Questa è la pagina dedicata a Carlo Bonini.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Isola assassina. La sfida di Daphne al cuore corrotto dell’Europa”.
Ti mangio il cuore. Nell’abisso del Gargano. Una storia feroce. Nuova ediz.
Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ’ndrangheta. C’è una quarta mafia, che ha fatto del silenzio la sua forza. Pur essendo la più potente e la più feroce. Nelle terre che si estendono dal Gargano a San Severo, da Manfredonia fino a Cerignola, comandano le famiglie della Società foggiana e i Montanari del Promontorio. I loro tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d’affari internazionale. La loro violenza è arcaica e bestiale. I loro uomini firmano gli omicidi sparando al volto, perché deturpare le sembianze significa cancellare anche la memoria. C’è chi ha leccato il sangue delle vittime e chi ha fatto sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni settanta a oggi gli omicidi sono stati più di quattrocento, l’80 per cento dei quali è rimasto irrisolto. I numeri parlano di una rapina al giorno, un’estorsione ogni quarantott’ore. È una mafia che non ha pietà nemmeno per i bambini: spara per ucciderli e li usa come strumento di vendetta. È una mafia che ha puntato la politica per governare le istituzioni. “La più grande emergenza criminale italiana, perché la meno conosciuta” l’ha definita il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho. Nel 2019 Ti mangio il cuore era stata una grande inchiesta sulla mafia meno raccontata d’Italia. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Foggia e altri due Comuni sono stati sciolti per infiltrazioni e poi commissariati. Sono arrivati, finalmente, nuovi pentiti. Le vedove Luciani, le mogli dei contadini innocenti uccisi nella strage di San Marco in Lamis, sono diventate i simboli di una battaglia e di una rinascita. Ma la mafia non si arrende. Continua a sparare. Resiste. Alla ricerca, sempre, di nuovi affari.
Opinioni:
Un racconto dall’abisso inesplorato della Società foggiana. Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché il potere si conquista con il sangue. L’inchiesta sui criminali più pericolosi e meno conosciuti del nostro Paese non si ferma. Il potere della Quarta Mafia italiana è rimasto intatto? – LaFeltrinelli
Acab: All Cops Are Bastards (Einaudi. Stile libero big)
Isola assassina. La sfida di Daphne al cuore corrotto dell’Europa
“Cosa deve succedere ancora perché l’Europa si accorga di Malta e di tutta la sua corruzione?” Daphne Caruana Galizia è morta a Bidnija, a nord di Malta, uccisa da una bomba che ha fatto saltare in aria la sua Peugeot 108 mentre lei era a bordo. Aveva cinquantatré anni, un marito e tre figli, ed era una delle giornaliste più famose a Malta, per via delle sue inchieste sull’evasione fiscale internazionale, che hanno legato l’isola ai Panama Papers. Non è ancora noto il nome di chi ha ucciso Daphne. Ma la sua storia getta luce su una verità fino a oggi ignorata, una verità scomoda che l’Europa preferisce non vedere. Malta è «lo Stato nel Mediterraneo che fa da base pirata per l’evasione fiscale nell’Unione europea», ha scritto la giornalista nei suoi Maltafiles… Carlo Bonini si mette sulle tracce delle indagini di Daphne per riprendere le fila della coraggiosa inchiesta internazionale che ha rivelato il centro di un sistema inquietante di elusione fiscale, corruzione e crimine organizzato. E nella ricostruzione della storia tragica di una grande giornalista mostra che il cuore corrotto dell’Europa si trova nella sua periferia, eppure riguarda il giro d’affari di tutta l’Unione. La storia di Daphne è la storia di Malta e del marcio che la politica europea preferisce ignorare.
Opinioni:
Un’inchiesta sulle tracce di Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa il 16 ottobre 2017. Un viaggio attraverso Malta, a caccia dei pirati dell’economia europea che tutti fingono di non vedere. – LaFeltrinelli
Ti Mangio il Cuore
Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ‘ndrangheta. C’è una quarta mafia, che oggi è la meno raccontata e conosciuta. Eppure, dopo la ‘ndrangheta è la più potente. E anche la più feroce. Nelle terre che si estendono dal promontorio del Gargano a Cerignola, fino a Foggia e San Severo, la Società foggiana ha il proprio centro operativo, ma i suoi tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro di affari internazionale. La sua violenza è arcaica e bestiale. I suoi membri firmano gli omicidi sparando al volto della vittima, perché deturpare le sue sembianze significa cancellarne la memoria. Della vittima, poi, leccano il sangue. Fanno sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci – per forza predatoria e per omertà. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue. Dagli anni Settanta ad oggi gli omicidi irrisolti sono 280. Trentacinque solo nel biennio 2015-2017. Negli ultimi dieci anni, dunque, il pedaggio di sangue è stato di due morti ammazzati al mese. La Società foggiana è oscenamente ricca. Ha il monopolio dell’industria agroalimentare. I silos di grano più grandi d’Europa sono qui. Da molti anni gestisce per la camorra e la ‘ndrangheta i traffici di droga, cocaina ed erba, e ora anche di rifiuti. E la politica è subalterna. Un’inchiesta inedita che intreccia le dichiarazioni di investigatori, magistrati e semplici testimoni di questo inferno, per smascherare una catastrofe civile che è stata ignorata troppo a lungo.
Opinioni:
Un’inchiesta sull’abisso non ancora esplorato della Società foggiana, la quarta mafia italiana. Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché chi parla è un morto che cammina. – LaFeltrinelli
Suburra (Einaudi. Stile libero big)
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