Questa è la pagina dedicata a Dorothy West.
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Le nozze
«La singolare ambientazione stuzzica la prima curiosità» – Mariarosa Mancuso, Robinson
È l’estate del 1953 e sull’isola di Martha’s Vineyard, in un’elegante zona residenziale chiamata l’Ovale dove trascorre le vacanze la ricca borghesia afroamericana, fervono i preparativi per le nozze della giovane Shelby Coles, figlia minore di un’eminente famiglia di medici. La scelta della ragazza di sposare Meade, un musicista jazz lontano dalla sua famiglia per estrazione sociale, ha suscitato molte perplessità nei Coles, in particolar modo nel padre, un medico rispettato a suo tempo convolato a nozze con la donna che la società ha ritenuto adatta a lui, e nella nonna di Shelby, una donna bianca, erede di una enorme piantagione del Sud, che circostanze imprevedibili e drammatiche hanno allontanato dalle proprie origini. Shelby è decisa ad andare oltre le aspettative della sua famiglia per sposare l’uomo che ama: le sue certezze vengono però messe in crisi dall’arrivo di Lute McNeil, padre di tre bambine e alle soglie del terzo divorzio, che ha deciso di trascorrere le vacanze in una casa dell’Ovale e che con il suo corteggiamento la spinge a interrogarsi sulla propria identità e sulle proprie convinzioni. Il matrimonio diventa così l’occasione per ripercorrere la storia di una famiglia, e con essa quella di un conflitto razziale che ha attraversato intere generazioni: dalle piantagioni del Sud degli Stati Uniti, dove la schiavitù era legge, lungo la guerra di secessione, fino alla nascita della borghesia afroamericana colta e benestante, viene raccontato il cammino di uomini e donne che, con sacrifici e determinazione, sono riusciti a far studiare i propri figli e a dare loro un futuro diverso.Opinioni:
Un romanzo straordinario e una serie di personaggi memorabili che riescono a rappresentare con sincerità ed eleganza la complessità delle differenze e dei pregiudizi. – LaFeltrinelli
Heartsick and Astonished: Divorce in Civil War-Era West Virginia (New Perspectives on the Civil War Era Ser.) (English Edition)
Exit west
Nadia e Saeed vogliono tenere in vita il loro amore giovane e fragile mentre la guerra civile divora strade, case, persone. Si narra, però, che esistano porte misteriose che conducono dall’altra parte del mondo, verso una nuova speranza…Mohsin Hamid ha scritto un romanzo tenero e spietato, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. “Exit West” è un libro venuto dal futuro per dirci che nessuna porta può più essere chiusa. «In una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiù in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un’aula scolastica e non le parlò» Saeed è timido e un po’ goffo con le ragazze: cosí, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente Nadia, ci metterà qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Ma la guerra che sta distruggendo la loro città, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all’infiammarsi degli scontri, Nadia e Saeed si scopriranno innamorati. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l’unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un’altra parte. Inizia così il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, Mohsin Hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. In un certo senso Hamid ha ripetuto per l’oggi quello che i classici dell’Ottocento, ad esempio Guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l’universale della Storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, l’esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell’umano. Hamid ha scritto un romanzo di attualità sconvolgente, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia con la potenza visionaria della grande letteratura. Con Exit West, Mohsin Hamid ha scritto il suo capolavoro.
Opinioni:
Finalista del Man Booker Prize 2017. – LaFeltrinelli
“Exit West” è una tale sberla emotiva che continuerete a pensarci per giorni. Perché Hamid non vi sta soltanto raccontando una storia, vi sta chiedendo in che mondo volete vivere. – The Bookseller
Straordinario – Zadie Smith
Un romanzo denso di forza simbolica e di trovate fantasiose, una grande metafora del nostro tempo. – la Stampa.
Nel monologo ipnotico del “Fondamentalista riluttante” lo scrittore pakistano ha raccontato le mille sfumature della diffidenza scatenata dagli attentati dell’11 settembre, nelle “Civiltà del disagio” ha raccolto articoli su diversi aspetti dell’incontro-scontro tra civiltà. Il suo prossimo romanzo è la storia di una giovane coppia, Saeed e Nadia, in fuga da un paese devastato dalla guerra civile che supera ogni confine – reale e fantastico – in cerca di un posto dove essere felice. Il titolo, “Exit West”, indica con chiarezza quale direzione prende la loro ricerca della felicità. – Angela Codacci Pisanelli, L’Espresso.
The Wedding
With a new introduction by DIANA EVANS ‘A writer of huge compassion and acute observation, and also of dazzling style . . . Her work is more relevant than ever’ Diana Evans ‘Timelessly cinematic, with painterly visual descriptions and pitch-perfect dialogue that ranges across class, region, race, age, and gender’ Emma Garman, Paris Review Set on a bucolic Martha’s Vineyard in the 1950s, The Wedding tells the story of life in the Oval, a proud, insular community made up of the best and brightest of the East Coast’s black bourgeoisie. Within this inner circle of ‘blue-vein society’, we witness the prominent Coles family gather for the wedding of their loveliest daughter, Shelby, who could have chosen from ‘a whole area of eligible men of the right colors and the right professions.’ Instead, she has fallen in love with and is about to be married to Mead Wyler, a white jazz musician from New York. A shock wave breaks over the Oval as its longtime members grapple with the changing face of its community. Not just the story of one wedding, but of many, this compelling story offers insights into issues of race, prejudice and identity while maintaining its firm belief in the compensatory power of love. Through a delicate interweaving of past and present, North and South, black and white, The Wedding unfolds outward from a single isolated time and place until it embraces five generations of an extraordinary American family. It is an audacious accomplishment, a monumental history of the rise of a black middle class, written by a writer who lived it. Wise, heartfelt, and shattering, it is Dorothy West’s crowning achievement.
The Living Is Easy
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