Questa è la pagina dedicata a Filippo Bologna.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Il tortellino muore nel brodo”.
Il tortellino muore nel brodo
“Mi dispiace davvero, ma ci sono cose nella vita che si possono avere e altre no. Il tortellino al pomodoro proprio no. Il tortellino muore nel brodo.” Emilio Zucchini, proprietario della trattoria La vecchia Bologna, è uno scapolo impenitente, devoto alla gioia dei suoi clienti e al rispetto ortodosso delle ricette della cucina bolognese. Nicola Fini è il suo amico fraterno che è appena stato abbandonato di punto in bianco dalla moglie, ritrovandosi con due bambini a cui fare da papà single. Joe Solitario è un cantautore disperato che, dopo aver sprecato la sua grande occasione nella finale del più famoso talent show italiano, si improvvisa rapinatore per inseguire la sua ultima speranza: un volo di sola andata verso una nuova vita. Cico Pop e Mangusta sono gli scagnozzi di un boss della malavita locale incaricati di rubare per lui una moneta che non vale niente ma che ai suoi occhi significa tutto. Quando, in un campale venerdì mattina, le strade di questi cinque personaggi si incrociano, l’effetto non può che essere deflagrante. Quante possibilità ci sono che i tre criminali da strapazzo scelgano la stessa banca, lo stesso giorno e la stessa ora per mettere a segno il loro colpo? E quanta sfortuna deve avere Nicola per ritrovarsi a passare lì di fronte proprio durante la rapina, con in macchina quel poco che è rimasto della sua famiglia? Eppure, le coincidenze fanno parte della vita. E sono uno degli ingredienti fondamentali di questa rocambolesca storia. Insieme agli imprevisti, al buon cibo e a un’abbondante dose di umorismo. Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato. Ma, soprattutto, costruisce una brillante commedia degli equivoci dal ritmo forsennato, un’esilarante avventura a tinte gialle da gustare tutta d’un fiato.
Opinioni:
Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato. – LaFeltrinelli
Bologna in tasca. Guida agile della città
Nella sua singolare ricchezza di volti ed eredità storiche, Bologna si presenta con una nuova guida di pronta consultazione, agile e articolata secondo le principali componenti del suo patrimonio che richiamano le tappe fondamentali del suo sviluppo storico e artistico e forniscono una panoramica sui luoghi più affascinanti e carichi di significato della città: le piazze, le chiese, le torri, le mura, i portici, i palazzi, i musei, gli spazi verdi, senza dimenticare la secolare vocazione musicale della città e il buon cibo. Non mancano riferimenti sui luoghi assolutamente da non perdere, suggeriti al turista in base al tempo di permanenza in città: 2 ore, mezza giornata, 1 giorno, 2 giorni.
Come ho perso la guerra
Una storia, in parte autobiografica, ambientata in un paese della provincia toscana dove il tempo sembra scorrere più lento e la serenità regna sovrana. Il giovane rampollo della nobile famiglia Cremona, Federico, vive il suo essere nobile con un po’ di disagio. Tutto cambia con l’arrivo di Ottone Gattai, spietato e avido imprenditore di acque. Improvvisamente il progetto di un enorme impianto termale sconvolge la vita di tutti i suoi compaesani. Interessi politici ed economici sembrano corrompere il naturale ordine delle cose. Molti non ci stanno e dopo una prima pacifica protesta un gruppo avvia una guerriglia contro Gattai che sta sequestrando e privatizzando tutta l’acqua della zona. Nella lotta si distingue Federico Cremona, che vede finalmente stagliarsi all’orizzonte l’occasione di un proprio riscatto. Insieme alla moltitudine di storie memorabili, Filippo Bologna ha una generosità e una forza nel creare blocchi di parole e di immagini che portano il lettore a divertirsi e un attimo dopo a commuoversi profondamente.
I pappagalli
Cosa succede se le tre stagioni dello scrivere s’incarnano in tre distinti personaggi? Prendete un ingenuo Esordiente a cui il successo ha dato alla testa, uno Scrittore affermato con qualche problema in famiglia, un Maestro al tramonto con gli acciacchi dell’età e fateli arrivare in finale al Premio letterario più ambito del paese. Sono narcisi, vanitosi, cinici. Cosa sono disposti a fare pur di vincere? Quanto lontano si possono spingere? E l’immortalità, si può pagare con la vita stessa? Filippo Bologna torna con un romanzo ricco di colpi di scena, un apologo sulla vanità, una commedia nera, corale e dissacrante sui vizi del mondo letterario, che sono poi gli stessi della società italiana, su cui volteggiano misteriosi pappagalli neri.
I morti non hanno fretta
Una gelida domenica di novembre viene ritrovato il cadavere di una ragazza impiccata nei cantieri del porto. È Marta Innocenzi, che aveva da poco rilevato l’indebitata azienda di famiglia. L’ennesimo suicidio di un imprenditore in crisi? Il commissario Dino Santini non ne è convinto, e inizia a porsi domande: perché al posto della corda Marta avrebbe usato un laccio di seta? E dove avrebbe imparato a fare quel nodo, sconosciuto a tutti i pescatori del luogo?
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.