Questa è la pagina dedicata a Giampiero Neri.
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Antologia personale
Definito dalla critica più autorevole «il più in ombra dei nostri grandi maestri», Giampiero Neri – alias Giampietro Pontiggia – è un poeta originale, eclettico e in un certo modo unico. La sua poesia, coltissima e allo stesso tempo estranea a vuoti funambolismi linguistici, costruisce un universo in cui agiscono sullo stesso piano storia e natura, mito e cronaca, teatro e mondo reale. In una fusione di meraviglia e crudeltà, dove bene e male sono sempre ciclicamente compresenti, i paesaggi tratteggiati si stagliano nitidi, familiari, eppure sempre punteggiati di relitti, oggetti estranei, atti mancati. Questa Antologia personale, curata dallo stesso autore, vuole offrire una sintesi ampia e rappresentativa della sua opera: a partire dagli esordi, nel 1960, fino a oggi, con Piano d’erba, raccolta di prose poetiche pubblicata qui per la prima volta.
Piazza Libia
Dopo aver indagato i sentieri del male e le misteriose spirali della memoria, Giampiero Neri, decano della nostra poesia, sposta lo sguardo al «teatro naturale» dove abita da sessant’anni, la milanese Piazza Libia, «con i suoi duecento alberi, platani in prevalenza ma anche pini e arbusti di melograno, forsizia e altre specie» Protagonisti dei suoi nuovi cammei sono gli «sconfitti»: anime senza fissa dimora, inquiete e solitarie, come Attila, il profugo venuto dall’Est, la giovane e sognante Valentina o il panettiere laureato in Lettere. In questo campionario di umanità, si staglia il signor Giovanni, figura di leggendaria eloquenza, la cui sola ricchezza è la conoscenza: trascorre infatti le giornate sulla panchina a leggere e dispensa la limpida saggezza di Fedro o Esopo. Con questi dialoghi dei vinti Giampiero Neri esamina i sentimenti più profondi della nostra vita, soffermandosi in particolare sulla pietas verso gli ultimi e facendo risaltare, ancora una volta, il grande mistero della mente umana.
Da un paese vicino
La memoria, la natura e la continua presenza del male sono tra i motivi ispiratori della scrittura di Giampiero Neri, decano e «maestro in ombra» della nostra poesia.
«Chi ha familiarità con la sua opera poetica potrà subito riconoscerne le modalità espressive più tipiche e consolidate, a partire appunto da una poesia in prosa estremamente severa e giudiziosa, in cui le reticenze, le lacune, il non detto, contano almeno quanto ciò che viene effettivamente dichiarato. Tuttavia è indubbio che in questo libro la connessione tra i diversi componimenti, costituiscano un fatto comunque nuovo per lo scrittore lombardo» – Roberto Galaverni, La Lettura Neri ha sempre accostato la poesia alla ricerca della verità e torna a testimoniarlo con questa nuova raccolta che restituisce con straordinaria vivacità il «mondo di ieri»: dall’infanzia sospesa degli anni Trenta agli indimenticabili personaggi emersi dal passato: l’avvenente zia Ester che guidava la Topolino, il ragazzo lunatico sospeso sui trampoli o il professor Fumagalli, innamorato ma ormai avviato sul viale del tramonto. In questi cammei dalla precisione fiamminga, rivivono i volti e le opere di figure amate, ma obliate dal corso della grande storia. Una storia di sconfitte, in fondo, e di destini incerti. Eppure, insegna Neri, proprio la sconfitta può rivelarsi un’occasione privilegiata per riflettere sull’uomo e sul suo misterioso destino.Via provinciale
“Giampiero Neri è un grande poeta di oggi. Autore di un numero esiguo di opere, sempre molto ponderate e necessarie, fin dall’esordio nel 1976 con ‘L’aspetto occidentale del vestito’ si è imposto per l’originalità dei suoi versi come della sua prosa poetica. Di fatto estraneo alla mappa delle tendenze in cui si è articolata la poesia italiana del secondo dopoguerra, Neri ha condotto la sua esperienza letteraria con radicale fedeltà ai principi che l’hanno originata: la memoria, prima di tutto, intesa come luogo minerario da cui estrarre i materiali necessari, indispensabili forse, alla vita attiva quotidiana. Perché l’atto del vivere – sembra suggerire il poeta – è difficile, sempre, al di là delle circostanze e delle condizioni che ci sono date, e lo scavo continuo tra i ricordi, tra i frantumi variegati della memoria, è un’attività che ci permette di lenire i nostri tormenti e di addomesticare i fantasmi che li popolano. Diamanti o detriti, tutto ciò che viene dal fondo del passato è rilevante e non va trascurato. Fedele a se stesso, poi, Neri lo è sempre stato anche nelle scelte di stile. La sua scrittura, sempre sul crinale tra la poesia e la prosa, ha la precisione vertiginosa e inquietante di certa pittura fiamminga. Una prosa impeccabile, essenziale, che si nutre del caratteri peculiari della poesia: l’alta tensione espressiva, per esempio, o la precisione ‘variabile’ degli Incastri di senso. Maestro in ombra della poesia di oggi, com’è stato definito, amatissimo dai poeti delle generazioni a lui successive, Neri ci consegna un nuovo, atteso capitolo del suo lavoro. ‘Via provinciale’, che riprende con sorprendente energia i temi, i luoghi e le figure dei libri precedenti, è un’opera intensa, perfetta, e testimonia senza dubbio la felicità creativa del suo autore.” (Antonio Riccardi)
Opinioni:
Il dato più appariscente ricavabile dalla scrittura di Neri è un lavoro minuzioso, quasi testardo. – Giovanni Raboni
Verità e violenza sono le due colonne che reggono l’architrave della Storia secondo Neri. – Alessandro D’Avenia
Quello di Neri è un austero discorso poetico. – Giovanni Giudici
Neri è un protagonista assoluto della nostra Poesia. – Alberto Bertoni
Un difficile viaggio
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