Questa è la pagina dedicata a Monica Antonacci.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’istinto della cura. La mia storia di accudimento e resilienza”.
L’istinto della cura. La mia storia di accudimento e resilienza
Mi sono presa cura di lui come ci si prende cura dei bambini, come ci si prende cura degli anziani. Non perché è ciò che va fatto, ciò che è giusto. Ma perché è ciò che viene spontaneo. È un istinto. L’istinto della cura In una mattina di metà luglio Monica si trova a rispondere a una telefonata che annulla tutti i suoi piani. Si sta separando dal marito e insieme ai suoi tre figli sta finalmente progettando una nuova vita quando all’improvviso le comunicano che il marito è stato ricoverato d’urgenza per un aneurisma cerebrale. La situazione appare fin da subito disperata ma Monica, nonostante la storia d’amore con Giorgio sia finita per il più classico dei tradimenti, decide di rimanere al suo fianco. Comincia così un viaggio fuori dal tempo e fuori dalla realtà, prima nel reparto di Rianimazione di un ospedale e poi nell’Unità di Risveglio per persone in stato di coma di una clinica di riabilitazione. Monica si deve confrontare con un mondo che non conosce, con termini tecnici che mai avrebbe pensato di dover sapere, studiando e facendo ricerche per provare a comprendere lo stato reale delle cose. E con la burocrazia e le sue mille contrarietà, dove ogni giorno c’è un problema da risolvere e una decisione da prendere. Monica fatica a spiegare agli altri come ci si sente, cosa si prova. È consapevole che Giorgio è ancora vivo, che è ancora con lei, sebbene non sappia in che forma: non reagisce agli stimoli, è un corpo abbandonato a se stesso, se prova a toccarlo l’unica reazione che ottiene è una smorfia di dolore. Nove mesi passati con l’angoscia e la paura che le stringono il cuore ogni volta che squilla il telefono. Nove mesi per prepararsi a una morte al rallentatore, a fotogrammi, lenta ma inesorabile, che quando alla fine arriva sarà accolta con un misto di disperazione ma anche di sollievo per quel corpo tenuto in vita solo da macchinari. Nove mesi vissuti a contatto con persone che condividono la stessa esperienza come una grande famiglia allargata dove le sconfitte o i successi sono di tutti, e dopo la quale, inevitabilmente, nulla sarà più come prima: «La mia famiglia è sopravvissuta. Siamo riusciti a trasformare in forza la nostra fragilità. Abbiamo affrontato un mare in tempesta ma non siamo andati a fondo, e oggi navighiamo su un vascello solido, pieno d’amore»
Opinioni:
Una storia toccante, di amore e di coraggio, che ci mostra quanto sia prezioso prendersi cura degli altri, nonostante tutto – LaFeltrinelli
L’amore che affronta la malattia. Il sorriso che nasce dopo il dolore. Un libro che celebra la forza delle donne. – Donna Moderna
Se ami devi amare forte
Un diario intimo, pieno di appunti, aforismi, sms, piccoli aneddoti quotidiani, poesie scritte sui tovaglioli di un ristorante, riflessioni in presa diretta sugli uomini, le donne e le strane alchimie che li legano. “Se ami devi amare forte” è la prima autobiografia dei sentimenti firmata da Biagio Antonacci, l’autore di “Mi fai stare bene”, “Iris” e tanti altri successi del pop italiano. Giunto al nobile crinale dei cinquant’anni, Antonacci ha deciso di raccontare le sensazioni del suo cuore e le curiosità della sua mente.
Una scuola possibile. Studi ed esperienze intorno al Manifesto «Una scuola»
In ogni contesto della contemporaneità emerge un’esigenza di cambiamento della scuola nelle sue strutture fondamentali: lo chiedono i sistemi economico, politico, culturale, sociale, educativo, istituzionale. Il libro testimonia alcune esperienze di educazione e formazione all’interno del mondo scolastico, finalizzate a ripensare l’assetto consueto della didattica grazie a pratiche che valorizzano uno stile esplorativo e immaginativo, relazioni comunitarie, contesti complessi, materiali “intelligenti” e la pluralità dei linguaggi. Il volume invita a pensare la scuola come un luogo di inclusione e di trasformazione della società nel quale sperimentare la passione per insegnare e apprendere grazie a una cultura sensibile al mondo dell’avventura, del gioco, dell’educazione tra dentro e fuori la scuola.
Dietro le quinte. Pratica e teorie tra educazione e teatro
L’incontro fecondo tra educazione e teatro assume forme che ne amplificano le rispettive potenzialità: quando il teatro entra nello spazio educativo può esprimersi come strumento formativo o didattico, ma anche come modalità espressiva specifica e come linguaggio trasversale, o ancora come oggetto di studio e di approfondimento culturale, come metafora dell’apprendimento o come dispositivo esperienziale. Il volume attraversa la relazione tra le forme del teatro e quelle dell’educare grazie al contributo di molteplici sguardi disciplinari, dalla pedagogia alla didattica, dalla sociologia alle scienze dell’organizzazione, dall’arte alle poetiche del teatro. Con i contributi di Jurij Alschitz, Francesca Antonacci, Antonio Attisani, Pierangelo Barone, Claudio Bernardi, Barbara Bisetto, Marco Bricco, Maria Buccolo, Francesco Cappa, Jiorgos Christakis, Maddalena Colombo, Maia Cornacchia, Vincenza Costantino, Marco Dallari, Ilaria De Lorenzo, Silvia Demozzi, Emanuele Ferrari, Ivano Gamelli, Monica Guerra, Emanuela Mancino, Raffaele Mantegazza, Andrea Maurizi, Silvia Mongili, Raoul C.D. Nacamulli, Matteo Ripamonti, Gabriella Seveso, Alessandro Tolomelli, Sergio Tramma, Gian Maria Zapelli, Franca Zuccoli.
Una Scuola Condivisa: Per una cultura della felicità!
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