Questa è la pagina dedicata a Giovanni Arpino.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’ombra delle colline”.
Azzurro tenebra
Stoccarda, giugno I974, Mondiali di calcio: nonostante campioni come Riva, Mazzola, Rivera, Facchetti e Zoff, la nostra nazionale viene eliminata al primo turno, in mondovisione e sotto gli occhi attoniti di migliaia di emigrati italiani. Protagonista autobiografico di “Azzurro tenebra” è un inviato speciale che si firma “Arp” e assiste alla disfatta insieme al giovane cronista-scudiero “Bibì”, come un Don Chisciotte del giornalismo affiancato dall’immancabile Sancho. Testimoni di un evento sportivo che presto assume i toni del grottesco, i due uomini sanno leggere in filigrana dentro quello che solo uno sguardo superficiale potrebbe archiviare come “niente altro che calcio”, e vi scorgono il destino desolante di un Paese già votato allo scacco e a un malinconico tramonto. Scritto a muscoli tesi, con estro espressionista, il libro, si trasforma pagina dopo pagina nel glaciale referto di un doppio fallimento: la sconfitta sul campo e l’insufficienza estetica del gioco degli azzurri rispecchiano la generale carenza di etica e la miseria della condizione politica nel Paese.
La suora giovane
Una nuvola d’ira
Matteo ha combattuto in Grecia ed è stato partigiano nelle Langhe di Fenoglio, ma non ha più speranze e non comprende il mondo che sta cambiando; Sperata, sua moglie, e Angelo professano la loro libertà morale e politica, rifiutandosi di riconoscere l’autorità del partito, ma per sfuggire all’alienazione vanno lentamente alla deriva nei nuovi riti di un consumismo appena agli inizi. Sfidando le convenzioni, vivono tutti insieme, ma la malattia di Matteo li metterà di fronte a una presa di coscienza dai risvolti tragici. Nella Torino di inizio anni Sessanta, cuore del boom economico italiano, il loro dramma va in scena tra i freddi spazi anonimi dei grandi palazzi di periferia o lungo i viali nebbiosi dell’autunno in città, andando oltre il racconto dei sentimenti per diventare la storia del naufragio di un’utopia esistenziale e politica; un presagio dei conflitti che da lì a qualche anno esploderanno nella grande stagione del ’68.
Il buio e il miele
Il capitano Fausto, protagonista del libro, l’ufficiale che per un incidente di pace e non di guerra ha perso la vista e una mano, è un Achab senza Balena Bianca, prigioniero di un mondo nero, un Ulisse senza Iliade, al quale resta la possibilità di una piccola Odissea (una settimana, cinque più due come si dice nel gergo delle caserme), tra Genova e Roma, con tappa conclusiva Napoli dove lo attende (proprio a Napoli, la città del sole) un appuntamento con la morte. Lo strano destino di questo romanzo è di essere più famoso con il suo nome di battaglia cinematografico, “Profumo di donna”, che con il suo titolo originale. “Il buio e il miele” ha ispirato memorabili interpretazioni a due grandissimi attori come Vittorio Gassman (1974) e Al Pacino (1992).
L’ombra delle colline
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.