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Il mercante d’arte di Hitler. La storia vera e sconvolgente del collezionista che trafugò innumerevoli capolavori per conto del Führer
Svizzera, 2010. Cornelius Gurlitt, cittadino tedesco di 79 anni, sta viaggiando su un treno diretto a Monaco quando viene fermato per un controllo di routine. Agli occhi degli agenti l’uomo non è che un innocuo vecchietto, ma un’ispezione rivela che, cuciti nel risvolto della sua giacca, ci sono ben novemila euro in contanti. Una cifra importante per un pensionato, che porta la polizia ad approfondire le indagini. Si scopre così che nella sua casa di Monaco l’anziano vive come un barbone, nel disordine e nella sporcizia, ma tra scatole vuote di cibo e carte ammucchiate alla rinfusa, nasconde un vero, inestimabile tesoro: più di duemila capolavori di ogni epoca, ufficialmente scomparsi nel bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Cornelius afferma di aver ereditato quella fortuna – opere di Canaletto, Picasso, Franz Marc, Matisse, Dürer, Rodin, Kokoschka e moltissimi altri, per un valore stimato di oltre un miliardo di euro – da suo padre, Hildebrand Gurlitt, “mercante d’arte” al servizio del Führer. Quella che state per leggere è l’incredibile storia dell’uomo che per anni si occupò per conto di Adolf Hitler di sequestrare e requisire con la forza le opere d’arte degli artisti ebrei e tutto ciò che il regime definiva “arte degenerata” perché contraria ai principi del nazionalsocialismo. Dopo anni di ricerche negli archivi del Terzo Reich, Meike Hoffmann e Nicola Kuhn hanno ricostruito l’ascesa di un semplice curatore di mostre…
Arte contemporanea. Le avanguardie storiche. Nuova ediz.
Il fascino che ancora oggi suscitano le prime avanguardie – e che si ripercuote sul mercato dell’arte e sulla produzione di molti giovani artisti – nasce in gran parte dal loro impeto rivoluzionario sospeso, come tutti gli atteggiamenti utopici, tra passato e futuro. Questo carattere “militante”, di guida e di rottura con un passato nemico da superare, da cui ha origine il concetto stesso di avanguardia, non impedisce tuttavia il continuo confronto con il secolo precedente. D’altra parte, se si percorre tutta l’arte del Novecento, si ha la sensazione che, proprio negli anni delle prime avanguardie, tutto fosse già stato detto o suggerito. Il libro, in una nuova edizione aggiornata, tende a decostruire quel fascino, indicando in recenti metodologie di lettura una complessità che va oltre la tradizione formalistica e che impone spesso una critica più disincantata.
L’ARTE DELLA GUERRA: Versione Completa + Consigli praticabili oggi nella vita
Disegno storico dell’arte lombarda
Questo volume, giunto alla seconda edizione, riprende un ciclo seminariale di lezioni di Storia dell’arte lombarda, tenute nell’ambito dell’Università Cattolica quale introduzione alla disciplina. Il profilo storico parte dall’età paleocristiana e si conclude con il Futurismo, toccando i momenti fondamentali della produzione artistica. Marco Rossi, docente di Storia dell’arte medievale, in sintonia con il metodo di ricerca adottato in molti suoi studi, da Giovannino de Grassi alla Rotonda di Brescia, presenta gli sviluppi dell’arte lombarda ponendo particolare attenzione al contesto culturale, alle committenze e al significato iconografico delle opere, oltre che alle loro caratteristiche formali. Il carattere didattico rende il volume particolarmente adatto a studenti, insegnanti di ogni ordine di scuola, cultori e appassionati d’arte. La nuova edizione presenta qualche necessaria integrazione e alcuni aggiornamenti bibliografici, utili a comprendere lo sviluppo degli studi relativi alla storia dell’arte lombarda, che hanno visto negli ultimi anni una sempre maggior diffusione, notevoli approfondimenti e lo sviluppo di nuove direzioni di ricerca.
Diventare storiche dell’arte. Una storia di formazione e professionalizzazione in Italia e in Francia (1900-40)
Sin dai primi anni del Novecento le donne cominciano a frequentare i corsi di alta formazione storico-artistica impartiti dall’École du Louvre di Parigi e dalla Scuola di perfezionamento in storia dell’arte dell’Università di Roma. Il precoce interesse femminile per questa disciplina di nuova formazione è stato per lungo tempo rimosso dalla memoria storica, riemergendo chiaramente nel corso di puntuali ricerche d’archivio. Una presenza femminile che sarà destinata ad assumere sempre maggior rilevanza nella successiva professionalizzazione all’interno di musei e soprintendenze, ma soprattutto che sarà destinata a marcare il processo di legittimazione della disciplina stessa.
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