Questa è la pagina dedicata a John Julius Norwich.
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Il regno nel sole. 1130-1194
Questo secondo volume della storia dei normanni «presume che il lettore non abbia letto il primo, o lo abbia dimenticato», scrive nella sua Introduzione lo storico John Julius Norwich. «Tuttavia riprende la narrazione dal punto in cui viene interrotta in I normanni nel Sud, 1016-1130, e cioè dall’incoronazione di re Ruggero nel giorno di Natale del 1130, e la prosegue fino a quell’altro e più tetro giorno di Natale in cui la più fulgida corona d’Europa venne posta da un arcivescovo inglese sul capo di uno dei più odiosi imperatori germanici» Sono gli anni in cui la Sicilia conobbe il suo periodo di maggior splendore: per la prima e unica volta nella storia le tre grandi entità etniche e religiose del Mediterraneo si fusero in «quel meraviglioso gioiello dalle infinite sfaccettature che fu la cultura siculonormanna» Questo libro è anche una guida alla storia dell’arte normanna in Sicilia. Il regno di Ruggero, tuttavia, rappresenta anche una delle tragedie europee. E Norwich, con la sua consueta gioia narrativa, racconta non solo come questo regno fiorì e prosperò, ma anche come si disintegrò, perdendo per sempre il ruolo di centro di cultura illuminata e contribuendo a generare molte delle sofferenze che hanno afflitto l’Europa.
I Normanni nel Sud. 1016-1130
La conquista normanna di Sicilia e dell’Italia meridionale è l’epopea più avvincente che ci giunge dal Medioevo. Un pugno di guerrieri poveri chiamati, dal villaggetto di Hauteville in Francia del Nord, a battersi, con la forza, con il coraggio e con l’astuzia, contro bizantini, longobardi, saraceni: è l’esempio chiaro di cosa volesse dire in quell’epoca essere cavaliere. E il risultato, strabiliante agli occhi di papi e imperatori, fu l’edificazione in poco più di un secolo, su terre favorite dalla natura, del regno più florido e moderno del tempo, guidato da una linea dinastica, gli Altavilla, breve e favolosa. Una storia di uomini, di armi e di bellezza (la bellezza che conosciamo con il nome di «stile arabo-normanno»), che è un romanzo. Ed infatti John Julius Norwich, nel ricostruirla con completa esattezza, ha scelto una via originale, inventando, si può dire, una storiografia narrativa. Prima dell’arrivo, a metà anni Sessanta, di questo gioiello dell’arte di raccontare la storia, perfino il lettore più accorto non aveva la possibilità di conoscere bene i normanni del Sud nell’anno Mille. «Il mio intento – spiega l’autore – era di presentare al lettore medio un tipo di libro che io stesso avrei voluto leggere in occasione della mia prima visita in Sicilia» Ma fece di più: con la cordialità, l’interesse e la curiosità che trasmetteva, contribuì decisamente alla nascita di una tenace, quasi mitica, visione di un magnifico passato. Norwich lo sintetizza così: «Qui, al centro del Mediterraneo, si trovava il ponte che riuniva Nord e Sud, Est ed Ovest, latini, teutoni, cristiani e musulmani; magnifica inconfutabile testimonianza di un’era di illuminata tolleranza, ignota ovunque nell’Europa medievale e raramente eguagliata nei secoli che seguirono» Un colorato affresco che rappresenta il mescolarsi di culture e genti quale fonte di civiltà, ed è, in questi anni di migrazioni e trasferimenti, una lezione eloquente. E l’autore lo dipinge da scrittore, con la freschezza, l’entusiasmo, di una scoperta che riguarda gli umani; l’ardore che deriva dal trasporto dello storico verso i luoghi di cui tratta; una scrittura elegante e carica di umorismo, ma priva di superbia e di ogni trucchetto mestierante; l’emozione di un dramma; e lo spettacolo di personaggi grandiosi.
Opinioni:
Le gesta e le imprese dei normanni, il loro lento viaggio alla conquista dell’Italia meridionale in un racconto storico divertito che scorre agile e veloce, coinvolgente come un romanzo, appassionante come una saga epica. – LaFeltrinelli
Breve storia della Sicilia
John Julius Norwich (scomparso nel giugno del 2018) oltre che storico era stato un documentarista ed un reporter di viaggi. Il suo modo di scrivere storia aveva quindi come scopo indispensabile anche una forma di intrattenimento, quello di avvincere il lettore in resoconti del passato «interessanti e piacevoli da leggere» e mirati alla ricerca di un «senso» Per cui, questa breve storia non è soltanto una sintesi documentata o un incuriosito viaggio dai Fenici e dai Greci agli anni di mezzo del Novecento in terra di Sicilia. È la ricerca, in duemila e cinquecento anni di storia, di una spiegazione alla fortissima impressione che a lui, persona, diede la Sicilia quando per la prima volta la incontrò e sentì di aver fatto una scoperta che lo avrebbe accompagnato per la vita intera. Si riversa, nella sua narrazione storica, la sorpresa per la straordinaria varietà, la meraviglia per la bellezza, la desolazione per un destino testardo, e una quieta disperazione. E queste complesse sensazioni cerca di condividere con il lettore riportandogli le cose le persone e i fatti notevoli della vicenda dell’Isola. Con grande attenzione per gli intrecci sorprendenti, per le ricorrenze che sembrano rivelare una tendenza generale, per i personaggi dai colori più vivi. Norwich era lo storico che scrisse i due volumi sui “Normanni nel Sud”; testi che furono a lungo, sulla loro materia, la fonte principale, se non l’unica, di conoscenza per i lettori appassionati. Questa “Breve storia della Sicilia”, terminata nel 2014 – e che qui proponiamo per la prima volta ai lettori italiani -, è stata in certo modo un ritorno.
Opinioni:
Un documentato e incuriosito viaggio dai Fenici e dai Greci agli anni di mezzo del Novecento in terra di Sicilia. Racconti, notizie, miti, personaggi in una narrazione che ripercorre la storia dell’isola, e la arricchisce con la sorpresa per la straordinaria varietà, la meraviglia per la bellezza, la desolazione per un destino testardo, e una quieta disperazione. – LaFeltrinelli
Bisanzio. Splendore e decadenza di un impero 330-1453
Con sensazionale capacità narrativa e rigore storico, John Julius Norwich ci offre con questo libro un affresco affascinante della lunga storia di Bisanzio: dal suo inizio nel 330, quando Costantino il Grande trasferì la capitale dell’impero da Roma al vecchio porto greco di Bisanzio, in Asia Minore, ribattezzandolo Costantinopoli; alla sua affermazione come il primo e più duraturo impero cristiano; fino agli ultimi giorni eroici della sconfitta definitiva, inflitta dai turchi nel 1453. In quei mille e più anni ci sono stati interi secoli di sangue, in cui l’impero ha lottato per la sopravvivenza; secoli di controversie, in cui si è dibattuto sulla natura di Cristo e della Chiesa; secoli di erudizione, in cui gli studiosi e gli scribi hanno mantenuto viva e conservato la cultura del mondo classico; e, soprattutto, secoli di grande creatività, in cui il genio bizantino ha prodotto una pittura e un’architettura di una profondità spirituale incomparabile.
Opinioni:
La biografia di Bisanzio, insuperato classico della divulgazione storica, è il racconto coinvolgente e originale, pieno di passione, di una delle più grandi civiltà perdute e della sua straordinaria eredità culturale. – LaFeltrinelli
Julius Norwich, J: Sicily: A Short History, from the Greeks to Cosa Nostra
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