Questa è la pagina dedicata a Peter Cozzens.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “The Warrior and the Prophet: The Shawnee Brothers Who Defied a Nation”.
Il guerriero e il profeta. La lotta eroica di due grandi capi indiani per il cuore dell’America
Il 5 ottobre 1813, in un’oscura foresta a nord del lago Erie, un proiettile esploso dal moschetto di un colono del Kentucky poneva fine all’esistenza di Tecumseh, il carismatico capo shawnee che per anni aveva guidato la più grande confederazione panindiana della storia degli Stati Uniti. Temibile guerriero e abile diplomatico, oratore eloquente e cacciatore provetto, Tecumseh godeva di un consenso così ampio tra gli indiani da rappresentare la più grave minaccia all’espansione americana a ovest dei monti Appalachi all’indomani della guerra di indipendenza. Tuttavia, la sua indiscussa leadership politica e militare non si sarebbe mai affermata senza quella rinascita spirituale delle popolazioni native di cui si fece promotore e interprete il fratello Tenskwatawa, il «profeta shawnee» Figura a lungo screditata e relegata nell’ombra – ex alcolista inetto e violento, millantatore bugiardo trasformatosi in santone ispirato e visionario -, Tenskwatawa seppe tuttavia elaborare una dottrina coerente e affascinante, caratterizzata da un sincretismo religioso in cui elementi del cristianesimo si fondevano a miti, leggende e rituali della tradizione indiana. Una dottrina volta a rigenerare la purezza morale e a preservare la cultura, la spiritualità e lo stile di vita di un popolo che l’impatto con la «civilizzazione» dei bianchi rischiava di disperdere per sempre. Fu quindi grazie al Profeta che «il guerriero» Tecumseh riuscì a tessere la tela di quella vasta alleanza intertribale capace di opporsi – seppure fugacemente – alla marcia inarrestabile degli americani affamati di terre altrui verso il cuore del paese. Peter Cozzens, storico militare ed esperto di guerre indiane, con Il guerriero e il profeta affronta una fase della storia degli Stati Uniti oggi in parte dimenticata, un’epoca segnata dalla violenza e dal disprezzo della legge, preludio degli eccessi che mezzo secolo dopo portarono ai massacri di Sand Creek e di Wounded Knee. Un’epopea di sangue e di coraggio, di orgoglio e dignità. Una tragedia che a duecento anni di distanza grava ancora sulla coscienza dell’America.
Opinioni:
Peter Cozzens, storico militare ed esperto di guerre indiane, con Il guerriero e il profeta affronta una fase della storia degli Stati Uniti oggi in parte dimenticata, un’epoca segnata dalla violenza e dal disprezzo della legge, preludio degli eccessi che mezzo secolo dopo portarono ai massacri di Sand Creek e di Wounded Knee. Un’epopea di sangue e di coraggio, di orgoglio e dignità. Una tragedia che a duecento anni di distanza grava ancora sulla coscienza dell’America. – LaFeltrinelli
Cozzens, P: Earth is Weeping: The Epic Story of the Indian Wars for the American West
The Times’ Best History Books of 2017 Winner of the Gilder Lehrman Prize for Military History Winner of the 2017 Caroline Bancroft History Prize Shortlisted for the Military History Magazine Book of the Year Award Nominated for the 2017 PEN Hessell-Tiltman ‘Extraordinary… Cozzens has stripped the myth from these stories, but he is such a superb writer that what remains is exquisite’ The Times At the end of the Civil War, the American nation continued its expansion onto tribal lands, setting off a struggle that would last nearly three decades. Peter Cozzens chronicles the conflict from both sides in comprehensive and singularly intimate detail, bringing together a pageant of fascinating characters, including Custer, Sherman and Grant, as well as great native leaders such as Crazy Horse, Sitting Bull and Red Cloud. This is the tale of how the West was won… and lost.
La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana
All’alba del 29 novembre 1864 le truppe al comando del colonnello John Chivington attaccarono di sorpresa il pacifico villaggio di Pentola Nera, trucidarono e mutilarono duecento Cheyenne, due terzi dei quali erano donne e bambini. Il massacro di Sand Creek fu il primo degli scontri che incendiarono le Grandi Pianure per circa un trentennio, portando all’esodo forzato degli indiani all’interno delle riserve. Non fu un genocidio, ma una spirale di violenza volta a cancellare una società guerriera e intimamente mistica che mal si conciliava con una nazione in ascesa. Il progresso americano era fatto di ferrovie da costruire, oro da trovare, immense distese da convertire in terreni agricoli. La danza del sole fu soppiantata dal cristianesimo, la caccia al bisonte dall’allevamento dei bovini, il nomadismo dalla stanzialità. Questa, però, è una visione parziale della conquista dell’Ovest americano. Secondo Peter Cozzens, studioso di storia militare ed esperto di guerre indiane, occorre invece andare più in profondità e far affiorare le ambiguità di tutti i protagonisti, per evitare di cedere all’emozione compassionevole tipica delle narrazioni degli ultimi cinquant’anni sulla resa di capi tribù quali Cochise, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Gambe di Legno e Toro Seduto. I pellerossa erano una costellazione di clan, spesso in lotta fra loro, non di rado scesi a patti con il «Grande Padre» di Washington per procurarsi sostegno contro i nemici. Le istituzioni furono tutt’altro che monocordi ma, anzi, vacillanti, indecise, deboli e incapaci di tenere a bada i delegati del governo federale sul territorio. L’esercito – mal equipaggiato, stremato dalla guerra civile, corrotto, incline all’alcol e alla diserzione – era composto di uomini arruolatisi per le ragioni più disparate, ognuno con le proprie ambizioni e debolezze. Così l’efferatezza di George Armstrong Custer, il pugno di ferro di William Sherman e la presunzione di Philip Sheridan si mescolarono alla fame di gloria di molte Giacche Blu, ma anche al turbamento di ufficiali come George Crook e Henry Carrington di fronte agli abusi brutali. Le vittorie indiane nel «massacro Fetterman» e al Little Bighorn, e i successi dei bianchi a Sand Creek e Wounded Knee, diventano quindi tasselli sanguinosi di una scena multiforme, in grado di sfumare i confini tra oppressori e vittime, colpevoli e innocenti.
Opinioni:
Basato in larga parte su fonti ancora inesplorate, “La terra sta piangendo” offre non una, ma tante storie della lunga conquista dell’Ovest, per farci comprendere quanto il dibattito su una delle pagine più violente e complesse della storia americana sia ancora ben lontano da una conclusione. – LaFeltrinelli
Pochi hanno il talento descrittivo che l’immensità dell’Ovest americano richiede, e Peter Cozzens ne ha in abbondanza – The London Times
Un libro puntuale e completo, un resoconto senza esagerazioni o melodrammi di un capitolo controverso della storia americana, un eccellente volume sulla sua guerra più lunga e tragica – New York Journal of Books
Shenandoah 1862: Stonewall Jackson’s Valley Campaign
The Warrior and the Prophet: The Shawnee Brothers Who Defied a Nation
‘Cozzens is a master storyteller; his books weave a wealth of intricate detail into gripping historical narrative.’ The Times ‘Marvellous… One of the best pieces of Native American history I have read.’ S.C. Gwynne, bestselling author of Empire of the Summer Moon Winner of the Western Writers of America Spur Award for Best Biography. Shawnee chief Tecumseh was a man destined for greatness – the son of a prominent war leader, he was supposedly born under a lucky shooting star. Charismatic, intelligent, handsome, he was both a fierce warrior and a savvy politician. In the first biography of Tecumseh in more than twenty years, Peter Cozzens thoroughly revises our understanding of this great leader and his movement, arguing that his overlooked younger brother Tenskwatwa, the ‘Shawnee Prophet’, was a crucial partner in Tecumseh’s success. Until Tecumseh’s death in 1813, he was, alongside Tenskwatawa, the co-architect of the greatest pan-Indian confederation in history. Over time, Tenskwatawa has been relegated to the shadows, described as a talentless charlatan and a drunk. But Cozzens argues that while Tecumseh was the forward-facing diplomat, appealing even to the white settlers attempting to steal Shawnee land, behind the scenes, Tenskwatwa unified their people with his deep understanding of Shawnee religion and culture. No other Native American leaders enjoyed such popularity, and none would ever pose a graver threat to colonial expansion than Tecumseh and Tenskwatawa. Bringing to life an often-overlooked episode in America’s past, Cozzens paints in vivid detail the violent, lawless world of the Old Northwest, when settlers spilled over the Appalachians to bloody effect in their haste to exploit lands won from the War of Independence. The Warrior and the Prophet tells the untold story of the Shawnee brothers who retaliated against this threat – becoming allies with the British army in the process – and reveals how they were the last hope for Native Americans to preserve ways of life they had known for centuries.
Se volessi saperne di più, dai un’occhiata al nostro canale Youtube!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.