Questa è la pagina dedicata a Bohumil Hrabal.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Lezioni di ballo per anziani e progrediti”.
Compiti per casa
A sorprendere, in questi testi, è il superamento dell’immagine di Hrabal come “trascrittore” di avvenimenti vissuti, una formula semplificatoria di cui l’autore stesso ha abusato. Poche pagine bastano, infatti, per scoprire quanto fosse rilevante l’ispirazione letteraria accuratamente nascosta dietro lo stile da “cinema verità” di tanti racconti. “Compiti per casa” non è solo una raccolta di piccole gemme del grande scrittore ceco, ma l’occasione per sbirciare nel suo laboratorio letterario e per avvicinarsi alla sua personalità. Questa edizione presenta per la prima volta al pubblico italiano tutti i testi originari senza tagli, compresi gli otto eliminati e i tre aggiunti dopo.
Una solitudine troppo rumorosa
A Praga, nelle viscere di un vecchio palazzo, un uomo, Hanta, lavora da anni a una pressa meccanica trasformando libri destinati al macero in parallelepipedi sigillati e armoniosi, morti e vivi a un tempo, perché in ciascuno di essi pulsa un libro che egli vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di Erasmo e Laozi, di Hölderlin e Kant, del Talmud, di Nietzsche, di Goethe. Professionista per necessità della distruzione dei libri, Hanta li ricrea incessantemente sotto forma di messaggi simbolici, rinnovando a ogni istante il prodigio del pensiero creativo che sgorga spontaneo al di là e nonostante i modelli canonici della società e della cultura.
Opinioni:
«La mia Solitudine rumorosa è la logica deduzione di tutto ciò che dentro di me era cresciuto, non ho tentato di scrivere null’altro se non che da noi un’epoca finiva e un’altra cominciava… Si era spezzata un’asse di un’epoca che era durata secoli, e il mio eroe si è trovato nel luogo della rottura ed è stato investito dalle schegge.» – LaFeltrinelli
Io e i miei gatti
Invece, “Io e i miei gatti” è una sorta di poemetto in prosa dove l’avvitamento del protagonista nella spirale dell’incubo in cui precipita per via dei suoi amati gatti è reso dal ritorno di frasi uguali, come in un canone a più voci, e la narrazione procede per echi interni di parole, mentre sequenze tra loro lontane si rimandano l’un l’altra, come nel gioco di specchi di una mente in delirio… All’inizio sembra davvero di vivere in un idillio che però, con l’irreversibilità di un meccanismo a orologeria, si trasforma per il narratore in un bizzarro e allucinato «racconto nero», col conseguente corollario di rimorsi e sensi di colpa. Al di là, però, di quanto affermato dalla voce narrante (in Hrabal sempre poco attendibile), e al di là dei frammenti sicuramente biografici che puntellano il racconto, qui non stiamo certo sbirciando un brandello di vita privata, ma leggiamo invece un evidente testo di finzione , «rigorosamente progettato» e «in continua fluttuazione tra realtà e irrealtà».. Perché, pur dissimulato nei panni fuorvianti della «biografia di un personaggio», il racconto si dimostra inaspettatamente come un apologo su tradimenti e responsabilità. (Giuseppe Dierna)
Opinioni:
A leggere questa vicenda di teneri cuccioli e gatte particolarmente prolifiche ambientata nella casetta che lo scrittore Bohumil Hrabal aveva comprato nel 1965 non lontano da Praga, verrebbe quasi da pensare a un diario, a un frammento di autobiografia. – LaFeltrinelli
Treni strettamente sorvegliati (Tascabili e/o Vol. 3)
Lezioni di ballo per anziani e progrediti
“Un libro che si rispetti non serve a far sì che il lettore riesca a prendere sonno meglio, ma perché se ne salti giù dal letto.” In un inarrestabile monologo, un settantenne dalla buona memoria e dalla sfrenata fantasia racconta frammenti della sua vita ai tempi dell’Impero asburgico. I suoi ricordi di soldato «nell’esercito più bello del mondo», di operaio in una fabbrica di birra e di calzolaio per la ditta Salamander di Vienna si intrecciano con le storie di cappellani che scappano con qualche bella figliola, principi ereditari che si suicidano per amore, sfortunati cuochi militari che perdono la loro fasciatura nell’impasto per le salsicce, assassini seriali, donne vogliose e giovanotti che fanno figli a ripetizione ma «per prova».. Il tutto condito con strampalate massime attinte da un fantomatico libriccino intitolato Autoprotezione e igiene sessuale . «[Le Lezioni di ballo ] le avevano date a leggere a sei redattori, c’eravamo riuniti tutti quanti, e loro avevano detto che nell’insieme la cosa poteva anche andare, è chiaro che ha un’aria un po’ sperimentale, ed è ovvio che ci sembra molto lungo, e dato che io sono sempre d’accordo con tutti, gli faccio: Giusto, lo pensavo anch’io da parecchio, facciamo così, in tutto non sono più di centotrenta pagine, e tra la prima e la centotrentesima noi una trentina-quarantina di pagine le facciamo scolar via. Bene, fanno loro, preciso così! E così io avevo fatto scolar via giusto il racconto Lezioni di ballo , e l’avevo fatto in maniera così precisa che di quel racconto era restato soltanto il titolo per il volumetto. E quello che era scolato via l’avevo fatto poi sgocciolare da un’altra parte.» Bohumil Hrabal (1969)
Opinioni:
Lezioni di ballo per anziani e progrediti rappresenta uno dei risultati più originali della ricerca narrativa di Hrabal ed era l’unico suo grande libro non tradotto in italiano. – LaFeltrinelli
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