Questa è la pagina dedicata a Giovanni Scoto Eriugena.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Sulle nature dell’universo. Testo latino a fronte (Vol. 2)”.
Omelia sul prologo di Giovanni
Sulle nature dell’universo. Testo latino a fronte (Vol. 2)
“Dio dunque non sa di se stesso che cos’è, perché non è un “che cosa”.” Questa frase sconcertante si legge verso la fine del Libro II del “Periphyseon” di Giovanni Scoto Eriugena. È la formulazione esplicita di quella “ignoranza divina” che costituisce uno dei temi principali di questo Libro: “il più labirintico dei cinque”, pieno di digressioni, excursus, e persino di riflessioni sulla natura e le diverse specie di digressioni. Se infatti il suo tema centrale è la seconda divisione della natura – la natura che è creata e crea, cioè le cause primordiali – gli argomenti che emergono nel corso della trattazione sono molti e affascinanti: il ritorno di tutte le cose alla loro origine divina, l’ascensione di Cristo come viaggio che supera la separazione fra terra e cielo, la processione dello Spirito dal Padre e non dal Figlio, le triadi divine e umane, il compimento della divisione di tutte le sostanze nella natura umana. Scritto in un latino straordinario da uno dei pochissimi filosofi del Medioevo che conoscessero il greco, e profondamente influenzato dal pensiero di Padri greci quali Basilio, Massimo il Confessore, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo, e qui, nel Libro II, ispirato non soltanto alla speculazione neoplatonica, ma anche a un mito cosmogonico più antico, “Sulle nature dell’universo” è vibrante testimonianza personale che si presenta come “racconto immaginario di un’immagine”.
Il cammino di ritorno a Dio. Il «Periphyseon»
Decaduto fin dall’inizio dei tempi nel regno del peccato, l’uomo, creatura dalle origini divine ed angeliche, non sa come far ritorno alla sua sorgente spirituale. La natura, la sapienza delle Scritture e dei Padri, nonché l’illuminazione della Grazia divina, sono i mezzi che egli ha a disposizione per intraprendere il suo cammino di ritorno a Dio. Il Periphyseon, il capolavoro di Giovanni Scoto Eriugena (IX d.c.) costituisce un veicolo indispensabile per il lettore moderno per viaggiare sulle vie della contemplazione mistica e spirituale, in cerca della sua vera ed autentica natura.
Sulle nature dell’universo. Testo latino a fronte (Vol. 3)
“Avrei dovuto pensare che da quel nome ‘nihil’ venga significata l’ineffabile, incomprensibile e inaccessibile luminosità della bontà divina, ignota a tutti gli intelletti tanto umani che angelici.” Così Giovanni Scoto nel cuore del Libro III, esso stesso al centro del “Periphyseon”. Il nulla domina le sue idee rivoluzionarie sulla Creazione. “Quando la trascendenza divina comincia ad apparire nelle teofanie” scrive Peter Dronke, “allora quel nulla diviene qualcosa. Creare dal nulla tutti gli esseri, dal più alto al più basso, significa farli apparire come teofanie, come manifestazioni del divino.” Perché Giovanni Scoto sostiene che nel Verbo divino, nella Sapienza, tutte le cose sono sia eterne sia fatte, e che Dio, nel creare il mondo, crea anche sé stesso. La Sapienza è informe, e in essa sussiste la materia, essa stessa informe. Nessun filosofo platonico si era spinto sino a questo. La Sapienza, che è l’esemplare infinito di tutte le forme, non ha bisogno di forma “a essa superiore per formarsi”, ma quando discende nelle forme guarda a sé stessa come al suo proprio principio formatore. Nella sua trascendenza, la Sapienza è non-essere e assoluto nulla, “ma in virtù della sua presenza nelle cose essa insieme è ed è detta essere”. L’animato dibattito tra maestro e discepolo che costituisce l’ossatura del “Periphyseon” raggiunge qui uno dei suoi punti più alti, dettando tutta l’interpretazione letterale della Genesi che l’ispirato profeta Mosè ha composto nel linguaggio della poesia e del mito.
Carmi. Testo latino a fronte
Secoli prima della “Commedia dantesca”, Giovanni Scoto Eriugena, monaco, teologo, insigne traduttore e filosofo irlandese alla corte di Carlo il Calvo, produsse uno sforzo simile per esprimere “la delicata relazione tra Creatore e creatura attraverso l’impiego dell’immagine poetica”. Nasce così questa raccolta di carmi intensi, complessi e spesso di non agevole interpretazione, dove incontriamo erudite interpolazioni nel tessuto linguistico latino di termini filosofici e teologici in greco. Si tratta di un’opera importante ma fino a oggi poco nota anche agli storici della letteratura medievale, proposta nell’elegante traduzione in lingua italiana, con testo originale a fronte, di Filippo Colnago, arricchita dall’indispensabile commento storico-filologico e teoretico.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
- Domitilla Shaula Di Pietro Libri Migliori da leggere e consigliati
- Migliori Libri sul Bullismo
- Gabriele Balbi Libri migliori da leggere e consigliati
- Libri Unitutor medicina veterinaria ⚡ Migliori Manuali preparazione esercizi
- Migliori Libri Stefan Zweig | Novelle e biografie di Stefan Zweig
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.