Questa è la pagina dedicata a Filippo Venturi.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “È l’umido che ammazza”.
Gli spaghetti alla bolognese non esistono
Intanto Dustin Hoffman non fa più un film: L’indimenticabile Bologna degli anni Ottanta
Il tortellino muore nel brodo
“Mi dispiace davvero, ma ci sono cose nella vita che si possono avere e altre no. Il tortellino al pomodoro proprio no. Il tortellino muore nel brodo.” Emilio Zucchini, proprietario della trattoria La vecchia Bologna, è uno scapolo impenitente, devoto alla gioia dei suoi clienti e al rispetto ortodosso delle ricette della cucina bolognese. Nicola Fini è il suo amico fraterno che è appena stato abbandonato di punto in bianco dalla moglie, ritrovandosi con due bambini a cui fare da papà single. Joe Solitario è un cantautore disperato che, dopo aver sprecato la sua grande occasione nella finale del più famoso talent show italiano, si improvvisa rapinatore per inseguire la sua ultima speranza: un volo di sola andata verso una nuova vita. Cico Pop e Mangusta sono gli scagnozzi di un boss della malavita locale incaricati di rubare per lui una moneta che non vale niente ma che ai suoi occhi significa tutto. Quando, in un campale venerdì mattina, le strade di questi cinque personaggi si incrociano, l’effetto non può che essere deflagrante. Quante possibilità ci sono che i tre criminali da strapazzo scelgano la stessa banca, lo stesso giorno e la stessa ora per mettere a segno il loro colpo? E quanta sfortuna deve avere Nicola per ritrovarsi a passare lì di fronte proprio durante la rapina, con in macchina quel poco che è rimasto della sua famiglia? Eppure, le coincidenze fanno parte della vita. E sono uno degli ingredienti fondamentali di questa rocambolesca storia. Insieme agli imprevisti, al buon cibo e a un’abbondante dose di umorismo. Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato. Ma, soprattutto, costruisce una brillante commedia degli equivoci dal ritmo forsennato, un’esilarante avventura a tinte gialle da gustare tutta d’un fiato.
Opinioni:
Con il suo immaginario degno di un Tarantino cresciuto all’ombra dei portici di Bologna, Venturi ci regala una galleria di personaggi sgangherati e simpaticissimi e una collezione di perle gastronomiche da far invidia a uno chef stellato. – LaFeltrinelli
È l’umido che ammazza
Siamo a fine 2020, tra un’ondata di Covid e l’altra. La serranda della Vecchia Bologna va su e giù a seconda dei Dpcm, insieme all’umore dell’oste, il nostro Emilio Zucchini, paladino della cucina bolognese e detective per modo di dire. È proprio in questo momento complicato per tutti, mentre le regioni cambiano colore come un semaforo impazzito e i ristoratori sono alle prese con le consegne a domicilio (e nel caso di Zucchini col dolore fisico che gli provoca mettere lasagne e tagliatelle dentro vaschette di alluminio e affidarle al loro incerto destino su due ruote) che Alice, una delle cameriere della trattoria, scompare nel nulla. Alice per Emilio è un’amica, una di casa, talmente di casa che durante il primo lockdown se l’è ritrovata in salotto, in Erasmus sul suo divano letto. E ora, proprio nell’ultimo sabato di servizio prima dell’ennesima chiusura di bar e ristoranti, lei non si presenta in trattoria, stacca il telefono e si fa di nebbia. Nelle stesse ore il notaio Degli Esposti, stimato professionista, viene trovato morto nel suo studio in centro, il corpo schiacciato da una pesante statua in marmo. La scena del crimine è così assurda e truculenta da far sudare freddo il commissario Iodice e i suoi fidi scudieri. Di lì a poco è il turno del commercialista Farinetti, trovato agonizzante tra le sue lenzuola di seta. I due facevano parte dello stesso gruppo di amici, i Milordini, clienti abituali di Delfo, storico ristorante vicino di portico della Vecchia Bologna. Ma Emilio se ne frega e si lancia alla ricerca della sua Alice. Peccato che le poche tracce che la ragazza ha lasciato dietro di sé sembrino condurlo sempre più vicino agli omicidi dei Milordini… e lui si ritrova a sperare con tutto se stesso di aver unito male i puntini. Lo scrittore-ristoratore bolognese torna con una comedy più spassosa e più nera che mai, capace di sdrammatizzare con intelligenza persino le conseguenze della pandemia, e all’ormai mitico Zucchini affianca una serie di personaggi femminili destinati a lasciare il segno.
Forse in Paradiso incontro John Belushi
Fuggito da Bologna per dimenticare una dolorosa verità, Andrea vive a Roma con Maddy, nascondendo al mondo intero il segreto inconfessabile che lo tormenta. Dieci anni dopo, in un’interminabile notte di agosto, il suo destino sembra riaffiorare: sull’autostrada che lo conduce in villeggiatura, una beffarda coincidenza lo rimette faccia a faccia con Pietro, l’amico di un tempo. E proprio in quella notte e su quella strada che qualcosa lo spinge a fare i conti con il passato e a ritornare nella sua città natale. Riallacciando i legami interrotti, scopre la torbida realtà di intrighi in cui Pietro si è cacciato, e che incastrerà anche lui, in una rocambolesca serie di imprevisti mozzafiato. Tra personaggi strampalati della “mala” bolognese, goffi tentativi di estorsione e improvvisate rapine, ciò che gli permetterà di affrontare il feroce Gionbelusci, quello finto, sarà solo il suo innato senso dell’umorismo. Un noir ironico e paradossale, carico di sentimenti forti che si intrecciano a un amore sincero per Bologna, considerata una vera “coperta di Linus”, dove l’ottimismo è la chiave di volta che riempie ogni vicenda di umanità.
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