Questa è la pagina dedicata a Irene Chias.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Sono ateo e ti amo”.
Fiore d’agave, fiore di scimmia
Esistono due Sicilie nella vita di Adelaide Dattilo: una magica e arcaica, l’altra indifferente e spietata. Lei ama il fantastico, le distopie, Dick e Lovecraft. Ha pubblicato due romanzi che il fidanzato Simone trova raccapriccianti. Il suo agente la spinge a creare qualcosa di più vendibile: un “romanzo femminile siciliano”. Adelaide decide di provarci e va a trascorrere tre settimane nel paesino di sua nonna: Sant’Angelo Muxaro. Qui inizia a scrivere una storia di passioni e antiche tradizioni, con protagonista Adelasia. Mentre il suo personaggio, distrutta dal tradimento del fidanzato, ritrova se stessa e risolve un antico mistero, Adelaide affronta l’arrivo di Simone, incontra lontani parenti e conosce una sfuggente vicina. Al paese da cartolina del suo romanzo fa da contraltare quello reale: svuotato di possibilità, afflitto da disoccupazione, arretratezza e abbandono, dove la distopia è cronaca quotidiana. Guidata come Dick dall’I-Ching, Adelaide farà i conti con le sue origini e il suo presente. Adelasia, inizialmente lontanissima, finisce col somigliare alla sua autrice, come le due Sicilie inizialmente contrapposte finiscono con lo sfumare l’una nell’altra.
Esercizi di sevizia e seduzione
Ignazia, figlia di genitori siciliani, vive a Milano, dove fa l’architetta precaria e, senza averlo cercato, si imbatte in un ginecologo simpatico e gentile, che mangia vegetariano, fuma senza nicotina e la conquista in punta di piedi. Ma Ignazia ha anche una segreta, personalissima missione a nome di tutte le donne (e non solo), lontana sia dall’impegno collettivo dei cortei neofemministi sia dalla dimensione glamour alla Sex and the City: leggendo la letteratura di ogni tempo si è resa conto di come qualsiasi forma di violenza sul corpo delle donne sia considerata più che normale, mentre l’equivalente ai danni di un maschio fa inorridire, al punto di essere tacciato di inverosimiglianza. E così che, in solitudine, Ignazia si dedica a un esercizio che non è solo di stile: sceglie con cura pagine letterarie che descrivono la violenza sulle donne e le riscrive al maschile, con gli uomini come vittime. Ma non finisce qui. Senza troppa fatica Ignazia seduce e rapisce uomini in carne e ossa, scelti in quanto prototipi di maschilismo, e li costringe ad ascoltare le sue pagine fino a terrorizzarli, iniettandogli infine una potente dose di ossitocina, ormone che favorisce il rilassamento e l’amore. Ignazia non è un’eroina, non ha particolari traumi da vendicare, non si definisce una giustiziera: al massimo una spaventatrice seriale. È una donna normale, semplicemente stanca dei luoghi comuni e delle discriminazioni che si annidano nell’immaginario di tutti, talvolta anche attraverso le pagine dei romanzi.
Non cercare l’uomo capra
Un girovagare erotico e geografico che scardina le trappole dell’identità e dell’amore romantico. La capra è uno dei segni dello zodiaco cinese. Ce ne parla un violinista romeno appassionato di astrologia. Incontriamo poi una coppia italo-gambiana: lei suona al piano le Variazioni Goldberg imitando Glenn Gould, lui è arrivato in Europa con un barcone sfidando la morte. Hanno problemi di comprensione. Ma quale coppia non ne ha? “Ogni coppia è mista, ma qualcuna lo è di più” ci ricorda con saggezza un senegalese giunto In Italia negli anni Ottanta, quando si arrivava in aereo e stava al capriccio dell’ufficiale di frontiera ammetterti. In una Milano onirica e nevrotica si intrecciano le vite di Luisa, Simona, Seedia, Assane e Rodrig tra le note di tango fusion e jazz manouche. A suggerirci che forse, alla fine, siamo tutti migranti.
Fun With Serbian Letters (English Edition)
Sono ateo e ti amo
Trasferitasi a Palermo dopo aver vissuto qualche anno a New York, Ulna racconta le sue avventure professionali, erotiche e sociali palermitane, con una comicità amara e surreale. Adele, che vive in Francia, non riesce a partecipare ai funerali della nonna e decide di andare a trovare un conoscente a San Francisco. Percorrendo le strade di un ambiente per lei totalmente nuovo, riesplorerà anche i più intimi episodi della sua infanzia legati alla nonna. Elena torna al paese per la malattia della zia che l’ha cresciuta. Un ritorno che le dà l’opportunità di immergersi in un passato dimenticato, guardare con occhi nuovi a dinamiche antiche e accorgersi che anche una persona che si è data per scontata da sempre può avere dei segreti. Così continuerà a dialogare anche con qualcuno che non c’è più. Ulna, Adele ed Elena sono tre donne in transito, che raccontano con sarcasmo e amarezza la difficile relazione fra due bisogni contrapposti, quello di un’autorealizzazione che presuppone il distacco e quello di un ritorno, emotivo e geografico, alle origini.
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