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Un mare di mercanti. Il Mediterraneo tra Sardegna e Corona d’Aragona nel tardo Medioevo
Mercanti e navigatori cagliaritani, Antoni, Arnau, Julià e Nicolau Dessì portarono avanti i propri affari nelle principali città del Mediterraneo catalano-aragonese, collaborando con colleghi iberici e italiani. Partendo dalle loro vicende, il libro analizza la costruzione delle reti sociali, i problemi della navigazione, la gestione delle transazioni e traccia i profili di piccoli e medi uomini d’affari, la cui attività permise la connessione tra i mercati regionali e il commercio internazionale, favorendo iniziative imprenditoriali locali e lo sviluppo di distretti produttivi specializzati.Lo studio si basa su una fonte nuova ed eccezionale, costituita da centinaia di lettere commerciali e carte familiari che, oltre a dimostrare le abilità scrittorie di artigiani, donne e operatori economici, consentono di gettare nuova luce su quel grande mare di mercanti che fu il Mediterraneo quattrocentesco.
Tutte le volte che ce l’abbiamo fatta. Storie di italiani che non si arrendono
L’Italia è un Paese che si sottovaluta, fermo sulla soglia del mondo, abitato da irrimediabili Peter Pan. Perché non siamo capaci di salire sul “cavallo bianco” della Storia? Perché viviamo in un luogo pieno di memorie ma senza memoria? Perché abbiamo costruito il futuro e non riusciamo a viverlo? Tutte le volte che ce l’abbiamo fatta è una passeggiata in un caleidoscopico Paese sempre in bilico; una terra, tuttavia, dalle straordinarie avventure e ricca di biografie esemplari. Dopotutto noi italiani siamo figli di Collodi e Manzoni, siamo capaci di volare con Domenico Modugno e di correre con Pietro Paolo Mennea; di riconoscerci in Alberto Sordi e nello stile delle sorelle Fontana. Siamo sognatori come Federico Fellini, ma anche geniali scienziati come Enrico Fermi o Guglielmo Marconi: come sarebbero le nostre vite oggi senza le loro scoperte? Eppure, parlando al telefono, nessuno ricorda che il suo inventore è stato un italiano, Antonio Meucci; utilizzando un oggetto di plastica, non si pensa a Giulio Natta e, seguendo una partita di calcio, il pensiero non va al “metodo” di Vittorio Pozzo, con il quale la Nazionale vinse due mondiali consecutivi. Con stile brillante, Mario Sechi ci racconta l’Italia attraverso questi personaggi eccezionali, facendo emergere, sullo sfondo, la storia e l’economia, le visioni e le previsioni.
Riabilitazione cognitiva nella malattia di Alzheimer con IAA
Il crescente invecchiamento della popolazione rende necessario formulare interventi efficaci di prevenzione e assistenza delle demenze, prima tra tutte la malattia di Alzheimer. Gli IAA rappresentano una fondamentale risorsa per il raggiungimento di questo obiettivo, grazie alla capacità del cane in particolare di attivare processi psicologici benefici attraverso il gioco e il legame emotivo che riesce a stabilire con il paziente. Il volume, che riflette la sensibilità umanistica e la lunga esperienza nell’ambito degli IAA delle autrici, offre una panoramica sia storica che scientifica sull’importanza del rapporto con l’animale nell’evoluzione dell’uomo, sulla nosografia della malattia di Alzheimer e sulla formulazione dei criteri diagnostici. Presenta quindi un modello di riabilitazione basato sulle più recenti scoperte delle scienze cognitive e sulla concezione dell’animale non come strumento dell’uomo ma come partner, in un’ottica di rispetto che pone al primo posto il benessere di entrambi.
Il giovane Svevo. Un autore “mancato” nell’Europa di fine Ottocento
L’intento di questo studio è quello di riconsiderare in blocco la produzione giovanile di Italo Svevo non più in quanto premessa – lontana quanto immatura – del geniale exploit della Coscienza di Zeno, ma come espressione di un originale progetto culturale e letterario, costruito nel confronto con la grande crisi culturale dell’Europa di fine secolo.Il lavoro consiste in una compiuta disamina del percorso critico e intellettuale attestato negli articoli per «L’Indipendente» e nei saggi inediti, quindi in una rilettura di Una vita e Senilità in quanto romanzi «stratificati», cresciuti cioè in una relazione di «dialogo» stretto e vitale con i modelli della grande narrativa francese, tedesca e russa dell’Ottocento.Per questa via si delineano i tratti di una fisionomia in parte inedita dello scrittore triestino, non «dilettante» come i suoi personaggi di romanzo ma al contrario «lettore» accanito e sistematico, aperto su un orizzonte internazionale di tendenze e di prospettive filosofico-scientifiche e letterarie; quindi «teorico» e sperimentatore coerente di soluzioni tecniche e formali volte a inquadrare la fine del personaggio-eroe e il nuovo tormento etico della scrittura. «Autore», infine, impegnato ad istituirsi come tale attraverso un percorso formativo rigoroso e tenace, e intenzionato a giocare la propria chance nella contraddittorietà di un contesto scoraggiante, fra arretratezza della società letteraria italofona, nuove mode dell’industria culturale, e derive ideologiche di massa, destinate a sboccare nei movimenti sovversivi e bellicisti del nuovo secolo. Sarà il fallimento di quell’ambizioso progetto, sanzionato dall’accettazione di un obbligo morale di rinuncia al ruolo pubblico di letterato, ad aprire poi la strada a una tattica nuova e sofisticata di autodifesa dello spazio della ricerca nelle scritture familiari e private, in attesa di una prova estrema, di un’occasione «miracolosa», che sarà costituita da ” La coscienza di Zeno”.
Una saggezza selvaggia. Italo Svevo e la cultura europea nel vortice della «Krisis»
Il volume offre un denso profilo di Italo Svevo “scrittore europeo” nell’approdo della sua piena maturità. Come lungo una pista intricata e piena di incroci, esso insegue gli sviluppi degli interessi filosofici, scientifici e letterari dell’autore, ricostruendo il filo delle sue letture e le liste dei suoi libri, e mettendo a fuoco il dialogo ininterrotto con la tradizione ottocentesca e con gli esponenti più significativi della nuova cultura della crisi, sui temi delle nuove scienze della vita e della psiche, delle filosofie dell’esistenza, della politica europea negli anni della grande guerra, della letteratura e del teatro post-naturalista. In questa fitta rete di relazioni e di scambi, si evidenzia appieno il rigoroso percorso delle scritture e dei pensieri di un maestro. Mario Sechi ritorna sulla straordinaria stagione di Zeno, degli ultimi abbozzi e dei racconti incompiuti, delle pièces teatrali più innovative, con uno sguardo di accresciuta penetrazione e lucidità.
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