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Donatello
L’onestà sperimentale. Carteggio di Emilio Cecchi e Gianfranco Contini
Nel 1932 un diciannovenne Gianfranco Contini pubblica sulla “Rivista Rosminiana” una disamina di strepitosa perspicacia, “Emilio Cecchi, o della Natura”, e l’affermato critico, di ventotto anni più anziano, non esita a inviare all’ignoto recensore una lettera di ringraziamento, la prima di un carteggio che copre l’arco di oltre un trentennio e attraverso il quale è possibile ricostruire non solo un esemplare percorso ermeneutico, ma soprattutto un dialogo, acutissimo, sulla natura del lavoro intellettuale.
Saggi e viaggi
Il volume raccoglie tutte le opere creative (impressioni di viaggio, bozzetti, ritratti e immagini) di uno dei protagonisti della vita intellettuale del Novecento. I testi, che Cecchi stesso strutturò nelle nove raccolte qui presentate, mostrano la capacità dell’autore toscano di rifuggire dall’enfasi con un discorso dai toni colloquiali e si caratterizzano per un’eleganza volutamente dimessa, capace di accogliere una gamma illimitata di contenuti.
Viaggio in Grecia. Et in Arcadia ego
Emilio Cecchi attraversò la Grecia nel 1934, in tempi in cui viaggiare era ancora un modo per conoscere culture diverse e diversi modi di vivere. Visitò Corfù, Creta, Cnosso, Delfi, Micene, Corinto, il Peloponneso, Atene, in cerca delle più importanti tracce artistiche e archeologiche. La Grecia di allora offriva ancora scenari in cui l’uomo non soverchiava la natura, ma vi si integrava: le immagini dei capri neri che si infrattano tra le rocce del paesaggio brullo si contrapponevano e si fondevano a quelle chiassose da bazar dei villaggi e delle stazioni, dove contadini con visi “da sculture ellenistiche” sventolavano “mazzi di tacchini e gallinelle”. Atene invece già risentiva di una globalizzazione selvaggia: sul retaggio ottomano, che le dava un'”aria orientale e turbolenta”, da fiabesco caravanserraglio, s’innestava il brutto stile “neoellenico” di ascendenza tedesca e quell’edilizia mastodontica che la porterà all’aspetto attuale.
La pittura italiana dell’Ottocento
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