Questa è la pagina dedicata a Baghdad.
In questa pagina troverai 5 prodotti, tra cui “La ballerina di Baghdad”.
La città di Baghdad si trova in Iraq ed è la sua capitale di stato.
Baghdad Rock
Sally ha quattordici anni e vive a Baghdad. La sua famiglia è di fede islamica e suo nonno è fortemente tradizionalista, ma lei veste all’occidentale, adora il rock e si dichiara una «ragazza non appartenente» La passione per la musica le vibra dentro e riempie il suo mondo, e quando il suo amico Moosa le offre la possibilità di suonare una batteria e di creare una band Sally ne è entusiasta. Sa, però, che le persone che ha intorno non le permetterebbero mai e poi mai di seguire questo sogno, e se scoprissero che suona nascosta in un magazzino con dei ragazzi le conseguenze per lei sarebbero gravissime. Ma la sua bravura non può restare nascosta, e presto, proprio a causa del suo talento, Sally vedrà il suo futuro messo a repentaglio e dovrà lottare con tutta se stessa per affermare il diritto a essere libera, a essere quella che è. Età di lettura: da 11 anni.
Baghdad: During the Abbasid Caliphate
Baghdad: City of Peace, City of Blood – A History in Thirteen Centuries
For much of its extraordinary life, Baghdad, known for centuries as the “City of Peace,” enjoyed both cultural and commercial preeminence. For five centuries it was the seat of the Abbasid Empire, a marvel of glittering palaces, exquisite parks, magnificent mosques, and Islamic colleges. It was a city boasting the most accomplished astronomers, mathematicians, doctors, musicians, and poets-it was here, in the time of the caliphs, that the great Arabic classic One Thousand and One Nights was set. With its teeming markets watered by the Tigris, Baghdad was a thriving trading emporium, attracting merchants from Central Asia to the Atlantic; its economy was the envy of West and East alike. Yet Baghdad’s inhabitants have also seen many terrible hardships, from epidemics and famines to invasions and devastating floods. And it has also been one of the most violent cities on earth. When U.S. troops entered in 2003, they became the latest participants in a turbulent history stretching back to the city’s founding in 762. Over most of its thirteen-century history, Baghdad has endured the rule of brutal strongmen, from capricious caliphs to Saddam Hussein; and it has suffered violent occupations at the hands of its conquerors, from the Mongol Hulagu, grandson of Genghis Khan, to Tamerlane, known as the “Sword Arm of Israel.” Here, in this vivid new history-the first published in English in nearly a century-Justin Marozzi brings to life the whole splendorous and tumultuous story of what was once the greatest capital on earth.
La ballerina di Baghdad
Primavera 2003. Mentre i tamburi della guerra minacciano Bagdad, Erfan, una ragazzina di tredici anni, corona il sogno di interpretare Il lago dei cigni, come il suo idolo Anna Pavlova. Ma la felicità ha vita breve: l’Iraq viene invaso e tutto cambia. La vita di tutti i giorni lascia il posto all’orrore, la guerra porta via a Erfan ogni parvenza di normalità: la danza, l’elettricità , l’acqua, la casa… fino a strapparle il padre, ucciso poco fuori città. Costretta a rifugiarsi in un buco puzzolente con la mamma, le sorella e la nonna Bibi, Erfan deve imparare a sopravvivere in questa nuova realtà. Con il passare dei mesi la ragazzina incontra nuovi amici, apprende l’importanza delle piccole cose e scopre l’amore, lentamente si apre uno spiraglio alla speranza, ma gli eventi sono destinati a precipitare nuovamente. Età di lettura: da 12 anni.
I miei giorni a Baghdad
Nel suo libro, Lilli Gruber racconta tutto ciò che ha visto in Iraq. Parla della paura che ha provato davanti ai bombardamenti e alla minaccia di una carneficina, e della passione per la notizia che è più forte della paura. Approfondisce l’antefatto di questa guerra, dall’ascesa del nazionalismo arabo del partito Baath ai lunghi anni dell’embargo, e affronta alcuni temi decisivi: la guerra come metodo per risolvere le controversie internazionali (o per esportare la democrazia), l’atteggiamento degli Stati Uniti, superpotenza unica, e le conseguenze sull’intero Medio Oriente della nuova situazione in Iraq. Nella sua lucida analisi, il conflitto iracheno diviene lo spartiacque che segnerà per molti anni la politica mondiale.
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