Questa è la pagina dedicata a Umberto Fiori.
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Il metro di Caino
Ci sono testi – soprattutto se celebri – che, talmente velati dalle numerose e autorevoli interpretazioni critiche, finiscono per diventare trasparenti, invisibili. Per tornare a vederli bisogna dimenticare quel poco, o quel tanto, che se ne sa e affrontare la pagina “per la prima volta”. Umberto Fiori – ripartendo dal semplice “testo che parla”, dal bisogno di spiegare uno scritto lontano da ogni lavoro sistematicamente critico – ci regala così una lucida e appassionata lettura d’autore di alcuni tra i testi più affascinanti della letteratura antica e moderna. Dalla riflessione sull’invidia – la Bibbia, Plutarco, Eraclito, Leopardi – alle domande sulle idee di umanità, uguaglianza, democrazia – Vittorini, Calvino e Freud; dalle note su Mallarmé e Sbarbaro, Ungaretti, Caproni e Sereni alle poesie di Baudelaire e ai racconti di Kafka, a emergere nelle letture è innanzitutto il legame tra il testo e chi gli va incontro. Legame vitale, più forte di ogni nostra incomprensione, di ogni esegesi, di ogni chiarimento.
La poesia è un fischio. Saggi 1986-2006
Il fischio del titolo è quello di Giuseppina, la topolina protagonista dell’ultimo racconto di Kafka, oggetto di uno dei saggi qui raccolti. L’interessata, veramente, sostiene che il suo è un canto; ma il popolo dei topi ha molti dubbi in proposito, e d’altra parte di musica non sa nulla. Per gli stessi motivi, la piccola cantante non ha modo di far valere la propria verità. Eppure, quel fischio non è solo un fischio, E il verso dei topi, di tutti i topi, è vero; ma nei concerti di Giuseppina si trasfigura, suona come qualcosa di inaudito, di singolare, incanta e cattura. La poesia è questo fischio, questo canto che sfugge tanto a chi gli dà voce quanto a chi lo ascolta; è un verso senza difese e senza fondamenti, una potenza che raduna e protegge il popolo dei topi. La prima sezione del libro mette a fuoco una dimensione etica della parola poetica: nella seconda vengono in primo piano alcune questioni chiave: oscurità e chiarezza, significato e “musicalità”, pagina e corpo; la terza svolge una riflessione sulla memoria come matrice dell’opera e sul rapporto fra scrittura e tempo. Quella che emerge da questi saggi è un’idea forte della poesia, che di una sua crisi prende atto fino alle estreme conseguenze, senza lasciarsene paralizzare. Interrogando i classici da Mallarmé a Montale, da Leopardi a Kafka, da Baudelaire a Sbarbaro – Fiori ci offre un ragionamento pieno di disincanto e di entusiasmo sul presente della lirica, sul suo futuro.
L’età fiorita
Luca e Irene abitano in un’elegante villa nella Città bianca, un paradiso affacciato sul Mediterraneo dove convivono l’integralismo della popolazione locale e i vizi della comunità di stranieri. Una notizia drammatica interrompe bruscamente la vita della giovane coppia, Irene deve rientrare in Europa per curare una grave malattia e Luca rimane solo ad affrontare le sue ossessioni. È un’inquietudine che viene da lontano, dal frutto di una passione proibita consumata molti anni prima su una spiaggia dell’Atlantico, per difendersi dalla quale Luca ha imparato ad amare la sensualità della natura, a trovare rifugio tra i fiori del suo giardino. Qui, l’abbraccio degli iris lo rassicura, l’intrico di arbusti e cespugli lo protegge da Gordon, un avido collezionista inglese, e dalle favole della torbida Jaima. Mentre Irene è sempre più lontana, Luca dovrà combattere da solo contro le menzogne degli altri e i suoi stessi segreti, che tingono di rosso anche i petali più candidi.
Scrivere con la voce Canzone, rock e poesia
La canzone può essere considerata poesia? Che cosa distingue la parola concepita per la pagina da quella scritta per essere cantata? Quali sono le condizioni dell’incontro fra scrittori e compositori? Che funzioni hanno le parole nel rock? Come interagiscono testo e musica? Qual è il ruolo della voce nei diversi generi musicali? I saggi raccolti in questo libro affrontano le questioni più dibattute del rapporto tra arte della parola e arte dei suoni non in astratto, ma a partire dalla pratica creativa di alcuni autori tra i più significativi, dai Beatles a Pasolini, da Paolo Conte a Peter Gabriel, da W. H. Auden a Fabrizio De André. La prima sezione è dedicata alla canzone, la seconda al rock, la terza al rapporto tra poesia e musica.
La vera storia di Boy Bantàm. Raccontata dal suo scopritore, il professor Amos Merli
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