Questa è la pagina dedicata a Tom Wolfe.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “Radical chic: Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto”.
Maledetti architetti: Dal Bauhaus a casa nostra
Tom Wolfe, padre del “giornalismo d’opinione”, tratta qui della “perdita della qualità della vita” sotto il profilo dell’architettura. Lo scatolone di vetro è il comune risultato delle diverse tendenze che hanno animato quest’arte negli ultimi cinquant’anni: sull’impronta di Gropius, il celebre fondatore del Bauhaus, e Le Corbusier, massimo teorico del razionalismo, gli architetti europei sbarcati in America negli anni Trenta esercitarono un vero e proprio colonialismo intellettuale. Nacque così l’International Style, che ispirò palazzi di vetro, cemento e ferro, pressoché identici: privi di colore e linee curve. Ora la gente in quegli edifici tristi e scomodi non vuole più abitare, ma le soluzioni proposte dall’architettura postmoderna si limitano a riflettere e deformare i fantasmi del passato. “Nuovi scatoloni di cristallo rivestiti di lastre specchianti in modo da riflettere gli edifici vicini, anch’essi scatoloni di cristallo, e distorcere così quelle noiose linee rette, facendole sembrare curve”.
Opinioni:
«Trovo il rapporto che intercorre oggi, in America, fra l’architetto e il cliente, meravigliosamente eccentrico, da sfiorare il perverso.» – LaFeltrinelli
Il falò delle vanità. Con Segnalibro
Sherman McCoy è uno dei padroni di Wall Street e sente di avere il mondo in pugno: guadagna un milione di dollari all’anno, vive in un appartamento di quattordici stanze a Manhattan, al riparo dai pericoli e dalle violenze della metropoli multirazziale. Quando però una sera McCoy investe con l’auto un giovane nero nel Bronx, la polizia, i giornalisti, i politici e i difensori civici gli sono subito addosso, trasformando l’uomo di successo, il superprivilegiato, nella vittima designata di un’intera città. Una grande “commedia umana” che ha fatto tremare l’America dei potenti e dei pavidi, degli ipocriti e degli arrivisti. Tutti bruciati su un magnifico e indimenticabile falò delle vanità.
Opinioni:
Una grande “commedia umana” che ha fatto tremare l’America dei potenti e dei pavidi, degli ipocriti e degli arrivisti. – LaFeltrinelli
Radical chic: Il fascino irresistibile dei rivoluzionari da salotto
Il regno della parola
Prima di essere uno dei più importanti scrittori americani contemporanei, Tom Wolfe è stato un eccezionale giornalista. adesso, da vero maestro della narrazione, ha deciso di occuparsi del suo straordinario strumento di lavoro: il linguaggio. Con sprezzo del pericolo e irriverente euforia, Wolfe si avventura verso i territori più sacri del sapere contemporaneo per sovvertirne i paradigmi, sostenendo che non è l’evoluzione della specie ad aver condotto l’umanità alle sue prodigiose conquiste, bensì il linguaggio. Da Alfred Russel Wallace – l’autodidatta che arrivò a elaborare la teoria della selezione della specie prima di Charles Darwin ma poi la abbandonò proprio perché non riusciva ad applicarla al linguaggio umano – ai neodarwinisti, che per anni hanno sostenuto che nella nostra mente esiste una “grammatica universale” pronta a evolversi, Wolfe ripercorre il cammino degli scienziati che hanno più volte fallito nel tentativo di spiegare il miracolo delle parole. Fino ad arrivare al presente e alla figura di un altro “outsider”, l’antropologo Daniel Everett, che ha vissuto per anni nella giungla amazzonica per studiare la lingua pirahã, le cui rarissime caratteristiche dimostrerebbero l’infondatezza delle tesi di uno dei più carismatici linguisti e pensatori contemporanei: Noam Chomsky. Un fondamentale paradigma del pensiero contemporaneo viene, sotto i nostri occhi, messo in discussione con l’eleganza, l’intelligenza, la brillantezza proprie di un grande scrittore.
Opinioni:
Un saggio che si fa appassionante racconto, ed è al tempo stesso una dimostrazione tangibile, pagina dopo pagina, riga per riga, di quanta energia e allegria possano nascere giocando con le più potenti armi che tutti noi abbiamo a disposizione, le parole – LaFeltrinelli
L’aver soggiogato l’intero pianeta alla nostra specie non è che il minore dei traguardi conseguiti dall’immane potere del linguaggio – Anonimo
The Painted Word (English Edition)
“America’s nerviest journalist” (Newsweek) trains his satirical eye on Modern Art in this “masterpiece” (The Washington Post) Wolfe’s style has never been more dazzling, his wit never more keen. He addresses the scope of Modern Art, from its founding days as Abstract Expressionism through its transformations to Pop, Op, Minimal, and Conceptual. The Painted Word is Tom Wolfe “at his most clever, amusing, and irreverent” (San Francisco Chronicle).
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