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Apollodori Atheniensis Bibliothecae Libri Tres Et Fragmenta, Curis Secundis Illustravit Chr. G. Heyne
Biblioteca
La Biblioteca (falsamente attribuita ad Apollodoro, famoso grammatico ed erudito del II secolo a.C.) è la più grande enciclopedia di mitologia greca dell’antichità, summa inesauribile di saghe e leggende di dèi ed eroi – dalle origini del mondo alla morte di Odisseo – che confluiscono in una selva di racconti e varianti derivati da fonti disparate: letterarie, poetiche e di tradizione folklorica. Un vero e proprio repertorio, dunque, uno strumento celebrato e indispensabile nel campo degli studi mitografici, al quale hanno attinto o si sono comunque ispirate tutte le trattazioni moderne. A quest’opera basilare uno dei padri dell’antropologia culturale, James George Frazer, l’autore del Ramo d’oro, dedicò nell’ultimo periodo della sua vita un amplissimo commento che contiene, oltre a una vasta messe di notizie erudite, osservazioni di natura etnografica, folklorica, storica e religiosa. Il presente volume propone, insieme alla versione italiana del testo greco e al commento di Frazer opportunamente aggiornato, l’Appendice alla Biblioteca scritta da Frazer stesso, nella quale una serie di narrazioni che variamente si richiamano ai miti della grecità sono rivisitate, secondo i canoni della comparatistica, attraverso un intreccio di paralleli analogici e tematici con le mitologie di numerose civiltà tribali. Sono excursus magistrali, dove Frazer attinge alla sua imponente dottrina antropologica. Non meraviglia dunque che il commento ad Apollodoro – come quello a Pausania – sia da molti considerato fra i più alti raggiungimenti dell’opera di Frazer.
Biblioteca. Testo greco a fronte
Il racconto del mito greco percorre – nella “Biblioteca” – il lungo itinerario che porta dalle origini del mondo fino alla costituzione di città e organismi sociali di epoca storica, per ricostituire in unità l’universo multiforme dell’identità greca. La razionalità curiosa dell’impianto dell’opera con la sua scrittura piana; la profonda laicità dell’ispirazione; la distaccata consapevolezza che tutto può accadere quaggiù, nel nostro mondo fatto solo di attesa dell’evento; e poi, ancora, la scoperta che persino l’esistenza più eroica prende le mosse da elementi di vita e di destino a tutti comuni: sono questi i caratteri non solo di un’opera e del suo autore, ma forse anche dell’intero popolo che ha inventato i suoi miti per rappresentare i ritmi di cui l’uomo è protagonista assoluto.
Il sapere mitico: Un’antropologia del mondo antico (Piccola biblioteca Einaudi. Big)
The Library of greek mythology
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