Questa è la pagina dedicata a Fabio Tonacci.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Jihadisti italiani. Le storie, le intercettazioni, i documenti segreti dell’Isis in Italia. Con ebook”.
La mangiatoia. Perché la sanità è diventata il più grande affare d’Italia
Vi siete chiesti perché esiste la giornata nazionale della stipsi? O quella dedicata alla timidezza? Ci fanno sentire costantemente malati, così le aziende incassano miliardi vendendo farmaci inutili. Tutto è business nello sgangherato mondo della sanità italiana. Sono un affare gli anziani: spuntano dovunque residenze assistenziali abusive che sembrano “lager”, e il ministero non sa nemmeno quante siano. Sono un affare le mamme: vengono convinte a fare decine di esami inutili e a partorire con il cesareo, così le Asl guadagnano di più. Ci sono policlinici dove gli universitari si spacciano per specialisti, e ci sono ospedali minuscoli senza pazienti, che però restano aperti solo per assicurare il posto (e lo stipendio) ai primari. E poi, tangenti sui grandi appalti, malaffare tra dirigenti, case farmaceutiche che schedano i dottori per corromperli, valvole aortiche che costano il triplo del normale. Tutto, sempre, sulla nostra pelle. L’articolo 32 della Costituzione, “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, è una bugia. Non vale più. Non per tutti, almeno. La verità è che lo Stato non riesce più a garantire la nostra salute. Nonostante spenda 114 miliardi di euro all’anno in sanità, 2 milioni di italiani non possono accedere alle cure pubbliche. Esodati per colpa di ticket diventati troppo cari a causa dei debiti accumulati da amministratori scellerati.
Scimmie al volante: L’inchiesta definitiva sulla classe politica che non ha saputo gestire la crisi del Covid-19
Il combattente. Storia dell’italiano che ha difeso Kobane dall’Isis
Così scrive in una lettera Karim Franceschi, l’unico italiano andato in Siria a combattere l’Isis: ventisei anni, figlio di padre ex partigiano e madre marocchina, Karim ha combattuto a Kobane, contribuendo alla prima grande sconfitta dell’esercito del califfato. Arrivato al fronte come soldato semplice, è poi diventato un abile cecchino… Questo libro, scritto insieme al giornalista Fabio Tonacci, è la ricostruzione momento per momento dei mesi trascorsi in battaglia, tra scontri durissimi, rappresaglie, stragi di civili e villaggi in macerie: un resoconto di cosa significhi lottare e uccidere per la democrazia, una lettura per capire dall’interno la ferocia di una guerra che ci riguarda tutti.
Opinioni:
“Sono partito per Kobane. Adesso mi aspetta un breve periodo di addestramento, dopo il quale farò quello che mio padre insieme a milioni di partigiani in Italia e nel mondo hanno fatto per difendere la libertà e la democrazia: combatterò in armi i fascisti del califfato nero.” – LaFeltrinelli
Jihadisti italiani. Le storie, le intercettazioni, i documenti segreti dell’Isis in Italia. Con ebook
Un’inchiesta unica, fatta di documenti inediti, chat private, messaggi, email e pagine di diario. Un viaggio mai fatto prima nel territorio oscuro in cui nasce il terrorismo islamico made in Italy. Giuliano, ventenne genovese partito per combattere in Siria sull’onda di una conversione all’Islam tanto radicale quanto difficile da capire, persino per i suoi genitori. Maria Giulia, la cosiddetta “Lady Jihad”, decisa a sposare un guerrigliero senza averlo mai visto prima per potersi trasferire dall’hinterland di Milano al paradisiaco Stato Islamico. Mido, vissuto in Italia quasi tutta la vita, che si fa ospitare da una famiglia torinese e intanto amministra chat di propaganda jihadista. Alfredo, pugliese che consegna pasti alle mense scolastiche di Turi e viene fermato per paura che possa usare il suo camion per un attacco terroristico. Chi sono i jihadisti italiani? Cosa pensano, da dove vengono, come è possibile che vivano in mezzo a noi e nutrano i loro sogni di Islam radicale e feroce? Grazie all’azione preventiva delle nostre forze dell’ordine, in Italia non si è mai verificato un attentato come quelli che hanno terrorizzato le grandi capitali europee: intercettazioni telefoniche, indagini sui social network, una fitta rete informativa che non ha lasciato passare, fino a ora, nessun terrorista tra le sue maglie – una rete di cui il grande pubblico non sa nulla, ma che in questi anni ha raccolto testimonianze, materiali, documenti che consentono oggi di seguire le loro vicende con grande dettaglio. Per la prima volta Giuliano Foschini e Fabio Tonacci, inchiestisti di “Repubblica”, portano alla luce queste storie in tutta la loro complessità, fatta di particolari sconosciuti, emozioni fino a oggi inaccessibili, decisioni radicali e a volte tragiche. E attraverso la sconvolgente forza dei racconti in presa diretta, delle pagine di diario, delle vive voci al telefono, viene alla luce, passo dopo passo, il terribile percorso che alcuni italiani hanno compiuto fino in fondo, fino a diventare jihadisti.
Opinioni:
Cosa spinge i figli dell’Occidente ad arruolarsi in un esercito di odio? Come si diventa jihadisti in Italia? – LaFeltrinelli
Carabinieri di Piacenza – reati e impunità: Rep digest 192
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