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L’esercito di Roma
La figura del legionario romano ci è familiare oggi quanto lo era ai cittadini – e ai nemici – dell’Impero romano duemila anni fa. Questo libro, superando gli stereotipi più diffusi, vuole mettere in evidenza ciò che l’esercito dí Roma fu dal costituirsi della prima milizia cittadina, all’inizio della Repubblica, fino all’eccellenza della legione imperiale, e ancora oltre, nel momento delle mortificanti sconfitte subite per mano dei Goti e degli Unni nel Basso Impero. Ricostruendone l’evoluzione di tattiche, armamento e addestramento, l’opera ci permette di conoscere a fondo le forze che consegnarono a Roma il più grande impero che la storia ricordi. Il volume, tuttavia, non si limita a ripercorrere i mutamenti di questo formidabile apparato militare attraverso i secoli, ma si sofferma anche sull’eccezionalità degli uomini che condussero quei soldati in guerra, in particolare nella rievocazione delle grandi battaglie, quali Canne, Farsalo, Adrianopoli. Corredato di illustrazioni, fotografie e mappe dettagliate, L’esercito di Roma è un fondamentale testo di riferimento sulle forze armate romane dall’VIII secolo a.C. fino al V secolo d.C., dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente.
Andare per le vie militari romane
Tre sono le strade che più delle altre hanno scandito la conquista e il controllo della penisola da parte di Roma: l’Appia, la Flaminia e l’Emilia, vie consolari sorte nell’arco di 125 densissimi anni. Inizialmente, progettando l’Appia, Roma si propose di difendere la «prima Italia», il versante tirrenico raccolto intorno all’Urbe. La Flaminia, via militaris per eccellenza, permise poi di tener separati i principali nemici, i Galli e i Sanniti, consentendo di disporre da mare a mare una fascia di territorio fedele alla res publica. L’Emilia (187 a.C.), infine rappresentò per molto tempo la chiusura a settentrione dell’Italia politica legata a Roma, prefigurando il modello di limes destinato a divenire canonico lungo le frontiere presidiate del suo futuro impero mondiale, dalla Britannia all’Eufrate. Un itinerario da percorrere cercandone per ognuna anima e vocazione.
Flotte romane. Storia della marina militare dell’antica Roma
Giacomo Boni scrisse nel 1912 questa lectio magistralis sulla storia della marina romana, una dotta sintesi confortata da precise documentazioni storiche, archeologiche e filologiche. La ristampa è arricchita da note, immagini e brevi schede sulle tipologie, la nomenclatura e sugli instrumenta navis di epoca romana.
Le navi da guerra di Roma
Per quasi novecento anni, l’establishment militare romano ebbe a disposizione una potente marina, inizialmente composta da poche unità, che nel tempo aumentò in termini qualitativi e di dimensioni, sino a diventare un efficacissimo strumento nelle mani della prima vera superpotenza dell’antichità. Sia nell’era repubblicana sia nel successivo periodo imperiale, i romani utilizzarono flotte forti di centinaia di navi dalle caratteristiche diversificate, suddivise in gruppi presenti in tutte le province dell’impero. Il piano di rafforzamento navale si adeguò ai teatri operativi tra i più disparati, nonché alle diverse caratteristiche dei nemici che Roma affrontava nel corso della sua espansione territoriale. Il margine di sicurezza garantito dalle flotte imperiali consentì uno sviluppo dei commerci marittimi senza precedenti; le navi da guerra romane costituivano di per sé una “proiezione di forza” che si rivelò fondamentale nello sviluppo dell’impero e nel mantenimento delle conquiste territoriali. Lo studio delle unità navali nel contesto descritto trova la sua prima analisi esauriente in questo libro, che ne esamina nel dettaglio lo sviluppo e l’evoluzione.
Centurioni romani. 753 a.C.-500 d.C.
L’immagine popolare della legione romana è strettamente collegata a quella della sua più famosa classe di ufficiali: i centurioni, caratterizzati dalla cresta trasversale sull’elmo, dagli schinieri decorati a protezione delle gambe, dal bastone di vite impugnato nella mano destra. Furono i centurioni a mantenere esercizio e disciplina tra i legionari, con brutalità ma con efficacia, e furono le loro virtù militari e il loro coraggio a costituire il nerbo della macchina militare romana. Attingendo a una gran quantità di reperti archeologici e di fonti storico-letterarie, questo libro descrive gli incarichi, le carriere e l’aspetto dei centurioni durante l’epoca regia, consolare e classico-imperiale, fino alla caduta dell’Impero d’Occidente.
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