Questa è la pagina dedicata a Johnny Dorelli.
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Che fantastica vita
Johnny Dorelli (nato Giorgio Guidi) ha avuto una vita fantastica. Una vita che se fosse un film sarebbe un film di Billy Wilder, o di Woody Allen. Stessa eleganza, stessa ironia, stessa leggerezza. Qualità che si ritrovano in questo libro, l’autobiografia che finalmente ha deciso di scrivere. I ricordi iniziano quando lui è bambino in America, ma il titolo del primo capitolo è “Nostalgia di Meda”. Già, perché Dorelli, per quanti di noi sono cresciuti cullati dalle sue romantiche canzoni, dai suoi film, dalle sue commedie teatrali, dai suoi luccicanti varietà in tv, dai suoi amori “hollywoodiani”, è sempre stato un entertainer in smoking, un enfant prodige seduto al pianoforte, il fenomeno venuto dall’America. Che c’entra Meda? C’entra eccome, perché è il luogo più importante della sua vita anche se vi ha vissuto solo fino a otto anni prima di imbarcarsi per l’America, piccolo migrante insieme all’adorato padre. A Meda ha imparato il dialetto milanese, l’unica lingua che allora si parlava nelle famiglie, e insieme ha imparato lo spirito lombardo. Un misto di tenacia, orgoglio, serietà, stoicismo, grande capacità di lavoro. E, sì, modestia. Sentite che cosa scrive alla fine di questo libro: “Sono stato un ragazzo fortunato, un ragazzo di un metro e settanta suppergiù con dei capelli biondicci che tiravano al rossiccio. Dico ‘fortunato’, perché nemmeno io avrei scommesso un centesimo sul mio successo”. Questo, scoprirete, è anche un libro di avventura. Anzi, una girandola scoppiettante di avventure (e disavventure) raccontate da Dorelli con humour e autoironia. Per fortuna la vita gli ha fornito valanghe di materiale, complice la sua irrefrenabile tendenza a buttarsi, anche senza paracadute.
Opinioni:
Questo è un libro di avventura. Anzi, una girandola scoppiettante di avventure (e disavventure) raccontate da Dorelli con humour e autoironia. Per fortuna la vita gli ha fornito valanghe di materiale, complice la sua irrefrenabile tendenza a buttarsi, anche senza paracadute. – LaFeltrinelli
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Johnny Dorelli.

Il mostro. Inchieste, scandali e dossier. Come provano a distruggerti l’immagine
“In questo libro racconto dei fatti. Atti e fatti. Non ci sono commenti, suggestioni, analisi sociologiche. Ci sono dei dati di fatto che forse vi faranno pensare. Hanno arrestato i miei genitori con un provvedimento subito dopo annullato, hanno sequestrato i telefonini ai miei amici non indagati, hanno cambiato nomi nei documenti ufficiali per indagare sulle persone a me vicine, hanno scritto il falso in centinaia di articoli, hanno pubblicato lettere privatissime tra me e mio padre, mi hanno fotografato negli autogrill e mentre uscivo dal bagno di un aereo, hanno controllato e pubblicato tutte le voci del mio estratto conto, hanno violato la Costituzione per controllare i miei messaggi di whatsapp. Io non voglio fare la vittima. Voglio raccontare ciò che è successo dicendo perché ho scelto di combattere a viso aperto contro le ingiustizie. Perché ho scelto di denunciare in sede civile e penale, convinto che la legge sia uguale per tutti. Per i politici, certo. Ma deve essere uguale per tutti davvero, anche per certi magistrati, anche per certi giornalisti. E mentre racconto atti e fatti che mi hanno reso un mostro agli occhi di molti miei connazionali, torno a confessare che io rifiuto il vittimismo. Perché io sono e resto un uomo felice. Chissà che sia questo ciò che – alla fine – non mi perdonano.” Matteo Renzi replica punto per punto alle accuse che gli sono state rivolte dalla procura di Firenze: “Non accetterò di stare in silenzio davanti a fakenews e diffamazioni varie”. Il Mostro è una ricostruzione lucida e allo stesso tempo accorata del funzionamento della giustizia italiana e di un certo legame con taluni organi di informazione. Una ricostruzione che, tassello dopo tassello, evidenzia come il cattivo uso di un potere costituito possa distruggere la carriera e la vita di ogni singolo cittadino, non solo di personaggi pubblici.
Opinioni:
Il Mostro è una ricostruzione lucida e allo stesso tempo accorata del funzionamento della giustizia italiana e di un certo legame con taluni organi di informazione. Una ricostruzione che, tassello dopo tassello, evidenzia come il cattivo uso di un potere costituito possa distruggere la carriera e la vita di ogni singolo cittadino, non solo di personaggi pubblici. – LaFeltrinelli
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