Questa è la pagina dedicata a Sara Lorenzini.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “L’Italia e il trattato di pace del 1947”.
L’Italia e il trattato di pace del 1947
Il 10 febbraio 1947, mentre l’Italia era immobile in uno sciopero generale di protesta, con le bandiere a mezz’asta in segno di lutto, a Parigi si firmava il trattato di pace che suggellava la sconfitta del nostro paese nel secondo conflitto mondiale. Le grandi potenze – Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia – avevano punito l’Italia per l’aggressione fascista, senza tenere conto della cobelligeranza. La delegazione, guidata da Alcide De Gasperi, era riuscita con grande sforzo a far sentire la propria voce durante i negoziati ma i suoi interventi non erano bastati a ottenere miglioramenti significativi. L’Italia fu costretta fra l’altro a importanti cessioni territoriali lungo i confini occidentali e orientali, a rinunciare alle colonie e a risarcire i danni di guerra. Né la classe politica né l’opinione pubblica erano pronte ad accettare tali clausole che ritenevano ingiuste e disonorevoli. A sessant’anni dalla firma, il volume ripercorre le vicende del trattato. Attraverso la storia dei negoziati e la reazione dell’opinione pubblica e del mondo politico, sono così illustrati in i significati del trattato per l’Italia e per la sua identità nazionale.
Una strana guerra fredda. Lo sviluppo e le relazioni Nord-Sud
Con la decolonizzazione l’aiuto allo sviluppo divenne un elemento costante nella politica degli Stati e delle organizzazioni internazionali, strumento di emancipazione in Asia, Africa e America Latina. Nel rileggere le relazioni Nord-Sud durante la guerra fredda attraverso la lente dello sviluppo, il volume racconta come i paesi avanzati affrontarono la questione della povertà, come elaborarono le loro scelte politiche, dove investirono, con quali obiettivi e in quali progetti, secondo quali modelli concorrenti di società.
45 mq. La misura di un sogno
La vita da fuori sede non è facile. Ne sa qualcosa Neve, ventinove anni, che da dieci vive a Roma. Eroina romantica dei nostri tempi, ha lasciato il suo paesello in Molise, la “regione che non c’è”, con un diploma in tasca e tanti sogni da realizzare. Al volante della sua Malincomacchina – l’auto in cui canta a squarciagola canzoni strappalacrime -, si è spostata di continuo fra appartamenti vari, traslochi traumatici e impieghi improbabili. Ora finalmente sembra aver trovato un po’ di stabilità: lavora in una piccola agenzia viaggi, condivide un monolocale con l’amatissimo fidanzato Omar e, appassionata di shopping on line, naviga in cerca di offerte e di risparmio, armata della sua carta prepagata. Costretta a tornare in Molise per il funerale del nonno, ad attenderla trova una sorpresa che le stravolgerà la vita: il vecchio, che aveva fama di taccagno rubacuori, aveva messo tutti i suoi risparmi su un libretto postale intestato a lei sola, aperto il giorno della sua nascita. D’un tratto Neve si ritrova fra le mani duecentotrentamila euro e un cuore da aggiustare, perché Omar la lascia all’improvviso… Rimasta senza amore e senza un posto in cui vivere, decide di investire l’eredità del nonno nell’acquisto di una casa: un rifugio, una tana dove sentirsi al sicuro. Inizia così una tragicomica odissea nella giungla del mercato delle case, tra mansarde al diciottesimo piano senza ascensore, luminosi gabbiotti abusivi vista tangenziale e esclusivi miniappartamenti…
Global Development: A Cold War History
In the Cold War, “development” was a catchphrase that came to signify progress, modernity, and economic growth. Development aid was closely aligned with the security concerns of the great powers, for whom infrastructure and development projects were ideological tools for conquering hearts and minds around the globe, from Europe and Africa to Asia and Latin America. In this sweeping and incisive book, Sara Lorenzini provides a global history of development, drawing on a wealth of archival evidence to offer a panoramic and multifaceted portrait of a Cold War phenomenon that transformed the modern world. Taking readers from the aftermath of the Second World War to the tearing down of the Berlin Wall, Lorenzini shows how development projects altered local realities, transnational interactions, and even ideas about development itself. She shines new light on the international organizations behind these projects-examining their strategies and priorities and assessing the actual results on the ground-and she also gives voice to the recipients of development aid. Lorenzini shows how the Cold War shaped the global ambitions of development on both sides of the Iron Curtain, and how international organizations promoted an unrealistically harmonious vision of development that did not reflect local and international differences. An unparalleled journey into the political, intellectual, and economic history of the twentieth century, this book presents a global perspective on Cold War development, demonstrating how its impacts are still being felt today.
Manuale di sopravvivenza per ragazze in crisi (economica)
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