Questa è la pagina dedicata a Elisabetta Rasy.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Le regole del fuoco”.
Le indiscrete. Storie di cinque donne che hanno cambiato l’immagine del mondo
Di buona famiglia o figlie di emigranti, amate o solitarie, ammirate o emarginate, le cinque donne protagoniste di questo libro hanno tutte un rivoluzionario desiderio: indagare la realtà con il proprio sguardo femminile, abituato a cogliere aspetti della vita ignoti, intimi o trascurati, coltivando un’audace arte dell’indiscrezione che è l’esatto contrario dell’indifferenza. Sono cinque grandi fotografe, diverse per carattere e destino, ma ugualmente animate dalla voglia di cambiare l’immagine del mondo scovando bellezza e dolore là dove non erano mai stati visti, che si tratti di amore, politica, sesso, povertà, guerra o del corpo, soprattutto femminile. Tina Modotti, Dorothea Lange, Lee Miller, Diane Arbus e Francesca Woodman hanno poco in comune, per origine e storia personale, ma condividono la stessa voglia di raccontare con l’obiettivo fotografico la realtà a misura della loro esperienza di donne e di ciò che hanno conosciuto, scoperto e amato. Le loro esistenze sono avventurose, spesso difficili. Tina Modotti, operaia in fabbrica a Udine a soli tredici anni, dopo una breve parentesi hollywoodiana vive accese passioni politiche e sentimentali nel Messico degli anni Venti, spalancando i suoi occhi sulla bellezza dei diseredati; Dorothea Lange, in fuga dalla sua famiglia di emigranti, ritrae nel coraggio degli americani rovinati dalla Grande Depressione la propria lotta contro la vergogna della malformazione con cui convive dall’infanzia; l’inquieta Lee Miller, che qualcuno considera la donna più bella del mondo, è pronta a svestirsi degli abiti da modella per denunciare il volto spettrale della guerra; Diane Arbus abbandona gli agi della mondanità newyorkese per puntare il suo obiettivo su ciò che non corrisponde al canone della normalità e raccontare l’imperfezione umana; Francesca Woodman nella sua breve esistenza esplora la figura del corpo femminile, indagandone in crudi ed emotivi autoritratti il lato più misterioso, insieme fragile e potente. Con una scrittura intensa e partecipe, Elisabetta Rasy insegue lungo l’arco del Novecento la vita e l’opera di queste cinque donne straordinarie, animate, ognuna secondo il proprio temperamento, da un’inarrestabile aspirazione alla libertà. Perché proprio l’incontro di talento e libertà è la cifra segreta grazie alla quale hanno saputo farsi strada in un mondo ancora fortemente maschile, diventando protagoniste di un nuovo sguardo sul secolo che hanno attraversato.
Opinioni:
Con una scrittura intensa e partecipe, Elisabetta Rasy insegue lungo l’arco del Novecento la vita e l’opera di cinque donne straordinarie, animate, ognuna secondo il proprio temperamento, da un’inarrestabile aspirazione alla libertà. – LaFeltrinelli
Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte
Che cosa unisce Artemisia Gentileschi, stuprata a diciotto anni da un amico del padre e in seguito protagonista della pittura del Seicento, a un’icona della bellezza e del fascino novecentesco come Frida Kahlo? Qual è il nesso tra Élisabeth Vigée Le Brun, costretta all’esilio dalla Rivoluzione francese, e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti? C’è qualcosa che lega l’elegante Berthe Morisot, cui Édouard Manet dedica appassionati ritratti, alla trasgressiva Suzanne Valadon, l’amante di Toulouse-Lautrec e di tanti altri nella Parigi della Belle Époque? Malgrado la diversità di epoca storica, di ambiente e di carattere, un tratto essenziale accomuna queste sei pittrici: il talento prima di tutto, ma anche la forza del desiderio e il coraggio di ribellarsi alle regole del gioco imposte dalla società. Ognuna di loro, infatti, ha saputo armarsi di una speciale qualità dell’anima per contrastare la propria fragilità e le aggressioni della vita: antiche risorse femminili, come coraggio, tenacia, resistenza, oppure vizi trasformati in virtù, come irrequietezza, ribellione e passione. Elisabetta Rasy racconta, con instancabile attenzione ai dettagli dell’intimità che disegnano un destino, la vita delle sei pittrici nella loro irriducibile singolarità. Incontriamo così la giovanissima Artemisia, in fuga dalle calunnie romane dopo un processo infamante, che si fa strada nella Firenze dei Medici ma non vuole rinunciare all’amore. Élisabeth Vigée Le Brun, acclamata ritrattista di Maria Antonietta, che attraversa l’Europa contesa dalle corti più importanti senza mai staccarsi dalla sua bambina. Berthe Morisot, ostacolata dalla famiglia e dai critici accademici, che diventa la première dame degli Impressionisti. La scandalosa Suzanne Valadon, amante e modella dei grandi artisti della Parigi di fine Ottocento, che sceglie di farsi lei stessa pittrice combattendo la povertà e i preconcetti. Charlotte Salomon che, quando sente avvicinarsi la fine per mano del boia nazista, narra la sua breve e tempestosa vita in un’unica sterminata opera che al disegno unisce la musica e il teatro. Frida Kahlo, straziata dalle malattie fin dalla più giovane età, che sfida la sofferenza fisica e i tormenti amorosi con le sue immagini provocatorie e il suo travolgente look. Tutte loro, negli autoritratti che aprono le intense pagine di Elisabetta Rasy, guardano negli occhi chi legge e invitano a scoprire l’audacia con cui hanno combattuto e vinto la dura battaglia per affermarsi – oltre i divieti, gli obblighi, le incomprensioni e i pregiudizi -, cambiando per sempre, con la propria opera, l’immagine e il posto della donna nel mondo dell’arte.
Le regole del fuoco
È la primavera di un anno terribile, il 1917, quando Maria Rosa Radice a poco più di vent’anni lascia gli agi della sua casa a Napoli. Scappa da sua madre, dal salotto aristocratico che fino ad allora è stato il suo unico, soffocante orizzonte. La destinazione è la sola possibile per una donna non sposata e in fuga: il fronte. L’impatto della guerra è brutale. In un piccolo ospedale sul Carso cura centinaia di feriti, li vede soffrire e morire. Ma c’è una luce nelle sue giornate, una scintilla di cui si accorge poco a poco. È la sua silenziosa compagna di stanza Eugenia Alferro, una provinciale del Nord che sogna di diventare medico. Giorno dopo giorno, le insegna a sopravvivere in corsia e a superare la paura. La guerra regala alle due ragazze una libertà altrimenti impossibile. Così, nel tempo, avvertono una passione inattesa crescere tra loro e a mezza voce, la notte, si dichiarano l’amore. Non sanno se il futuro permetterà loro di rimanere vicine, entrambe però sentono di essere cambiate. Ora sono pronte a lottare per restare se stesse. In un romanzo vibrante, Elisabetta Rasy racconta la guerra dalla prospettiva misconosciuta delle donne al fronte. Ritraendo un’intimità limpida ma circondata dalle tenebre, ci mostra come l’amore non abbia mai avuto confini, perché i sentimenti esplodono sempre senza chiederci il permesso.
L’estranea
Diario, riflessione, colloquio intimo con l’idea della separazione e della morte: un romanzo autobiografico unico in cui Elisabetta Rasy racconta l’intenso legame che la unisce alla madre, un rapporto improvvisamente travolto e sfigurato da una terribile malattia. In un racconto incalzante in cui il passato diventa presente, tutta la storia di una vita, la giovinezza tempestosa, gli amori, il fascino e le battaglie di quella donna che ora appare irriconoscibile, sfilano davanti agli occhi della figlia, mentre entrambe avanzano nella terra ignota della malattia. Un’indagine sulla realtà universale del dolore, e su ciò che, nonostante tutto, al dolore sopravvive.
Non esistono cose lontane
Quando le arriva la lettera con quelle parole perentorie: Vieni, ho bisogno del tuo aiuto, Olga non sa resistere al richiamo. A scriverle è Ettore, l’uomo che ha amato e inesorabilmente perduto in un lontano passato. Decide di raggiungerlo nella casa di campagna dove lui la invita e di cui lei sola ormai conosce il segreto. Il vecchio casolare che chiamano il Girasole, nell’aria infuocata d’agosto che confonde le idee e i sentimenti, sembra abitato da una strana folla di fantasmi. Sono in realtà gli ospiti che Ettore ha convocato nella speranza di vendere quella proprietà in rovina, ognuno tormentato da una propria storia d’amore, tradimento, gelosia. Ma una presenza ancora più inquietante aspetta Olga in quei decisivi e caldissimi giorni: una bambina, Betty, la figlia di Ettore di cui ignorava l’esistenza. Sotto la spinta di antiche e nuove emozioni, i ricordi rubano la scena al presente: ritroviamo Olga ragazza nel vecchio palazzo romano di via Nazionale, travolta dalla passione per l’inquilino del quinto piano, Ettore, un uomo sempre in fuga, tanto desiderabile quanto inafferrabile. E ritroviamo Mercede, sua madre, che ha raccontato a Olga la storia avventurosa della nascita di Ettore al Girasole in un’altra estate, tanti anni prima. Ora è lei, Olga, l’unica depositaria di quel segreto. Ha giurato di non rivelarlo: ma contano più i giuramenti o la vita che scorre e affronta sempre nuove prove?
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