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Amelia Rosselli: Una disarmonia perfetta (Universale Laterza Vol. 884)
Le poesie
Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria
La storia straordinaria e tragica di una famiglia che si intesse intorno al Novecento italiano. Con il ritmo incalzante del racconto, Giuseppe Fiori segue Carlo e Nello Rosselli dall’infanzia alla maturità, narrandone la giovinezza, gli studi, le lotte, ma anche i legami con la madre Amelia, le mogli Marion e Maria, i figli, i maestri e gli amici. Carlo, una vita avventurosa, turbolenta, centrata sull’azione politica oltre che sull’elaborazione del “socialismo liberale”: l’evasione dal confino, la costruzione del movimento Giustizia e Libertà, la guerra in Spagna. Nello, votato alla carriera universitaria (poi interrotta per l’opposizione al fascismo), studioso, impegnato. Entrambi uccisi a Bagnoles-de-l’Orne, pugnalati a morte all’età di 38 e 37 anni da terroristi di estrema destra inviati da Galeazzo Ciano. In queste pagine Giuseppe Fiori ci immerge a tutto tondo nella vita e nella formazione di una classe intellettuale che costituì un’anomalia nel panorama culturale dell’Italia degli anni Trenta. Una ricca biografia corale in cui si intravede tutto lo spessore umano dei Rosselli e l’universo affettivo della famiglia, anche grazie alla citazione di numerose fonti. Particolarmente forte e significativo il legame con Amelia; nel suo prezioso Memoriale, l’anziana madre pone una questione bruciante: «Fino a quale limite un uomo, un marito, deve sacrificare la famiglia per l’ideale?»
Opinioni:
Una ricca biografia corale in cui si intravede tutto lo spessore umano dei Rosselli e l’universo affettivo della famiglia, anche grazie alla citazione di numerose fonti. – LaFeltrinelli
Carlo e Nello Rosselli sono diventati un simbolo. Ma, prima di diventare “martiri” con il nome inciso sulle lapidi, furono uomini in carne e ossa che vissero gli anni più turbinosi del Novecento lottando contro il fascismo e insieme innamorandosi, palpitando per le famiglie, intrecciando amicizie, immersi in un privato difficilmente compatibile con le asprezze della vita cospirativa. L’efficacia di questo racconto è nella continua oscillazione tra pubblico e privato, chiave interpretativa vincente per un’affascinante “biografia di gruppo” – Giovanni De Luna
Serie ospedaliera. Poesie 1963-1965
Questo volume raccoglie ottantatré poesie, scritte da Amelia Rosselli tra il 1963 e il 1965 e uscite per la prima volta nel 1969. Si tratta di testi «esitanti», come lei stessa li definisce, in cui l’autrice dà voce alla propria “guerra” personale con sé stessa, al proprio travaglio, al desiderio di fuga dal mondo e dal proprio universo interiore. Ci riesce grazie a un linguaggio nuovo, frantumato, originalissimo, che ha reso il suo stile inconfondibile e tanto amato da grandi protagonisti della nostra letteratura quali Pasolini, Zanzotto, Raboni. A cura di Emmanuela TandelloQuesto volume raccoglie ottantatré poesie, scritte da Amelia Rosselli tra il 1963 e il 1965 e uscite per la prima volta nel 1969. Si tratta di testi «esitanti», come lei stessa li definisce, in cui l’autrice dà voce alla propria “guerra” personale con sé stessa, al proprio travaglio, al desiderio di fuga dal mondo e dal proprio universo interiore. Ci riesce grazie a un linguaggio nuovo, frantumato, originalissimo, che ha reso il suo stile inconfondibile e tanto amato da grandi protagonisti della nostra letteratura quali Pasolini, Zanzotto, Raboni.
Variazioni belliche
Uscito per la prima volta nel 1964, Variazioni belliche si articola in tre sezioni: “Poesie” (1959), “Variazioni” (1960-1961) e il saggio “Spazi metrici” (1962). Il titolo della raccolta rimanda alle variazioni, in senso musicale, di una guerra intesa come violenza tanto fisica (con riferimento all’uccisione del padre Carlo) quanto interiore (il tormento amoroso). Questo primo libro in versi anticipa alcuni dei temi che ricorreranno insistentemente anche nelle raccolte successive: vero e proprio viatico alla scrittura rosselliana, esempio già alto e maturo della sua poesia, è una lettura potente che si manifesta, ha scritto Emanuele Trevi, come «un prodigio sonoro, o una seduta spiritica», opera «indelebile tra le più intense e ustionanti» della nostra letteratura.
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