Questa è la pagina dedicata a poesie latine.
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Poesie
“Della virile Saffo, amante e poetessa, più leggiadra di Venere nei suoi cupi pallori.” – Charles Baudelaire Per chi ama la poesia, il nome di Saffo rappresenta ormai un mito senza tempo. Ma la sua voce, così straordinariamente limpida e intensa, giunge dalle remote lontananze della Grecia antica, dalle emozioni vissute all’interno di un raffinato sodalizio femminile. Nata nell’isola di Lesbo intorno al 650 a.C., Saffo canta l’amore come malattia e turbamento sconvolgente dell’animo, come tenerezza che perdura nella nostalgia della memoria, ma anche lo strazio della solitudine e la malinconia del tempo che scorre e separa. In questo volume viene presentata l’intera produzione superstite della poetessa, arricchita dalle acquisizioni papiracee degli ultimi decenni, nella vigorosa traduzione di Franco Ferrari, e con un’ampia e moderna introduzione di Vincenzo Di Benedetto.
Poesie
Brunetto Latini, traduttore, studioso della retorica classica e dell’oratoria ciceroniana, è noto soprattutto per il Tresor, primo esempio di enciclopedia in volgare, ma ha lasciato anche un piccolo corpus di opere poetiche, qui raccolto per la prima volta con l’obiettivo di dare alla poesia di Brunetto il posto, non piccolo, che merita nella storia della letteratura. Il corpus è costituito dal Tesoretto, che aggiorna, scorcia e mette in versi quello che era stato il piano enciclopedico del Tresor, dal Favolello, poemetto più breve sull’amicizia, e dalla canzone S’eo sono distretto inamaratamente. “Il Tesoretto, a dispetto della sua incompiutezza, va considerato come il primo testo poetico italiano che ambisca a una dimensione di classico, dopo per cosi dire – il prologo siciliano: l’equivalente, sul versante della poesia, di ciò che il Novellino rappresenta per la tradizione della prosa d’arte”. (dall’introduzione di Stefano Carrai)
Le poesie. Testo latino a fronte
Scandalosa e insieme profondamente drammatica, l’opera di Catullo – vissuto probabilmente tra l’85 e il 55 a.C. – esprime la sensibilità di una nuova generazione di poeti, i “neoteroì”, concentrata sull’intensa esperienza affettiva dell’individuo, ormai privo della rigorosa guida del “mos maiorum”. I suoi versi, che non a caso prendono le mosse dalla riproposizione dell’esperienza della lirica greca arcaica, scaturita in un mondo fatto di individualità, rifiutano istintivamente tutto ciò che offende l’essere uomo e, nel dare voce al tormentato amore per Lesbia, crudele e volubile, esprimono le insuperabili contraddizioni del sentire umano: odio e amore, eros e amicizia, disperazione e gelosia. “Nelle sue poesie – scrive Luca Canali – si riversa tutta intera la sua esperienza sofferta di vita, la sua inquietudine e profondità di affetti”. Prefazione di Luca Canali.
Le poesie. Testo latino a fronte
Appassionato nei versi d’amore, ironico nell’invettiva personale, divertente nel descrivere la vita quotidiana, tra i grandi poeti dell’antichità classica Catullo è quello che riesce a parlare con più immediatezza al lettore contemporaneo, regalandogli l’emozionante esperienza di una identificazione senza filtri con i sentimenti di un passato remoto. La traduzione di Guido Paduano – uno dei più originali e sensibili interpreti della cultura classica – tende proprio ad esaltare la modernità del liber catulliano, attraverso un linguaggio elegante e piano, attento ai dislivelli stilistici e alle situazioni culturali, ma allo stesso tempo emotivamente partecipe. Con un saggio critico di Guido Paduano sulla peculiarità dell’ideologia amorosa di Catullo. Nota storico-biografica, bibliografia essenziale, introduzioni ai singoli carmi e note a cura di Alessandro Grilli.
La poesia epica latina. Dalle origini all’età dei Flavi
Nella letteratura latina antica l’epica costituiva il genere letterario più importante e sin dall’origini essa stabilì un rapporto stretto e privilegiato con l’ideologia di Roma. Il suo stile complesso si caratterizza per un accentuato psicologismo, maturato attraverso l’interferenza del genere drammatico e la sperimentazione della forma specifica dell’epillio. Nei poemi dell’età arcaica si assiste al delinearsi della lingua epica, solenne e insieme duttile, adatta tanto alla rievocazione politico-militare quanto alla descrizione psicologica. A ridosso dell’esperienza neoterica, invece, si colloca l’Eneide, la cui narrazione sentimentale accoglie e assimila in sé le esperienze più importanti della cultura antica, segnando così uno dei vertici della poesia di ogni tempo. Ma anche gli epici successivi – Ovidio con la sua ricerca del miracoloso, Lucano con l’esasperata espressione del male e i poeti dell’età Flavia impegnati in una tormentata ricerca di stilizzazioni nuove – offrono aspetti di fascino profondo e possono costituire per il lettore meno esperto autentiche rivelazioni. In questo volume, attraverso la lettura di numerosi brani, si cerca di penetrare l’essenza dello stile narrativo di ciascun autore e di verificare la sua relazione con l’ideologia del potere: l’intento è di fare emergere i caratteri dei vari poeti nell’evidenza stessa del testo. Laddove è possibile, un’adeguata selezione bibliografica segnala gli strumenti per approfondire ulteriormente la materia.
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