Questa è la pagina dedicata a Lev Trotsky.
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La rivoluzione permanente
Scritti quando Trotskij si trovava in esilio, i testi raccolti in “La rivoluzione permanente” coprono l’arco di anni che va dal 1928 al 1936. In essi, Trotskij si difende dagli attacchi personali, formula le prospettive strategiche di indirizzo politico per l’URSS e si preoccupa di delineare un nuovo orizzonte di lotta rivoluzionaria in tutti i paesi in cui domina il capitalismo. A tal fine, rielabora la teoria della rivoluzione permanente e la connessa teoria dello sviluppo diseguale e combinato, lasciando spazio ad analisi della società sovietica post-rivoluzionaria e degli avvenimenti mondiali, che permettono di comprendere meglio la critica trotskiana alla teoria del socialismo in un solo paese. Sono pagine necessarie per la conoscenza delle sue concezioni, di estrema importanza e di intrinseco valore, in cui emergono le grandi capacità di sintesi e di generalizzazione di Trotskij. Introduzione di Didier Contadini.
Storia della rivoluzione russa
“Nei primi due mesi del 1917 la Russia era ancora la monarchia dei Romanov. Otto mesi più tardi il timone era nelle mani dei bolscevichi, di quei bolscevichi che all’inizio dell’anno erano assai poco conosciuti e i cui dirigenti, nel momento della conquista del potere, erano ancora incriminati per alto tradimento. È difficile trovare nella storia un altro esempio di capovolgimento così brusco, soprattutto se si considera che riguarda un paese di centocinquanta milioni di abitanti. È chiaro che gli avvenimenti del 1917 – comunque possano essere giudicati – meritano di essere studiati.” – Lev Trotsky Composta tra il 1929 e il 1932, durante l’esilio di Trotsky, la «Storia della rivoluzione russa» è il resoconto di prima mano dei convulsi giorni del febbraio e dell’autunno 1917, quei giorni che, per usare l’ormai classica definizione di John Reed, «sconvolsero il mondo» cambiandone per sempre il volto. Trotsky è stato, assieme a Lenin, uno dei protagonisti assoluti di quegli eventi e ne offre in queste pagine una ricostruzione minuziosa, basata sulla propria esperienza diretta come su tantissime testimonianze di prima mano: racconti (Trotsky è uno dei primi a rivalutare l’uso delle fonti orali anticipando anche gli annalisti francesi), pubblicazioni periodiche, articoli, memoriali di burocrati, documenti amministrativi, testi di discorsi, trascrizioni di interviste a operai, contadini, soldati, tanto che la narrazione prende spesso il tono di una variopinta polifonia. Trotsky è dichiaratamente coinvolto nella materia che racconta, anzi intende la scrittura come una vera e propria continuazione dell’azione politica, ma questa sua adesione non gli impedisce di analizzare i fatti e le condizioni storiche in cui avvennero con sguardo acuto e lucido. Alla chiarezza del pensiero Trotsky unisce le sue doti comunicative e letterarie, utilizza le tecniche narrative popolari insieme a quelle più raffinate, mimando spesso con la penna i movimenti della macchina da presa. Il risultato è un testo monumentale, che a cent’anni dai fatti narrati risulta ancora fondamentale per conoscerli e comprenderli, una lettura avvincente e stimolante. Prefazione di Gabriele Frasca.
Opinioni:
L’evento epocale del Novecento nelle parole di un protagonista. – LaFeltrinelli
La miglior storia di un evento che io conosca. – C.L.R. James
Opere scelte. La lotta allo stalinismo: 1924-35 (Vol. 5)
La vita è bella
“La vita è bella. Possano le generazioni future liberarla da ogni male, oppressione e violenza, per goderla in tutto il suo splendore.” (Leon Trotsky) Gli scritti contenuti in questo libro sono tratti da volumi da tempo introvabili come Rivoluzione e vita quotidiana oppure le Lettere d’amore alla moglie che lo aveva abbandonato dopo aver scoperto la relazione con Frida Kahlo.
Opere scelte. La lotta allo stalinismo 1935-40 (Vol. 6)
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