Questa è la pagina dedicata a Emilio Ernesto Manfredi.
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La vita è brutale e poi muori
Quaranta giorni
«Nasce tra mito e storia antica il nuovo, visionario, romanzo dell’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi che parte dalla morte di Gesù e ne immagina i giorni successivi, dalla Resurrezione all’Ascensione: i primi 40 giorni del cristianesimo» – Jessica Chia, la Lettura
«La prima immagine che lo scrittore e archeologo descrive nel nuovo libro è quella della crocifissione di Gesù sul monte Golgota. Ma ai piedi della croce c’è una figura misteriosa che, nascosta, vede tutto, anche la risurrezione di Gesù. E poi inizierà a seguirlo…» – Tv Sorrisi e CanzoniLa prima scena di questo straordinario romanzo è impressa nella mente di miliardi di persone in tutto il mondo. Ci sono tre croci sul monte Golgota, a Gerusalemme, e su quella centrale è inchiodato Jeshua, l’uomo che con la sua predicazione, e le sue gesta miracolose, aveva sconvolto la Palestina negli anni precedenti. Sulla croce, l’insegna con il motivo della sentenza: GESÙ DI NAZARETH RE DEI GIUDEI. Ai piedi della croce, come narrano i Vangeli, ci sono i soldati romani, alcune donne, Maria, sua madre, i discepoli più fedeli, ma anche una figura misteriosa che, non vista da nessuno, vede tutto. E vedrà anche, tre giorni dopo, Jeshua uscire dal sepolcro dove era stato sepolto, e avviarsi verso Gerusalemme. E comincerà a seguirlo. Nel frattempo, a Capri, l’imperatore romano Tiberio inizia a ricevere strani segnali dalla Palestina. È un uomo intelligente, acuto e sospettoso, e intuisce che quel predicatore, quella “specie di profeta”, non era solo l’ennesimo predicatore di una terra dove i predicatori abbondano, ma era qualcosa di più. Era molto di più: un uomo che con la sua sola parola poteva minare le fondamenta dell’impero.Opinioni:
Valerio Massimo Manfredi ci regala un’opera serrata e visionaria, come sempre rigorosa nella ricostruzione del contesto storico, e letteralmente stupefacente nella costruzione narrativa, restituendoci la grande Storia del miracolo della Resurrezione e dei primi giorni del Cristianesimo, i primi “Quaranta giorni”, come mai era stato fatto. – LaFeltrinelli
Il mio nome è Nessuno. La trilogia
Ulisse, Odysseo, Nessuno: l’uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari è qui, in queste pagine, dall’infanzia all’ultimo viaggio e oltre, fino all’inaspettata eredità lasciata al nostro tempo.
Antica madre
Numidia, 62 d.C. Una carovana avanza nella steppa, scortata da un drappello di soldati agli ordini del centurione di prima linea Furio Voreno. Sui carri, leoni, ghepardi, scimmie appena catturati e destinati a battersi nelle venationes , i rischiosissimi giochi che precedevano i duelli fra gladiatori nelle arene della Roma imperiale. La preda più preziosa e temuta, però, viaggia sull’ultimo convoglio: è una giovane, splendida donna con la pelle color dell’ebano, fiera e selvatica come un leopardo… e altrettanto letale. Voreno ne rimane all’istante affascinato, ma non è il solo. Appena giunta nell’Urbe, le voci che presto si diffondono sulla sua incredibile forza e sulla sua belluina agilità accendono l’interesse e il desiderio dell’imperatore Nerone, uomo vizioso e corrotto al quale nulla può essere negato. Per sottrarla al suo destino di attrazione del popolo nei combattimenti contro le bestie feroci e toglierla dall’arena, dove prima o poi sarebbe andata incontro alla morte, Voreno ottiene il permesso di portarla con sé come guida nella memorabile impresa che è sul punto di intraprendere: una spedizione ben oltre i limiti del mondo conosciuto, alla ricerca delle sorgenti del Nilo che finora nessuno ha mai trovato. Spedizione voluta dallo stesso imperatore – su suggerimento del suo illustre consigliere, il filosofo Seneca – non solo perché spera di ricavarne grande e imperitura gloria, ma anche perché spera di allargare i confini delle terre conosciute ed estendere così i domini di Roma. E sarà proprio nel corso di questa incredibile avventura, fra monti e vulcani, piante lussureggianti e animali mai visti, che Varea – cioè “solitaria”, come rivela di chiamarsi la donna – svelerà il proprio insospettabile segreto.
Opinioni:
Dosando con la consueta maestria accuratezza storica e capacità affabulatoria, Valerio Massimo Manfredi ci consegna l’affresco di un’epoca – l’inquieta età neroniana – percorsa da cruciali lacerazioni, e ci regala il vivido ritratto di una donna ribelle, una protagonista indimenticabile destinata a scolpirsi nel cuore di ogni lettore. – LaFeltrinelli
Philippe Dudouit: The Dynamics of Dust
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