Questa è la pagina dedicata a Sumaya Abdel Qader.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Velata. Hijab, sport e autodeterminazione”.
Quello che abbiamo in testa
Horra, un’italiana di nemmeno quarant’anni, figlia di giordani musulmani, vive a Milano con il marito che la adora e le due figlie adolescenti che più diverse l’una dall’altra non potrebbero essere. La sua non si può proprio definire una vita noiosa, anzi. Come potrebbe, visto che, da perfetta equilibrista, divide le sue giornate tra la famiglia, il lavoro come segretaria in uno studio di avvocati, l’università, che è a un passo dal terminare, il volontariato, le preghiere e le discussioni in moschea, e il suo variopinto ed eterogeneo gruppo di amiche? Eppure, nonostante la fatica e i piccoli problemi quotidiani, nonostante la malinconia per la parte di famiglia che vive lontana, Horra non può che sentirsi serena, felice persino. Ma un giorno, un fatto apparentemente di poco conto ha su di lei l’effetto di uno tsunami. Perché quando, come lei, sfuggi alle classificazioni, quando vivi al confine tra due mondi, quello occidentale e quello orientale, che faticano a riconoscersi tra loro e a riconoscerti, facendoti sentire marziana, estranea, galleggiante, allora inizi a chiederti che cosa significhi davvero essere “liberi”. A maggior ragione se il tuo stesso nome in italiano significa proprio questo, “Libera”. E così, nei mesi che vengono raccontati in questa storia, tra gioie quotidiane e piccole sconfitte, incontri fortunati e discussioni accese, Horra cercherà di trovare una risposta ai suoi tanti dubbi per riuscire a sentirsi, forse per la prima volta in vita sua, davvero fedele a se stessa.
Opinioni:
Un romanzo lieve che racconta una realtà di cui tutti parlano ma che pochissimi conoscono profondamente, un ritratto vivido e realistico di un’Italia contemporanea che non possiamo più permetterci di ignorare. – LaFeltrinelli
Porto il velo, adoro i Queen. Nuove italiane crescono
Velata. Hijab, sport e autodeterminazione
Le religioni le sfide del futuro. Per un’etica condivisa fondata sul dialogo
Vincitore del Premio Letterario Amerigo delle Quattro Libertà 2020. Il riconoscimento, promosso dall’Associazione Amerigo, arriva dopo un intenso anno di presentazioni e incontri.
La religiosità nel mondo nel suo complesso è in aumento. Non in Occidente, dove la fede si personalizza e spesso è vissuta anche come non appartenenza a una Chiesa, ma a una identità, a una tradizione da proteggere contro le «invasioni» La ricerca di ciò che unisce, del dialogo fra credenti di varie religioni e non credenti, del confronto sui valori comuni può portare alla condivisione di un’etica universale per costruire insieme una via di salvezza spirituale e materiale del pianeta. Questo libro dà voce a chi crede che questa via sia percorribile, senza chiudersi dentro dogmi o pregiudizi secolari, sia esso cristiano, musulmano, ebreo, di altre fedi o di culture non religiose. La reciproca conoscenza può solo aiutare tutti- credenti e non credenti, laici e uomini di religione – a stabilire una convivenza democratica arricchita dall’apporto di comprensione, volontà di pace, apertura al futuro. Queste pagine, esplorazione corale del sacro nel mondo, vogliono essere un passo in questa direzione. Con contributi di Sumaya Abdel Qader, Vittorio Robiati Bendaud, Simone Siliani e Armando Zappolini.Quel che affidiamo al vento
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