Questa è la pagina dedicata a Andrea Riccardi.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La guerra del silenzio. Pio XII, il nazismo, gli ebrei”.
LA SCELTA PER LA PACE
Una intensa meditazione sulla pace, scandita attraverso 30 scene della Bibbia – da Adamo ed Eva, Caino e Abele, Giacobbe e l’angelo, fino al discorso della Montagna …-, con citazioni dei passi e commento, accompagnata da una riflessione sulla storia e sugli scenari di guerra che riguardano oggi tutto il mondo. Una esortazione alla pace rivolta ai cristiani e a tutti gli uomini, che imbocca la via della speranza, della misericordia, della carità, secondo la lezione di papa Francesco. Una preghiera laica per il mondo intero, per credenti e non credenti, e un invito a pensarci tutti, nel nostro impegno quotidiano, come possibili operatori di pace.
La guerra del silenzio. Pio XII, il nazismo, gli ebrei
Pio XII è una figura controversa. Da un lato protagonista di azioni riconosciute a tutela delle vittime del nazifascismo, in particolare nei mesi drammatici dell’occupazione di Roma; dall’altro accusato per i troppi ‘silenzi’ a fronte delle notizie drammatiche che arrivavano in Vaticano, già dal 1939, dai territori occupati da Hitler, a partire dalla Polonia. Andrea Riccardi ricostruisce la storia e le ragioni di quei silenzi, avvalendosi di una ricca documentazione consultabile per la prima volta. Solo nel 2020 l’Archivio Apostolico Vaticano ha, infatti, reso accessibili agli studiosi i documenti del pontificato di Pio XII. Frutto di questa straordinaria opportunità di ricerca e a firma di uno degli storici più accreditati sulla materia, l’analisi e l’interpretazione di un nodo rilevantissimo della storia del Novecento.
Opinioni:
Un’originale ricostruzione dell’atteggiamento del Vaticano nei confronti del nazismo negli anni drammatici del secondo conflitto mondiale e una riflessione sul ruolo e sulle responsabilità di Pio XII. – LaFeltrinelli
Il problema dei ‘silenzi’ non è solo una questione del mondo ebraico, ma riguarda tutti, anche i cattolici – Anonimo
La Chiesa brucia. Crisi e futuro del cristianesimo
«La notte tra il 15 e il 16 aprile 2019, la cattedrale di Notre-Dame de Paris è andata a fuoco.» Quell’incendio – con cui si apre il libro – devastò un centro storico della cristianità europea e rappresentò anche simbolicamente la situazione di crisi in cui la Chiesa versa da molti anni. In Francia come in Italia, in Europa e altrove nel mondo si è assistito a una continua riduzione della pratica religiosa, al calo delle vocazioni, a una minore incidenza della presenza cattolica nella vita pubblica. Una situazione di vuoto che – come argomenta Riccardi – ci riguarda tutti e che questo libro documenta attraverso le cifre e gli avvenimenti ma anche con le prese di posizione dei protagonisti del dibattito interno alla Chiesa, dai papi ai vescovi, dai teologi agli animatori dei principali movimenti religiosi. Da un grande storico della Chiesa e del mondo religioso, protagonista della vita pubblica italiana, l’impressionante radiografia della crisi del mondo cristiano e l’analisi del dibattito e delle diverse idee su come uscirne.
Opinioni:
Oggi per la Chiesa la situazione è molto difficile. Si tratta di una delle tante crisi che il cristianesimo ha vissuto o di un definitivo declino? È un interrogativo che inquieta anche chi guarda al cristianesimo dall’esterno. Ma crisi non vuol dire necessariamente fine. Può essere un’opportunità per aprirsi al futuro, sapendo che il grande rischio è accontentarsi di sopravvivere, rimpiangendo un passato migliore. La soluzione è vivere nella crisi. La Chiesa oggi è chiamata a una condizione di lotta, questa volta non contro nemici esterni ma contro l’indifferenza e il discredito. – LaFeltrinelli
Mediterraneo. Cristianesimo e Islam tra coabitazione e conflitto
Il Mediterraneo è stato a lungo rappresentato come il mare dei tanti conflitti. Soprattutto il secolare conflitto tra il mondo cristiano e quello islamico, divenuto un archetipo dei rapporti tra le due religioni e le civiltà ad esse legate. Ancora oggi il Mediterraneo è contrassegnato da una serie di preoccupanti conflitti, come quello tra israeliani e palestinesi. Ma anche la “primavera araba” ha lasciato un’eredità di pesanti tensioni in Egitto e in Libia. Drammatica è la situazione della Siria, ostaggio di una guerra civile con tante interferenze internazionali, dove si scontrano il mondo sunnita e sciita. Anche nel XXI secolo il mare Mediterraneo si presenta come uno spazio dove ci sono tanti conflitti, quasi confermando la storia di secoli, se non di millenni. Il Mediterraneo è un mondo frammentato in tante storie diverse, ma intrecciate l’una con l’altra. In questo mondo di diversità c’è però anche un’unità profonda. Esiste un Mediterraneo che, in qualche modo, lega le sorti dei differenti paesi e delle diverse comunità. Si ripropone il grande tema del vivere insieme nel mondo contemporaneo. La civiltà del convivere, nell’uguaglianza e nel rispetto della libertà, è la grande prospettiva che si apre per il XXI secolo. Vivere insieme riguarda anche i rapporti tra le religioni, le nazioni e le culture di quel sistema complesso rappresentato dal Mediterraneo. Per chi ne percorre le storie si aprono scenari in cui le convivenze di ieri si incrinano, ma anche dove si intrecciano nuovi rapporti.
La forza disarmata della pace. Movimento, pensiero, cultura
Una cultura di pace deve riprendere forza e, con essa, un movimento che sperimenti percorsi nuovi per una partecipazione più attiva ai grandi temi internazionali. Il mondo globale, con le sue smisurate dimensioni e le sue radicate connessioni, ha bisogno di donne e uomini dalla coscienza globale. La cultura della pace deve diventare una passione condivisa e un appuntamento rilevante nell’educazione delle giovani generazioni. Tutto questo, però, può maturare se persone consapevoli riprendono a parlarne in tutte le sedi. Il mondo globale non è solo un grande mercato, dominato da forze economiche che non si controllano, né uno scenario dove contano solo pochi poteri. Siamo parte di questa storia globale, che ha tanti attori, piccoli e grandi. E speriamo che questa storia si sviluppi in una prospettiva di pace, che è la migliore condizione possibile per l’umanità.
Opinioni:
Dov’è finito il movimento per la pace dopo il 2003? – LaFeltrinelli
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