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Beatles e Rolling Stones. Apollinei e dionisiaci
Da un lato i Beatles, i ribelli educati con la faccia da bravi ragazzi, uniti da una forte amicizia, che in poco meno di un decennio hanno stravolto la fisionomia della musica pop. Dall’altro i Rolling Stones, i diabolici rappresentanti di un rock sboccato e trasandato, inaffidabili, individualisti, la band piú longeva di sempre, che ancora oggi riempie gli stadi in ogni angolo del mondo. È arrivato il momento di trovare la risposta definitiva alla piú popolare fra le dicotomie. Per scoprirla Gino Castaldo ripercorre la storia delle due band, svela retroscena, ci racconta un duello che, prendendo vita da una semplice domanda, costringe a fare i conti con il significato stesso dell’esistenza: «Let it be o Let it bleed? Essere o sanguinare? Questo è il problema»
Opinioni:
Beatles o Rolling Stones? Nessuna opposizione piú di questa ha diviso milioni di appassionati negli ultimi cinquant’anni. E noi, da che parte stiamo? – LaFeltrinelli
Per quale ragione al mondo io, ragazzo baciato dalla fortuna di crescere insieme ai Beatles e ai Rolling Stones, in tempo reale, in perfetta sincronia generazionale, avrei dovuto scegliere per forza l’uno o l’altro? Perché mi si chiedeva di rinunciare a una parte di quell’Eldorado, di limitare quell’offerta cosí generosa e irripetibile che i tempi mi concedevano? Detto altrimenti: perché schierarsi? Insensata, illogica, eppure quella sciocca domandina non c’era verso di abbatterla – Anonimo
Beatles
Hanno inventato il ‘beat’, sono stati, assieme a Bob Dylan, i padri del rock, hanno scritto alcune delle canzoni più belle e famose del secolo scorso, hanno contribuito a rendere ‘visibili’ i giovani, hanno stabilito nuove regole d’abbigliamento e di vita, hanno fatto crescere i capelli a un’intera generazione, hanno cambiato alcune regole della nostra vita e molto, molto altro ancora. Il tutto con una dozzina di album, tutti passati alla storia, e in meno di dieci anni, tra il 1962 e il 1970. Un decennio rivoluzionario sotto molti punti di vista, così com’erano rivoluzionari i Beatles. Rivoluzionari erano il loro modo di stare in scena, il loro abbigliamento, i loro atteggiamenti privati e pubblici, la loro ricerca sonora, il modo di comporre, di usare lo studio di registrazione, di proporsi in pubblico, di sparire dalle scene, e la lista potrebbe continuare a lungo. La musica pop, tutta la musica pop, ha un enorme debito verso i Beatles. Non soltanto le band e gli autori che hanno deliberatamente preso spunto dalla loro lezione, ma anche chi, per contrasto, l’ha rifiutata, perché entrambi, i ‘favorevoli’ e i ‘contrari’, hanno dovuto fare i conti con gli straordinari cambiamenti, le radicali innovazioni, le incredibili invenzioni dei quattro di Liverpool. Innovazioni che hanno cambiato in maniera radicale il volto della musica popolare, l’hanno trasformata, aperta, liberata, portandola a essere arte.
Blues, Jazz, Rock, Pop. Il Novecento americano
In centodiciotto capitoli un percorso guidato nel Novecento americano. Una grande storia che va dal blues al nu-metal, passando per tutto, ma proprio tutto quello che riguarda ogni artista e ogni tendenza Usa davvero importante. Dentro la crescita di un Paese che, nel bene e nel male, è diventato il modello per gli altri. Una bussola per orientarsi nella musica di ieri, oggi e domani, e per capire la natura profonda dell’America.
Lucio Dalla
Il romanzo della canzone italiana: Storie, aneddoti e personaggi della canzone moderna (1958-2000) (Einaudi. Stile libero extra)
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