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Bella e perduta: L’Italia del Risorgimento (Economica Laterza Vol. 595)
La rivoluzione francese raccontata da Lucio Villari
“Quel che accadde in una calda estate a Parigi, nel 1789, si cominciò a conoscere dopo giorni e settimane grazie alle lettere affidate ai postiglioni, ai racconti che volavano di bocca in bocca, ai pochi giornali, alle testimonianze dei viaggiatori stranieri. Da quel momento, per molto tempo, la Francia fu al centro del mondo, mentre il secolo si chiudeva nella più profonda, emozionante inquietudine. Furono anni di violenza e di speranze, anni che accesero paure e sogni di riforme nuove e audaci. Si trattava di dare un senso concreto a tre valori fondamentali: la libertà, la fraternità e l’eguaglianza. Su di essi, più di duecento anni dopo, si continua ancora a discutere. Anche perché riguardano il nostro futuro.” I protagonisti, i luoghi, i tempi e i segreti della più grande rivoluzione dell’età moderna: un racconto che è un piacere leggere, adatto anche ai più giovani. Età di lettura: da 11 anni.
Mille anni di storia. Dalla città medievale all’unità dell’Europa
Filo conduttore di Mille anni di storia è l’idea della sostanziale continuità del processo di formazione e di sviluppo della civiltà europea. Le correnti politiche e culturali dell’europeismo contemporaneo hanno spesso collocato l’inizio del cammino nell’età di Carlomagno e dei gruppi di intellettuali, religiosi e guerrieri che hanno operato sotto la sua direzione. Qui invece l’accento è posto sulla rinascita delle città, un movimento che coinvolse l’insieme delle popolazioni, investì tutti i campi di attività e creò una stabile rete di rapporti che coprì l’intero continente. Grandi contrasti e profonde fratture hanno attraversato il millennio. Ma l’universalità e la forza espansiva iniziali non si sono esaurite. La ricostruzione storica delle fasi successive mette in evidenza la molteplicità dei fattori che hanno contribuito alla formazione dell’identità europea e la straordinaria capacità dei singoli popoli di riprendere, dopo le lacerazioni e le catastrofi, il cammino interrotto. Le pagine di Villari hanno la qualità e il merito della grande storia: far comprendere le ragioni profonde che sono all’origine del patrimonio comune di esperienze civili e morali e del suo costante incremento e restituire ai problemi dell’oggi una prospettiva nel tempo.
Politica barocca. Inquietudini, mutamento e prudenza
Il lungo periodo del dominio spagnolo è una fase della storia d’Italia che è stata oggetto delle più intense ricerche e controversie della cultura storica e letteraria del nostro paese. Lo studio di quel periodo, in cui non a caso sono state collocate le vicende del più grande romanzo italiano dell’Ottocento, è stato al centro dell’impegno di rinnovamento della nostra storiografia dopo la seconda guerra mondiale. I saggi raccolti in questo volume riguardano il momento centrale di quel periodo e affrontano i temi delle agitazioni sociali, della rivoluzione e dell’arte di governo, che corrispondono ai tre termini seicenteschi indicati nel sottotitolo del volume. Tre momenti che delineano anche il percorso intellettuale di Rosario Villari nel dare una nuova interpretazione della realtà politica e morale dell’Italia fra il XVI e il XVII secolo. Filo conduttore della ricerca di Villari è infatti la convinzione che malgrado la necessità del confronto con la maggiore potenza del mondo, l’atteggiamento del popolo italiano non fu allora generalmente passivo e servile, come un diffuso luogo comune sostiene. L’opera di ammodernamento e di sviluppo si è svolta invece anche in quell’epoca, sia sotto la forma della collaborazione autonoma con gli aspetti positivi della monarchia sia attraverso movimenti di opposizione alle oppressioni interne ed esterne e tentativi di riforma e di libertà, che hanno coinvolto ampi strati della società e hanno avuto una larga risonanza nel resto del mondo.
Rosario Villari: storiografia e politica nel secondo dopoguerra
Rosario Villari (1925-2017) tra il secondo dopoguerra e l’inizio del nuovo secolo è stato fra i maggiori storici italiani, molto noto e stimato anche all’estero, come provano le traduzioni delle sue opere in numerose lingue. I suoi scritti sul Mezzogiorno nell’età moderna e contemporanea, sui rapporti sociali nelle campagne, sulla Napoli spagnola e la rivolta del 1647-48, sulla questione contadina nel processo di unificazione nazionale e nell’Italia del Novecento sono stati per anni al centro del dibattito storiografico e costituiscono tuttora un punto di riferimento degli studi. Le sue ricerche sul Seicento, in particolare, hanno aperto nuove prospettive e lo hanno reso protagonista della discussione internazionale, dando rilievo sia ai momenti di crisi e di rottura che hanno segnato quel secolo sia ai molteplici aspetti della società barocca, con una particolare attenzione alla circolazione delle idee, alle culture e ai linguaggi politici. Villari è stato anche autore di un manuale per le scuole che in Italia ha rinnovato la didattica della storia e su cui si sono formate generazioni di studenti. Questo volume trae origine da un convegno internazionale a lui dedicato, che ha esteso lo sguardo anche alla passione civile che ne ha fortemente caratterizzato la biografia intellettuale: una delle chiavi di accesso alla sua opera, infatti, è proprio il nesso tra storiografia e politica.
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