlo Baroni, Corriere della sera «Di colpo, la felicità. La felicità di essere vivo. La felicità di sentire riaffiorare un desiderio che sembrava perduto, affogato nel tempo e dai sensi di colpa» Molti dei momenti più belli della vita sono segnati dai baci: quelli ricevuti da nostra mamma, quelli che si sono scambiati i nostri genitori, quelli dati alla donna amata o a chi non c’è più. E a pensarci bene, nei momenti più brutti, quello che è mancato sono proprio i baci, il contatto, la capacità di dirsi: ti voglio bene, ci sono, stringimi forte. Lo stesso vale per Alessandro, che dopo la scomparsa di sua moglie deve fare il papà di due figli quasi adolescenti e capaci di alternare colpi di genio, capricci, momenti di una sofferenza incomunicabile. Stavolta però deve affrontare anche la paura di perdere la propria madre, una paura che riporta a galla ricordi d’infanzia, ferite dimenticate, e una lezione che tutto il suo passato sembra gridargli in faccia, regalandogli la salvezza: non bisogna mai smettere di dare baci a chi ci sta accanto. Un romanzo intenso che tra lacrime e sorrisi ci ricorda l’importanza di dare i baci alle persone che amiamo.
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