Questa è la pagina dedicata a Lorenzo Mattotti.
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Jekyll & Hyde
“Siamo come tante belve, in labirinti sempre più vasti”. L’orgoglioso, rispettabile Dr Henry Jekyll conduce ricerche scientifiche sulla dualità dell’anima. È convinto che l’uomo “non è veramente uno, ma veramente due”. Mette a punto un siero capace di dividere l’anima in due personalità opposte e lo prova su se stesso: dando vita, tra sofferenze terribili, all’abominevole, scatenato Mr Edward Hyde. Impotente davanti ai crimini gioiosamente commessi dall’alter ego, riuscirà Jekyll, sempre più tormentato, a riprendere il controllo sul proprio destino, o dovrà seguire l’oscuro cammino dell’altro?
Lorenzo Mattotti. Covers for the New Yorker. Ediz. italiana, inglese e francese
Lorenzo Mattotti. Covers for the New Yorker vuole documentare la ventennale collaborazione tra il più amato e noto illustratore italiano e una delle riviste più autorevoli del giornalismo statunitense. Questo volume raccoglie per la prima volta le 32 copertine disegnate da Mattotti per The New Yorker, insieme a numerosi schizzi preparatori inediti. L’intento è quello di mostrare il processo creativo da cui nasce la copertina di una grande rivista, anche avvalendosi del prezioso contributo di un saggio scritto dall’art director Françoise Mouly, che mette in luce il dialogo instaurato con l’artista nel corso della lunga collaborazione. A questo proposito alcuni dei bellissimi pastelli di Mattotti saranno corredati da brevi testi che raccontano retroscena e aneddoti sulla loro creazione. Oltre alle copertine il libro presenta una selezione delle innumerevoli illustrazioni realizzate da Mattotti a corredo di articoli contenuti nella rivista: si spazia da ritratti di grandi nomi del cinema, della letteratura e dell’arte, tra cui Lana Turner, Gong Li, Konstantinos Kavafis, a speciali sulla moda (nel 1994 Mattotti è l’inviato di The New Yorker alle sfilate d’autunno a Parigi), fino a disegni finalizzati a descrivere complessi fatti di attualità. Il volume, curato da Melania Gazzotti, anche autrice di un saggio biografico sulla straordinaria carriera dell’illustratore, viene pubblicato in occasione di una mostra che verrà inaugurata presso l’Istituto italiano di cultura di New York il 6 febbraio 2018 e proseguirà fino all’8 marzo.
Opinioni:
La mostra Lorenzo Mattotti. Covers for The New Yorker è un viaggio mozzafiato attraverso le immagini create dall’artista per la rivista statunitense nell’arco di una collaborazione ormai ventennale. – LaFeltrinelli
La stanza
La stanza di Lorenzo Mattotti è uno spazio indefinito, spoglio di riferimenti precisi, dove solo ogni tanto affiorano dettagli come la testiera di un letto, un cuscino, un rettangolo che potrebbe essere un quadro oppure una finestra. La stanza potrebbe trovarsi in qualunque luogo, in qualunque tempo, e possiamo vederne solo un’angusta porzione, quella immediatamente circostante i corpi di due innamorati distesi, stretti in un’inquadratura perfettamente incorniciata dal formato orizzontale delle pagine di taccuino. Spazio astratto che segna il perimetro del loro amore, lo definisce e lo protegge, la stanza è un rifugio che separa i due amanti dalla realtà, forse dalla loro stessa vita, sospendendoli in una dimensione senza tempo in cui esistono solo l’uno per l’altra, immersi in un’atmosfera satura di dolcezza e desiderio. Pagina dopo pagina, riviviamo così i momenti magici trascorsi con il primo amore, quelli dedicati all’esplorazione reciproca, quando la voglia e il timore di scoprire e farsi scoprire si mescolano all’inebriante sensazione di libertà nel potersi finalmente mettere a nudo. Si susseguono le ore passate sul letto a discutere, a guardarsi, a toccarsi, a lasciarsi andare a profumi e sensazioni. E si fa finta di litigare, si scherza, poi ci si addormenta, ci si bacia. Si trema. E si tenta di capire cosa pensi l’altro, soppesando ogni sua parola, ogni suo gesto: l’occhio che ti guarda, un sorriso, la schiena girata, la mano che scivola lentamente sulla pelle. È la grammatica dell’amore, che Mattotti schizza con rapidi tocchi ora netti e decisi, giocando con i chiaroscuri, ora più sottili a simulare effetti di luce, dando vita a un taccuino da sfogliare e risfogliare con lentezza, oppure velocemente per vedere le figure animarsi con effetto quasi cinematografico, con quella pagina vuota tra una tavola e l’altra che invita a risvegliare la memoria di emozioni passate, disegnandole, scrivendo un pensiero o semplicemente lasciando un segno. La stanza appartiene a un periodo nella carriera di Mattotti in cui il suo grande amore per il fumetto si stava piano piano allargando verso altri territori, verso l’esplorazione di altri ritmi e strutture che non fossero quelli obbligati della narrazione, con un inizio e una fine. Nasce dunque come poema grafico libero dagli schemi e dalle convenzioni, un lento documentario in cui con occhio distante si percepiscono la dolcezza, la tensione, la curiosità, l’essenza della realtà. Ma soprattutto si indaga il tema fondamentale della scoperta dell’altro, che l’artista ha sviluppato in seguito con una varietà di tecniche nel volume Stanze, e che ancora oggi lo accompagna, sempre più forte e fecondo.
Opinioni:
La fragilità e la dolcezza del primo amore – LaFeltrinelli
Lorenzo Mattotti – Dessins&Peintures
Nell’acqua. Ediz. illustrata
Nudi in una “bolla di mare” che li isola dal resto del mondo e dallo scorrere del tempo, un uomo e una donna si fondono come gocce nell’acqua. Abbandonati alla passione, compiono tutti i gesti dell’amore: si accarezzano, si prendono le mani, si baciano, si stringono, allentano e rinsaldano la stretta senza mai separarsi. Con gli occhi chiusi o persi negli occhi amati, sembrano incuranti di qualunque mutamento avvenga intorno a loro, dell’avvicendarsi delle condizioni atmosferiche, del giorno e della notte. Compiono ossessivamente i medesimi movimenti per rafforzare un possesso forse insidiato dal timore di perdersi oppure destinato a finire nello spazio di una settimana di vacanza. Dall’acrilico alle matite, passando per gli inchiostri, come in “Stanze” Lorenzo Mattotti sviluppa in una varietà di forme e tecniche un unico tema: la grazia e l’armonia che possono avere solo due corpi che si amano leggeri nell’acqua. Trasportati a nostra volta fuori dalla realtà, si rimane ammaliati dalla danza armoniosa degli amanti ma anche dagli scenari naturali di cui essi non si curano. Resi con pochi dettagli essenziali – il mare, il cielo, gli scogli – i paesaggi incantano con l’intensità del colore e del segno, i giochi di ombre e luci, lo sconfinamento in una dimensione onirica reso possibile dal sapiente variare delle tecniche.
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