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Il sorriso dell’ignoto marinaio
In navigazione verso Cefalù, il barone Enrico Pirajno di Mandralisca nota nel volto di uno sconosciuto marinaio una sorprendente somiglianza con il ritratto dell’uomo vestito di nero dipinto da Antonello da Messina che ha da poco acquistato a Lipari. Di qui la storia si dipana, sullo sfondo del Risorgimento siciliano, dall’incanto delle isole Eolie fino a Messina, città continuamente cancellata dalla forza della natura, e Palermo, con il suo passato di eterna violenza politica e sociale. Un viaggio alla scoperta di luoghi reali e simbolici, specchi fedeli e immoti della condizione dell’uomo e della Storia.
Nottetempo, casa per casa
Inseguito dalla luna, un uomo, un “lupo mannaro”, corre gridando i suoi tormenti per le contrade e le colline argentate di ulivi. Giunge a Palermo una piccola comunità di forestieri stravaganti, cultori di misteriosi riti esoterici, di nozze pagane con la natura, guidati da un moderno superuomo, Aleister Crowley, venuto a giocare in un paese mediterraneo forse l’ultima delle sue provocazioni teatrali… Vincenzo Consolo torna allo scenario familiare della Sicilia dei primi anni Venti, che segnano l’avvento del fascismo e la notte della ragione. Il risultato è un romanzo corale, l’evocazione lirica di tanti destini individuali e di un’intera civiltà, colta nel momento in cui sta per essere sopraffatta.
La Sicilia passeggiata
In occasione del Premio Italia 1990, tenutosi a Palermo, la RAI affidò a Vincenzo Consolo, programmista e scrittore di fama, la cura di una pubblicazione che raccontasse la terra siciliana. Questa iniziativa editoriale, ormai introvabile, torna adesso in una nuova edizione che, oltre a riproporre le foto di Giuseppe Leone che accompagnavano l’edizione originale, ne integra altre scattate nel corso degli anni dal fotografo. La Sicilia passeggiata è la narrazione di un viaggio ideale tra mito e storia nell’isola, ispirata da Isola di Sicilia passeggiata, opera del gesuita Francesco Ambrogio Maja risalente alla fine del XVII secolo. Dal primo approdo dei coloni greci a Taormina alla Agrigento della Valle dei Templi e di Pirandello, dalle miniere di Zolfo alle tonnare, un eccezionale Grand Tour che restituisce le contaminazioni culturali e la profonda varietà di paesaggi di un territorio unico.
Retablo
La ferita dell’aprile
In queste pagine una voce di ragazzo irriverente, con un disincanto e un’ironia già matura, racconta esperienze di umili, affascinanti lavori presto vietati, di piccole e più o meno innocenti avventure anti-istituzionali, di calde solidarietà giovanili, all’interno di una struttura educativa cattolica chiusa e repressiva. La realtà narrata è quella di un paese siciliano all’indomani della Seconda guerra mondiale, con un passato e un presente di vita stenta e dolorosa, nel quale il microcosmo dell’istituto già allude a un sistema di potere e storture, subalternità e divieti ben più diffuso e feroce. Pubblicato nel 1963, “La ferita dell’aprile” è il primo romanzo di Vincenzo Consolo, che già contiene in nuce tutti i temi che gli saranno più cari: affronta consapevolmente il problema del potere in tutte le sue implicazioni, dall’insensatezza dei formalismi ai privilegi, osservati con sguardo irridente, insofferente e caricaturale dal protagonista adolescente, che li interpreta come proiezioni di quel mondo adulto fatto di vuoti e fastidiosi doveri, di dogmatismi, ottusità e ipocrisie cui inevitabilmente anch’egli finirà per approdare.
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