Questa è la pagina dedicata a E.T.A. Hoffmann.
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Lo Schiaccianoci. Un racconto di Natale
La notte della vigilia di Natale, la piccola Marie Stahlbaum riceve in dono dal padrino uno splendido schiaccianoci di legno dalle sembianze umane. Ma quello che sembra essere un semplice giocattolo è in realtà un oggetto magico animato di vita propria: un eroe coraggioso che difenderà Marie dal malvagio Re dei topi, con sette teste e sette corone, e la condurrà al cospetto della Principessa Pirlipat, nel Regno delle Bambole, tra pastorelli e soldatini d’argento, cestini di zucchero e canditi. Pubblicata nel 1816 e diventata un celebre balletto di Caikovskij, la fiaba dello Schiaccianoci continua ancora oggi a far sognare bambini e adulti di tutto il mondo.
Lo Schiaccianoci
Scritto nel 1816, ripreso da Dumas e trasformato in musica dal genio di Cajkovskij, “Lo Schiaccianoci” di Hoffmann da due secoli continua ad affascinare grandi e piccini. Fritz e Marie, come tutti i bambini, vivono con gioia i giorni del Natale. Un amico di famiglia regala loro uno Schiaccianoci di legno: un oggetto all’apparenza innocuo, ma che darà vita alle più incredibili avventure che i due fratelli abbiano mai vissuto. Durante la notte, in camera di Marie appare infatti lo spietato re dei topi, con sette teste e sette corone, alla guida di un esercito di roditori; Schiaccianoci prende vita e, divenuto generale dei soldatini, dei tamburini e dei pupazzi di marzapane, lo affronta. I due bambini vengono così trasportati in un mondo popolato da topi, fate, soldati, principi e principesse, dove sogno e realtà si legano indissolubilmente.
Opinioni:
Una favola senza tempo in un’edizione unica, impreziosita dalle originali, caleidoscopiche e coloratissime illustrazioni dell’artista e designer Sanna Annukka, che accompagnano il lettore tra animate battaglie e meravigliose peripezie. – LaFeltrinelli
Lo Schiaccianoci
In un’atmosfera insieme dolce e inquietante, Lo schiaccianoci del grande scrittore tedesco Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, che ha ispirato il celebre balletto di Ciaikovskij e il cartone animato di Walt Disney (contenuto nel film Fantasia), rimane una delle fiabe più note e amate di tutti i tempi, offerto qui in una nuova traduzione arricchita dalla curatela di Matteo Galli. Vi si narra l’attesa di eventi meravigliosi ma anche paurosi, l’incomponibile dissidio tra realtà e favola, tra io e mondo, tra giorno e notte. Pubblicato a Berlino nel 1816, nel 1838 fu tradotto in francese e nel 1844 Alexandre Dumas lo “reinterpretò” limandone gli aspetti più inquietanti. La sua versione resterà a lungo la più conosciuta e ispirerà Piotr Ilic Ciaikovskij e il coreografo Marius Pepita nella stesura del libretto teatrale per il balletto, presentato a San Pietroburgo nel 1892. Il racconto di Hoffmann risponde a una domanda che tutti gli adulti si pongono: cosa accade quando i bambini entrano in contatto con oggetti, figure, nomi, comportamenti, cose di un universo preparato per loro dagli adulti? Hoffmann ci dice che i burattini, le marionette, i pupazzi, i soldatini, le bambole, per gli adulti appartengono alla finzione, mentre per i bambini oscillano fra bugia e verità. E che nel mondo dei bambini esistono argomenti che non possono essere affrontati con gli adulti: le paure, i sogni, tutti gli incomprensibili aspetti di un mondo che li spaventa perché non sembra possedere una sua coerenza.
Schiaccianoci
Il vaso d’oro e altri racconti
L’aspirazione a una ragionevole felicità borghese e l’impulso a una vita libera da vincoli e catene: è la lacerante contraddizione che accomuna i personaggi dei tre racconti. Hoffmann opera un radicale capovolgimento della normale prospettiva: fa apparire inconcepibile e assurda la realtà, mentre del tutto “naturali” sono sogni, magie e follie che fanno cadere ogni impedimento all’intuizione delle più segrete e inquietanti verità psicologiche. Grande narratore, egli dà vita a un mondo popolato da esseri irreali e bizzarri, del tutto estranei alla grigia ripetitività dell’universo borghese e riesce nell’intento di ricreare, attraverso la magia della fiaba, tutta l’infantile sensibilità per una realtà che si scopre infinita.
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