Questa è la pagina dedicata a Pierpaolo Barbieri.
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L’impero ombra di Hitler. La guerra civile spagnola e l’egemonia economica nazista
La guerra civile spagnola (1936-1939) è stata spesso considerata la sanguinosa prova generale della seconda guerra mondiale. I nazionalisti di Francisco Franco, insorti contro il governo repubblicano del Fronte popolare, vinsero grazie all’assistenza militare fornita dalla Germania nazista e dall’Italia fascista, un chiaro esempio – sembrò – della comune lotta al bolscevismo internazionale condotta da regimi politicamente e ideologicamente affini. Lo storico Pierpaolo Barbieri ribalta questa interpretazione dell’intervento delle forze dell’Asse, sostenendo che furono ben altri i motivi che spinsero il Führer nella penisola iberica: decisi a esercitare l’egemonia economica sull’Europa, i tedeschi volevano sperimentare in Spagna, paese ricco delle materie prime di cui avevano assoluta necessità, le tecniche di sfruttamento da utilizzare nelle future colonie. Il Terzo Reich offrì, quindi, alle truppe franchiste aerei, carri armati e uomini, con il segreto obiettivo di assoggettare gradualmente il paese in una sorta di “impero informale” e di impadronirsi delle sue risorse minerarie per alimentare la propria industria bellica. L’attuazione di questo piano fu in gran parte resa possibile dall’opera di Hjalmar Schacht, ministro delle Finanze e direttore della Reichsbank, le cui politiche (riarmo, disinvolta gestione del debito, promozione dell’export e controllo assoluto dello Stato sull’economia) furono alla base della rinascita della Germania tra le due guerre.
La sombra de Hitler: El imperio económico nazi y la Guerra Civil española (Spanish Edition)
Hitler’s Shadow Empire: Nazi Economics and the Spanish Civil War (English Edition)
La Sombra De Hitler
Polpette che passione! Ediz. illustrata
Le polpette ci riportano all’infanzia. Per molti italiani il loro sapore ha un potere evocativo pari a quella della madeleine di fama proustiana: un assaggio e si torna subito a sei anni. Quei piccoli bocconi tondi che scappavano nel piatto per poi essere catturati dalla nostra brava forchetta conservano un non so che di giocoso, anche quando spuntano, anni dopo, a fianco dell’aperitivo. È quando si tenta di fare le polpette che si scopre che la loro semplicità è del tutto ingannevole. La consistenza della macinatura, la dose del sale, la doratura perfetta: diventano elementi di un programma di sperimentazione estenuante, a patto che non si trovi un aiuto. A questo ha pensato Bruno Barbieri. Oltre ai consigli utili per la scelta degli ingredienti, per la cottura e per l’abbinamento con salse e intingoli, offre 28 ricette, ripartite tra polpette di carne, di pesce e di verdura. Cotte, crude, farcite, rivestite, avvolte in foglie, galleggianti in minestre, affogate nel sugo, fatte con gli avanzi e anche con le primizie, Barbieri ci insegna che fare le polpette è un gioco.
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