Questa è la pagina dedicata a Riccardo Calimani.
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Storia della Repubblica di Venezia. La Serenissima dalle origini alla caduta
«Venezia, unico nido in presente di libertà, di pace, di equità; unico rifugio de’ buoni… città ricca d’oro, più ricca di fama; potente per facoltà, più potente per virtù.» – Francesco Petrarca Alle radici dello splendore e del primato raggiunti e a lungo detenuti dalla Serenissima Repubblica di Venezia c’è l’eccezionalità di una città che ha «per pavimento il mare, per tetto il cielo e per pareti le correnti acquee» e che per molti secoli sarà il trait d’union fra Oriente e Occidente, il crocevia dei traffici commerciali nel Mediterraneo e la regina incontrastata dell’Adriatico e delle coste dell’Egeo fino a Costantinopoli. Ma molto di questo successo si deve anche all’eccezionalità del suo ordinamento politico, una singolare fusione di monarchia (il Dogado), aristocrazia (il Senato) e democrazia (il Maggior Consiglio), incarnata in un complesso corpo istituzionale continuamente ridefinito, arricchito e aggiornato nel corso dei secoli, che le ha consentito di diventare prima una potenza marinara e poi un impero coloniale, e di confrontarsi a lungo su un piano di parità con gli altri Stati europei e con la Chiesa di Roma. Senza dimenticare il ruolo giocato dalla sua eccezionalità culturale, che ne ha fatto un irresistibile polo d’attrazione per architetti, pittori, letterati e compositori, e nel Cinquecento, dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili, la capitale mondiale del libro. Una città-Stato impreziosita dalla sfarzosa peculiarità dei suoi usi e costumi, da rituali sontuosi e fantasmagorici come lo Sposalizio del mare e il Carnevale, e dalla suprema bellezza dei tesori d’arte custoditi ed esibiti. Riccardo Calimani ripercorre la straordinaria parabola storico-politica della sua città, dai primi insediamenti in epoca preromana alla colonizzazione delle isole lagunari a opera di fuggiaschi alla ricerca di salvezza da guerre e invasioni, dalla leggendaria nascita della Repubblica nell’Alto Medioevo ai fasti della dignità imperiale, fino alla lenta ma inesorabile decadenza, indotta dalla scoperta delle Americhe e delle nuove rotte transoceaniche, dall’ascesa di altre potenze sullo scenario continentale e dalle nuove tecnologie navali, che offuscano quel gioiello della produzione cantieristica che era stato l’Arsenale. Un declino dovuto anche al progressivo inaridimento dello spirito imprenditoriale della classe mercantile e all’immobilismo di un’oligarchia sempre più miope e retriva, che condannano la Serenissima nel 1797 alla capitolazione, sotto l’impeto inarrestabile delle armate di Napoleone Bonaparte e delle correnti profonde della modernità.
Opinioni:
La storia gloriosa, suggestiva, ricca di eventi, personaggi e aneddoti, delle origini e del periodo d’oro di una città che, oggi come ieri, continua ad ammaliare il mondo con il fascino incomparabile della sua unicità. – LaFeltrinelli
Degli ebrei e dell’ebraismo. Un dialogo
Chi sono gli ebrei? Che cos’è l’ebraismo? Per rispondere a queste e ad altre domande, due figure d’eccezione si intrattengono in un dialogo genuino e non di maniera. Da un lato Riccardo Calimani, saggista e studioso, certamente un ebreo “laico”; dall’altra Riccardo Di Segni, il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Entrambi, oltre alla conoscenza dell’ebraismo, portano con sé altri saperi. Calimani ha una laurea in ingegneria e in filosofia della scienza. Il rabbino Di Segni è anche un medico radiologo che ha esercitato a lungo. Forse anche grazie a questa molteplicità di saperi, i due autori, amici da sempre, riescono a comunicare la natura dell’ebraismo attraverso le molte sfumature e differenze dei punti di vista. Un libro necessario, se è vero che parte della malapianta dell’antisemitismo molto deve all’ignoranza.
Opinioni:
In questo dialogo il saggista Riccardo Calimani e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni discutono di ebrei ed ebraismo in modo chiaro, senza nascondere le rispettive differenze di vedute. – LaFeltrinelli
Storia del ghetto di Venezia
«Li Giudei debbano tutti abitar unidi in la Corte de Case, che sono in Ghetto appresso San Girolamo»: così dispone l’accordo stipulato il 29 marzo 1516 tra la Repubblica Serenissima e la comunità ebraica. Nasce con tale atto il primo «ghetto» Costretti a vivere ricorrendo alla pratica dell’usura o al commercio minuto dell’usato, tassati più pesantemente dei veneziani e perseguitati dall’Inquisizione, «li Giudei» presenti a Venezia riuscirono in pochi decenni a tessere una fitta rete di scambi con tutti gli stati che si affacciavano sul Mediterraneo. In questa nuova edizione della «Storia del ghetto di Venezia», che presenta un accurato apparato iconografico, Riccardo Calimani descrive la vita quotidiana, i costumi e le cerimonie religiose di questa articolata comunità. Attraverso le vicende esemplari di rabbini, intellettuali e umanisti, ma anche di semplici commercianti, il lettore viene così guidato alla scoperta di una delle più vivaci e incantevoli zone della città lagunare, crocevia di popoli e civiltà.
Paolo. L’ebreo che fondò il cristianesimo
L’autore parte da un dato di fatto – Paolo era ebreo – e conduce la sua analisi cercando di rispondere ad alcuni interrogativi fondamentali: che cosa ha conservato l’apostolo della cultura ebraica? Quali idee ha tratto da quella tradizione? In che modo se ne è allontanato e l’ha contrastata? Domande che non solo rimettono in discussione i rapporti originari tra ebrei e cristiani e i loro debiti reciproci, ma finiscono per investire anche i rapporti successivi fra le due confessioni, perché gettano nuova luce sulle radici di una millenaria conflittualità.
Non è facile essere ebreo. L’ebraismo spiegato ai non ebrei
La violenza inaudita della Shoah, le sfide poste dal dopoguerra e il conflitto in Medio Oriente costringono gli ebrei a fare i conti con un’identità in divenire, combattuti fra il rispetto letterale della tradizione e il desiderio di un rinnovamento spirituale e culturale. Perciò, oggi più che mai, occorre chiedersi: cosa significa essere ebrei? Riccardo Calimani racconta, attraverso i suoi occhi e la sua esperienza, il mondo ebraico rivolgendosi a chi ne sa poco o nulla, declinandolo in tutte le sue sfaccettature: dalla cucina kasher alle feste religiose, dal Bar Mitzvah alla storia delle persecuzioni, dal pensiero geniale di Einstein e Freud al proverbiale umorismo ebraico. Questo libro, serio e dissacrante al tempo stesso, insegna che essere ebrei significa forse essere controcorrente, inquieti, allenarsi ad opporre leggerezza e ironia a pregiudizi, diffidenza e contraddizioni.
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