Questa è la pagina dedicata a Domenico Rea.
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Spaccanapoli
Opere
Il Meridiano, curato da Francesco Durante e aperto da una testimonianza di Ruggero Guarini, presenta le maggiori opere narrative di Rea, oltre a una ricca antologia di testi di diverso genere letterario: poesie (alcune delle quali inedite), scritti di viaggio, scritti giornalistici dedicati a importanti fatti di cronaca o a famose personalità (da Eduardo De Filippo a Sophia Loren ad Antonio Bassolino), saggi sui temi cari allo scrittore: la letteratura, il costume, il folklore del sud…
Ninfa plebea
Miluzza, poco più che bambina e cresciuta nella povertà di un misero basso, comincia a sbocciare e ad attirare gli sguardi voluttuosi di vicini di casa e signori. Siamo a Nofi, la cittadina campana d’invenzione sfondo di molte opere dell’autore, e sono gli anni prima della seconda guerra mondiale. Tutto intorno a lei è miseria, dissolutezza e meschinità, e la sua educazione sentimentale potrebbe diventare una discesa agli inferi. Eppure, come per miracolo, la sua purezza non è scalfita da quel mondo squallido di uomini alla ricerca del piacere. Miluzza è pura forza vitale, coraggio e voglia di non soccombere ai pericoli che le si parano davanti sul cammino. Domenico Rea narra con uno stile a tratti aspro e a tratti lirico la storia di una stella terrena, affrontando con coraggio un tema a lungo rimosso nella letteratura: quello delle infanzie rubate, dei corpi di giovani donne offesi e violati da uomini senza scrupoli. Da questo libro è stato tratto il film omonimo del 1996 diretto da Lina Wertmüller con Stefania Sandrelli e Raoul Bova.
Opinioni:
Vincitore del Premio Strega 1993 – LaFeltrinelli
Febbrile, delirante, iperbolico, a suo modo innocente: ecco com’è il Rea migliore. Si pensi alla carnalità, suggestiva e spropositata, di certe sue figure: non ultima quella di Miluzza, in “Ninfa plebea” – la Repubblica
la mia Napoli. Un itinerario: cm12x16.5
Per il centenario della nascita di Domenico Rea, una collezione di testi che descrivono l’itinerario napoletano preferito dell’autore dei capolavori di Spaccanapoli e Ninfa plebea. Partendo dal Rione Sanità e attraversando il centro cittadino, fino ad arrivare a Forcella, questi corsivi apparsi in rivista e per la maggior parte inediti descrivono luoghi, personaggi e situazioni storiche in maniera vivace, realistica e mai folcloristica. Domenico Rea fa compiere al lettore una vertiginosa immersione nel suo personalissimo “ventre di Napoli”, lasciandosi guidare dalle suggestioni, dall’incombenza della realtà e dalla prepotenza della Storia. Per orientarsi nella lettura, completano il testo una prefazione del curatore Vincenzo Salerno, una nota dello scrittore Angelo Petrella e un ricordo della figlia Lucia Rea.
Le due Napoli
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