Questa è la pagina dedicata a Bart D. Ehrman.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Sotto falso nome: Verità e menzogna nella letteratura cristiana antica (Le sfere Vol. 78)”.
E Gesù diventò Dio: L’esaltazione di un predicatore ebreo della Galilea
Il trionfo del cristianesimo: Come una religione proibita ha conquistato il mondo
Il vangelo del traditore. Una nuova lettura del Vangelo di Giuda
Rinvenuto per caso nel 1978 nella provincia egiziana di Al Minia, il Vangelo di Giuda costituisce l’unica testimonianza del singolarissimo rapporto fra Gesù e il suo “tredicesimo” e vituperato apostolo. A differenza dei racconti di Matteo, Luca, Marco o Giovanni, quello che porta il nome di Giuda Iscariota, classificato tra i vangeli cosiddetti “gnostici”, si concentra solo sugli ultimi giorni di Gesù, sui suoi incontri e sulle sue conversazioni con i discepoli, ai quali annuncia le imperscrutabili verità che conducono alla salvezza. Attraverso un puntuale confronto sia con i quattro vangeli del Nuovo Testamento sia con altri testi gnostici (come il Vangelo di Tommaso), Bart D. Ehrman illustra e commenta le numerose peculiarità di questo straordinario documento. Oltre a un’insolita descrizione dei dodici apostoli – individui timorosi e insicuri, con un’opinione di Dio talmente erronea da renderli sordi al messaggio di Gesù -, è la figura stessa di Cristo ad assumere connotati inediti: per la prima volta, infatti, il Figlio di Dio è rappresentato nell’atto di ridere, e proprio dell’incapacità degli apostoli di cogliere il vero significato delle sue parole, quasi a sottolineare la distanza tra loro e Giuda, il discepolo eletto, al quale rivolge la frase più pregnante: “Tu sarai maggiore tra loro. Perché sacrificherai l’uomo che mi riveste”.
Sotto falso nome: Verità e menzogna nella letteratura cristiana antica (Le sfere Vol. 78)
Inferno e paradiso. Storia dell’aldilà
Molti cristiani credono nell’aldilà e pensano che sia descritto nelle pagine della Bibbia. In realtà, nell’Antico Testamento, come pure negli insegnamenti di Gesù e dei suoi seguaci, non c’è alcuna traccia di ricompense e punizioni eterne, di diavoli inquietanti o di angeli dai riccioli biondi. In questo suo nuovo libro, Bart Ehrman ripercorre la lunga storia dell’aldilà, dall’epopea di Gilgamesh, attraverso la cultura giudaica e classica, fino agli scritti di Agostino, concentrandosi in particolare sui primi secoli cristiani. Scopriamo così che dell’aldilà non c’è mai stata un’unica concezione greca, ebraica o cristiana, bensì svariate, e per giunta in contrasto fra loro, ciascuna legata com’era all’ambiente sociale, culturale, storico che l’aveva prodotta. Soltanto nel corso dei primi secoli dopo Cristo si è invece venuta consolidando una nozione di inferno e di paradiso piuttosto univoca. Ovviamente, in quanto storico, Ehrman non può certo fornire una risposta sui nostri destini dopo la morte, ma invitandoci a riflettere sull’origine delle idee di aldilà ci svela i vari modi in cui l’uomo ha elaborato nel tempo questo tema.
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