Questa è la pagina dedicata a Franco Vanni.
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Il clima ideale
Una missione: scoprire chi è Nina. E cercare di restare vivi. Bosnia orientale, 1992. Sono tutti morti, tranne una ragazza di 16 anni. Ha visto uccidere i suoi genitori ed è prigioniera di Dragan, capo di una formazione paramilitare. Milano, vent’anni dopo. Michele fa il lobbista, o il “creatore del clima ideale per i clienti”, come dice. È abituato ad avere il controllo in ogni situazione. Ma tutto cambia quando nonno Folco lo incarica di scoprire chi sia davvero Nina, cameriera serba che lavora a Tirana. Qualcosa va storto. Troppa gente si fa male. Qualcuno segue Michele. Perché il nonno vuole informazioni su Nina? Perché tutti quelli che entrano in contatto con lei rischiano la vita? Le risposte si nascondono in un intreccio di indagini private, truppe mercenarie, ambizioni politiche e viaggi notturni fra Milano, l’Albania, la Serbia e la Bosnia. “Il clima ideale” è un romanzo che accompagna il lettore lungo un percorso di sangue, che dalle SS di Adolf Hitler porta alle squadre della morte nell’ex Jugoslavia. Fino al cuore nero dell’Europa.
Dizionario dei media
La regola del lupo
Due colpi di pistola, all’alba, spezzano il silenzio e la quiete del lago di Como. Un uomo viene trovato morto, riverso sul tender della sua barca a vela al largo di Pescallo, nel comune di Bellagio. A uccidere il ricco imprenditore Filippo Corti, detto «Il Filippino», è stato un proiettile sparato nel giorno del suo quarantesimo compleanno. A bordo con lui c’erano i suoi tre migliori amici e nessun altro: due uomini e una donna. Chi ha sparato e perché? «Il Filippino è un grandissimo figlio di puttana», dicono quelli che lo hanno conosciuto. Uno che la fortuna se l’è costruita da sé, a qualunque costo. I suoi tre amici no, sono cresciuti nell’agio. Ma nulla è come sembra, proprio a partire dalla verità sulla misteriosa figura del Filippino e dalla sua pericolosa corsa verso il successo, finita in tragedia. A indagare sull’omicidio è Steno Molteni, ventisettenne giornalista del settimanale milanese di cronaca nera «La Notte» Dalla stanza 301 dell’Albergo Villa Garibaldi, dove vive e in cui la sera lavora come barista, raggiunge al lago la bella Sabine, fotografa di origini eritree. Gli interrogatori ufficiali e i sopralluoghi sulla barca invece sono portati avanti da Salvatore Cinà, maresciallo dei carabinieri di Bellagio prossimo alla pensione.
Opinioni:
Due indagini parallele, nel contesto meraviglioso del lago italiano più famoso nel mondo. Due verità diverse, destinate a incontrarsi. – LaFeltrinelli
Proprio nel momento in cui il glicine entrò nel paesaggio, sentì il primo scoppio. Un colpo secco e senza corpo. Uno sparo di pistola. Poi l’incomprensibile urlo di un uomo. Quindi il secondo colpo, simile al primo. – Anonimo
Umberto Eco e i media
Il volume intende mostrare come le idee di Eco non abbiano subito gli attacchi del tempo. Il lettore potrà utilizzarle ancora oggi per comprendere meglio come la comunicazione e i media agiscano nel contesto contemporaneo. I saggi teorici più rilevanti di Umberto Eco hanno avuto la capacità di produrre un notevole impatto culturale sia in Italia che all’estero. E questi saggi sono in gran parte occupati dal tentativo di comprendere i meccanismi di funzionamento della comunicazione. Perché Eco era profondamente convinto che fosse molto importante tentare di portare avanti un’operazione di questo genere. Anzi, per lui questo era quasi un dovere civico, un obbligo morale imprescindibile. Pertanto, l’analisi della comunicazione e dei media rappresenta una specie di “filo rosso” che attraversa tutta la sua opera. Prefazione di Gianfranco Marrone.
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