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Storia della letteratura russa. Da Pietro il Grande alla rivoluzione d’Ottobre (Vol. 1)
La letteratura russa nasce molto tempo dopo le altre letterature dell’Europa occidentale ed è costretta in tempi assai stretti a forgiare una lingua letteraria elaborando tradizioni sviluppatesi altrove lungo interi secoli. Nel ripercorrere l’attività di grandi scrittori, come Gogol’ o Tolstoj, Dostoevskij o Majakovskij, e di altri meno conosciuti al pubblico italiano, il volume presta un’attenzione particolare agli avvenimenti storici e alla temperie culturale nel cui orizzonte sono nati i celebri capolavori di questa letteratura.
I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820-1991. Nuova ediz.
I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820-1991. Nuova ediz.
Quando per un viaggio organizzato si ritrova nel ruolo insolito di guida tra le strade di San Pietroburgo, Paolo Nori scopre che i turisti sono più interessati a visitare la casa dove nella finzione abitava il protagonista di “Delitto e castigo” che non la sede della polizia dove Dostoevskij fu nella realtà processato. E d’altra parte è per noi più reale Anna Karenina delle sue contemporanee in carne e ossa, perché come diceva Sklovskij: «Quello che c’è scritto in Anna Karenina è più vero di quel che scrivono sui giornali e nelle enciclopedie» Così, dopo quarant’anni di frequentazione, tra libri letti, amati e tradotti, Nori scrive il suo “Corso sintetico di letteratura russa”, che di accademico ovviamente non ha nulla. Esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da Puskin che per primo e forse per caso abbandona l’aristocratico francese per scrivere «nella lingua dei servi della gleba», creando di fatto il romanzo russo, a Erofeev che in piena dissoluzione dell’Urss riempie di bestemmie un capitolo del suo Mosca-Petuski, mettendo però cortesemente in guardia le lettrici; da Tolstoj che in una lettera dice di non poterne più di scrivere «la noiosa, la triviale Anna Karenina» a Dostoevskij che si considera «un uomo felice che non ha l’aria contenta»; da Gogol’ che dopo ogni (supposto) fiasco fugge all’estero fino a Brodskij che si fa dettare dall’agente del Kgb il motivo della sua stessa richiesta di espatrio. Eppure se anche davvero “I russi sono matti”, hanno creato in appena due secoli una delle più grandi letterature mai esistite, capace di cogliere l’umorismo tragico dell’esistenza e di togliere l'”imballaggio” alle parole, restituendo loro tutta la forza poetica perduta nell’uso, di cogliere l’intraducibile byt (diciamo per semplicità: la vita) nel suo farsi, di costruire romanzi pieni, come diceva un detrattore di Puskin, di «scenette insignificanti da vite insignificanti», ma che forse proprio per questo ancora oggi ci sembrano più veri del vero.
Storia della letteratura russa. Dagli inizi al Novecento
Riguardo alla letteratura russa, due sono gli atteggiamenti ideologici prevalenti. Il primo è quello dei sovietici, per i quali l’ideologia è tutto e non si può scrivere senza prendere una posizione politica. Il secondo è diametralmente opposto ed è rappresentato, per esempio, da critici come Nabokov: è arte solo ciò che non è ideologia. Mirskij riesce nel difficile compito di non difendere nessuna delle due posizioni, rendendo il suo volume non solo unico, ma un’opera preziosa, passionale, che non si limita a fotografare la fortuna o la disgrazia di questo o di quello scrittore, ne propone anzi a volte opere meno conosciute che, secondo l’autore, sono allo stesso modo eccezionali, assolutamente da conoscere o riscoprire. Si tratta di un manuale sui generis, da leggere con passione, come quei romanzi che si divorano con piacere vicino al camino in un uggioso pomeriggio invernale e che non si vorrebbero mai abbandonare. L’autore esplora e racconta una serie articolata di autori, analizzando con invidiabile puntigliosità i capolavori sia dei più grandi della letteratura russa, come Pùskin, Gògol’, Dostoèvskij, Tolstòj, Cèchov e Gòr’kij, sia di quegli scrittori ingiustamente dimenticati. Arricchisce il volume una dettagliata ed esaustiva postfazione di Kollektiv Ulyanov che prosegue il lavoro di Mirskij accompagnando il lettore fino ai giorni nostri, lungo i più recenti sentieri della letteratura russa.
Letteratura russa: Sintesi Super
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