Questa è la pagina dedicata a Seicho Matsumoto.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La donna che scriveva Haiku: e altre storie”.
Il passo di Amagi
Un ragazzo che sale per una strada di montagna, battuta solo da qualche raro viandante. Una giovane donna in elegante kimono che per un tratto lo accompagna e poi lo abbandona. Un lungo tunnel nei cui pressi un uomo verrà trovato assassinato. A Matsumoto non serve altro per orchestrare, nel giro di poche pagine, una delle sue indagini impossibili.
Opinioni:
Un piccolo gioiello di ambiguità che è anche un omaggio in forma di variazione a uno dei grandi capolavori della letteratura giapponese: La danzatrice di Izu di Kawabata. – LaFeltrinelli
Agenzia A
Come sabbia tra le dita
Tokyo, 12 maggio 1961. Nelle prime ore del mattino, sui binari della stazione di Kamata, viene trovato il cadavere sfigurato di un uomo. Impossibile identificarne i tratti, non c’è alcun nome, solo due labili indizi che sembrano non portare da nessuna parte: la voce di un uomo anziano, che testimoni hanno sentito parlare con un accento caratteristico, e una parola misteriosa, kameda. Per seguirne le tracce l’ispettore Eitarô Imanishi è costretto a una lunga, infruttuosa indagine. I mesi passano, gli interrogativi non trovano risposte, anzi aprono solo nuove domande, tutte le vie si rivelano vicoli ciechi. Ma l’ispettore Imanishi non è uomo da lasciar perdere. E così, quando una serie di circostanze fortuite lo riportano al caso, si rimette in pista, cercando il legame tra il primo delitto e altre morti sospette. Infaticabile e cocciuto, Imanishi dovrà viaggiare per tutto il Paese, e finirà in un pericoloso labirinto fitto di inganni e false piste, da cui riuscirà a emergere solo a fatica con una sconcertante soluzione.
Tokyo Express
Si era appena fatto giorno. Il mare era avvolto in una foschia lattiginosa. Shikanoshima, l’isola dei cervi, si vedeva a malapena, così come il sentiero del mare. Tirava una brezza fredda e salmastra. L’operaio, col bavero alzato e il capo chino, procedeva a passo svelto. Attraversava quella spiaggia rocciosa per arrivare prima in fabbrica, come era sua abitudine. Ma qualcosa di totalmente inatteso attirò il suo sguardo, sempre rivolto al suolo. Due corpi adagiati su una lastra di roccia scura stonavano incredibilmente con quel paesaggio a lui così familiare. In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
Opinioni:
Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti -, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone. – LaFeltrinelli
Libro cult, uscito negli anni ’70, caduto nell’oblio e finalmente riscoperto. L’indagine sulla morte di due amanti ruota attorno agli orari dei treni e alla gestione del tempo di una mente diabolica. Un noir ossessivo e dagli ingranaggi perfetti – Robinson, La Repubblica
La donna che scriveva Haiku: e altre storie
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