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Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria
La storia straordinaria e tragica di una famiglia che si intesse intorno al Novecento italiano. Con il ritmo incalzante del racconto, Giuseppe Fiori segue Carlo e Nello Rosselli dall’infanzia alla maturità, narrandone la giovinezza, gli studi, le lotte, ma anche i legami con la madre Amelia, le mogli Marion e Maria, i figli, i maestri e gli amici. Carlo, una vita avventurosa, turbolenta, centrata sull’azione politica oltre che sull’elaborazione del “socialismo liberale”: l’evasione dal confino, la costruzione del movimento Giustizia e Libertà, la guerra in Spagna. Nello, votato alla carriera universitaria (poi interrotta per l’opposizione al fascismo), studioso, impegnato. Entrambi uccisi a Bagnoles-de-l’Orne, pugnalati a morte all’età di 38 e 37 anni da terroristi di estrema destra inviati da Galeazzo Ciano. In queste pagine Giuseppe Fiori ci immerge a tutto tondo nella vita e nella formazione di una classe intellettuale che costituì un’anomalia nel panorama culturale dell’Italia degli anni Trenta. Una ricca biografia corale in cui si intravede tutto lo spessore umano dei Rosselli e l’universo affettivo della famiglia, anche grazie alla citazione di numerose fonti. Particolarmente forte e significativo il legame con Amelia; nel suo prezioso Memoriale, l’anziana madre pone una questione bruciante: «Fino a quale limite un uomo, un marito, deve sacrificare la famiglia per l’ideale?»
Opinioni:
Una ricca biografia corale in cui si intravede tutto lo spessore umano dei Rosselli e l’universo affettivo della famiglia, anche grazie alla citazione di numerose fonti. – LaFeltrinelli
Carlo e Nello Rosselli sono diventati un simbolo. Ma, prima di diventare “martiri” con il nome inciso sulle lapidi, furono uomini in carne e ossa che vissero gli anni più turbinosi del Novecento lottando contro il fascismo e insieme innamorandosi, palpitando per le famiglie, intrecciando amicizie, immersi in un privato difficilmente compatibile con le asprezze della vita cospirativa. L’efficacia di questo racconto è nella continua oscillazione tra pubblico e privato, chiave interpretativa vincente per un’affascinante “biografia di gruppo” – Giovanni De Luna
Socialismo liberale
Come riaffermare i principi fondamentali del liberalismo senza rinnegare il socialismo come fine. Il libro di Rosselli, stampato per la prima volta a Parigi nel 1930, pone in tutta la sua ineludibilità la questione che ha caratterizzato gran parte del dibattito politico del Novecento: conciliare l’idea di libertà individuale con quella di giustizia sociale. Il socialismo federalista e liberale di Rosselli teorizzato più di sessant’anni fa, prima del crollo del fascismo e dei regimi comunisti, è anche un modo – come sottolinea Norberto Bobbio – per fare i conti con i più recenti contributi al dibattito sul liberalismo socialista (l’americano John Rawls, l’indiano Amartya Sen) in vista del prossimo millennio democratico tutto da inventare, nelle formule e nei contenuti. Questa nuova edizione comprende, oltre all’introduzione del 1979, due saggi critici di Norberto Bobbio, “Attualità del socialismo liberale” e “Tradizione ed eredità del liberalsocialismo”. Con la cronologia della vita e delle opere e la bibliografia critica.
Socialismo liberale di Carlo Rosselli
Contro lo Stato. Articoli (1935-36)
Filippo Turati e il socialismo italiano
«Filippo Turati muore a Parigi il 29 marzo 1932. Pochi mesi dopo – nel giugno – Carlo Rosselli dedica al leader socialista un lungo saggio, Filippo Turati e il socialismo italiano, che apre il fascicolo n. 3 dei “Quaderni di Giustizia e Libertà”. […] Dalla morte di Turati e dalla pubblicazione del saggio di Rosselli sono passati novant’anni. La sua riproposizione non può considerarsi solo alla stregua di un omaggio rituale alla cultura delle ricorrenze, poiché esso rappresenta qualcosa di più sia in merito alla vicenda storica del socialismo italiano che alla concezione storico-politica di Rosselli; alla sua visione socialista e, più in generale, ai motivi per i quali, dopo la fuga da Lipari ove scrive Socialismo liberale, arrivato a Parigi, nell’estate del 1929 fonda “Giustizia e Libertà” […] facendo del nuovo movimento non solo un soggetto centrale nella lotta al fascismo, ma del rinnovamento del socialismo italiano e pure della democrazia italiana» (Dalla Presentazione di Paolo Bagnoli).
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